Connect with us

News

Doppio ex Daniele Pasa: “Incostanza contro entusiasmo, ma Salerno merita di più”

«Sai chi è il calciatore che assomiglia al mitico Pelè? Pasa, Daniele Pasa, Daniele Pasa». Altri tempi, altro calcio, altri cori e altro… entusiasmo nella piazza. La delusione di quella Serie B persa nello spareggio di Pescara nel 1991 è ancora forte per l’elegante calciatore veneto. Daniele Pasa, doppio ex di Salernitana e Pordenone, si racconta ai nostri microfoni: “Quella mancata salvezza rimarrà il più grosso rammarico della mia carriera calcistica. Non era mai successo che a 36 punti non si era salvi. Quell’anno accadde. Coincidenze negative, di uno spareggio perso male e deciso dal compianto Marulla. Ciò, però, non mi farà cancellare il ricordo di un paio di anni vissuti in maniera eccezionale. Ho lasciato tanti amici, mi sono innamorato della città, della Costiera Amalfitana”, ha esordito l’ex centrocampista offensivo ai nostri microfoni.

Pasa ha giocato anche a Pordenone, sul finire di carriera, vincendo un torneo di Serie D: “Due anni e mezzo con i ramarri: primo anno abbiamo chiuso il campionato in seconda posizione dietro il Thiene, poi abbiamo vinto il torneo nel 2001-2002 e, infine, l’anno dopo ci siamo salvati in maniera tranquilla. Ho poi chiuso la carriera con Bassano e Montebelluna, squadra della mia città”. Un suo concittadino, Attilio Tesser, è alla guida del Pordenone. Pasa racconta un simpatico aneddoto sull’esperto tecnico dei neroverdi che fu suo compagno di squadra all’Udinese in Serie A nel 1984/85: “Avevo 17 anni, ero senza patente e al primo anno a Udine abbiamo fatto più di qualche viaggio insieme in auto. Lo conosco molto bene, sa dare alle sue squadre un’impronta di calcio molto precisa”.

Pordenone vera e propria rivelazione di questo torneo cadetto. I ramarri sono secondi in classifica, a quota 31 punti: “Non mi aspettavo un exploit simile. Anzi, ad inizio torneo la formazione neroverde, almeno stando a ciò che scrivevano i giornali, era una delle candidate alla retrocessione. Invece, vedendo alcune gare, mi sono reso conto che è una squadra giusta per la B. Non ha attaccanti “fenomeni”, ma essenziali: lavorano molto per la squadra, pressando i portatori di palla avversari. Ciurria, Strizzolo e Candellone sanno anche, poi, essere decisivi sotto porta. A questo poi si devono aggiungere altri fattori: come un’impronta di gioco ben definita, il 4-3-1-2 con una fase difensiva quadrata. In mezzo al campo, poi tanti calciatori interessanti, come Pobega, Burrai che è il regista e mio figlio Simone. Infine, il Pordenone può contare anche su Di Gregorio, portiere rivelazione, sta parando molto bene. Tutte queste caratteristiche messe assieme, formano il successo che sta avendo il Pordenone: classica squadra di B con elementi di poco blasone ma essenziali”.

A proposito di Pasa junior, giovedì potrebbe essere alla terza gara all’Arechi, lo stadio che applaudì il padre tanti anni fa. Nelle precedenti apparizioni in via Allende (due con il Cittadella) non ha mai perso ma è in forte dubbio per giovedì: Si è fratturato il naso e si è operato venerdì. Non penso che possa recuperare per la gara con i granata. Sinceramente mi auguro che possa risolvere al più presto questo problema. Il mio auspicio è che possa trovare lo spazio che merita. Lui è contento della scelta fatta, conosce l’ambiente perché ci ha già giocato un paio di anni fa e mi ha detto che si tratta di un gruppo e di una società importante”. Ironia della sorte, pochi giorni fa anche l’altra figlia di Pasa, Francesca, che gioca a pallacanestro in A2 nelle file del San Martino di Lupari, ha avuto lo stesso infortunio.

Sulla Salernitana, questo il pensiero di Pasa, che da tempo ha intrapreso la carriera di allenatore (ultima esperienza al Treviso in Eccellenza l’anno scorso): “Granata da alti e bassi. Ho visto alcune gare in tv, con prestazioni importanti alternate da sfide buttate nei minuti finali: insomma, il solito discorso degli ultimi anni. La Salernitana ha una società solida, spero possa essere l’anno giusto per salire in massima serie. Restare in Serie A, poi, è difficile; ci sono passate già altre squadre che spesso sono ritornate immediatamente in B. Salerno non può essere da meno rispetto a Ferrara o Sassuolo, per esempio. E, in più, conta un bacino di spettatori importante che merita di vedere più dei due anni vissuti in A nella storia centenaria”. 

Che match sarà all’Arechi: “Il Pordenone giocherà sulle ali dell’entusiasmo, arriverà all’Arechi con una certa tranquillità: dall’altra parte la Salernitana avrà tanta rabbia agonistica e una voglia importante di fare i tre punti. Difficile, dunque, dire chi potrà vincer il match. Scomodando la schedina del “vecchio” Totocalcio sarà una gara da tripla”.

1 Commento

1 Commento

  1. Michele

    24/12/2019 at 16:26

    Bèh altro entusiasmo…! Dopo poche giornate il presidente Soglia si dimise per le critiche per non aver preso l’attaccante… È non solo…

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News