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Doppio ex Melosi: “Chievo-Salernitana gara equilibrata. Tifosi, non abbandonate la squadra!”

Mastino del centrocampo granata per 46 partite (con 4 gol tra il 1999 e il 2001), Giuliano Melosi ha disputato ben quattro stagioni con la casacca del ChievoVerona, vivendone il primissimo exploit tra il 1994 e il 1998 per un totale di ben 122 gettoni (anche lì con 4 reti all’attivo). Oggi fa l’allenatore, è reduce dall’esperienza al Pavia e non smette di guardare le sue ex squadre.

“Il campionato è estremamente livellato. A parte il Benevento, le altre sono tutte lì e se la giocano. Il Chievo ha buttato via qualche occasione, come domenica a Pisa, ma ha una squadra costruita per fare bene, con un tecnico giovane e preparato: in molte occasioni ha dominato ma non è riuscito a concretizzare. La Salernitana ha avuto un bel filotto e lunedì sarà una partita interessante. – ha detto Melosi ai nostri microfoni – L’avevo detto in passato di aspettare prima di giudicare Ventura, che ha sempre fatto bene in B ed è un ottimo allenatore. Ci ho giocato contro, ha sempre dato un’identità precisa alle sue squadre. Doveva ripartire e la Salernitana è piazza importante, si deve rilanciare. A parte la Nazionale, dove bisogna vedere il perché ha fatto male, a Chievo non ha avuto tempo e forse sarà successo qualcosa di particolare che noi non sappiamo. A Salerno si sta rilanciando. Pronostico per lunedì? Sarà una gara equilibrata, la decideranno gli episodi”.

Melosi non dimentica la Salernitana. Del resto, è recentissima la sua visita in città per visitare la mostra sul centenario del club (clicca qui per leggere) e partecipare all’esibizione delle vecchie glorie sulla sabbia di Santa Teresa. In quell’occasione, la torcida si fece sentire, mentre nell’ultimo periodo stenta a decollare l’entusiasmo. “Anche l’anno scorso c’era un po’ di agitazione. Vedere 7mila persone per una gara che può proiettarti al terzo posto (col Trapani, nda) non è stata una cosa bella per chi, come me, la vede da fuori, avendo però vissuto la Salerno che c’era. – aggiunge l’ex centrocampista – Nonostante anche all’epoca la squadra vivesse la retrocessione dalla Serie A e il post disgrazia del treno, che aveva fatto allontanare un po’ di gente, la tifoseria era comunque calda e numerosa. Da qualche anno va avanti questa contestazione nei confronti di Lotito: non conosco i motivi e non metto bocca, perché non sono a Salerno, ma dico che la gente deve comunque stare vicina alla squadra, perchè la Salernitana è dei salernitani. Giocatori, tecnici e presidenti passano ma la maglia rimane”.

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