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Disservizi, abusivi e atti vandalici: torneo nuovo… vecchi problemi

Per alcuni tifosi granata, ieri il pre e post partita di Salernitana-Roma si è trasformato in un’autentica “mission impossible”. Da una parte la solita “cosa a piacere” per il parcheggio, dall’altra c’è a chi è andata decisamente peggio, non ricevendo le cure necessarie per un malore dovuto al caos e alle temperature.

“Buonasera!”

Ci eravamo lasciati con le solite segnalazioni da parte dei tanti tifosi circa la situazione abusivi del prepartita all’Arechi. Il “prego da questa parte” con l’inserimento nei posti più strani e disparati delle auto dei tifosi, non si è fermato nemmeno ieri, ovviamente. Non solo la questua che tanto a piacere non è, ma ad alcuni sventurati è rimasto anche il “ricordo” del match con tanto di multa tra i tergicristalli da parte degli agenti di Polizia Municipale: otto in tutto quello in servizio, 27mila gli spettatori presenti. Oltre al danno, la beffa. La situazione abusivi, regolarmente in campo anche ieri come nel match di Coppa Italia contro il Parma, è davvero così incurabile? A questo si aggiunge anche il caos generato da un sempre meno organizzato piano parcheggi. Allo stadio c’è anche chi si reca in scooter ed è costretto al parcheggio selvaggio: gli stalli dedicati alle due ruote sono assenti e molti tentano la scalata al marciapiede o l’intromissione tra auto e auto oltre a zigzagare pericolosamente (quello per imperizia esclusiva dei conducenti) nel traffico del pre e post partita. Dove pure i pedoni (foto in alto) non hanno spazio per passare: insufficienti i marciapiedi, in strada ci sono veri e propri cortei all’andata e soprattutto al ritorno. Pericolosissimo!

Caviale e champagne

Anche i costi e la gestione del servizio ristoro fanno storcere il muso ai più: c’è chi per tre bicchieri d’acqua ha dovuto pagare 6€ mentre per chi ha scelto un paio di birre il costo è arrivato a 12€: prezzi quasi da Costa Smeralda. Prudente il divieto di vendita di bevande in vetro anche nei dintorni dello stadio, ma se è vietato introdurre anche contenitori di plastica (meglio prevenire lanci di qualche sconsiderato), l’accesso all’acqua come bene primario dovrebbe essere quantomeno più abbordabile.

I malori e gli atti vandalici

Una donna in Curva Sud e un altro tifoso nei Distinti hanno accusato malori dovuti, forse, al caos dell’affollata entrata nei rispettivi settori o alla temperatura alta. Per la malcapitata della Curva, decisivi i richiami dal microfono che hanno allertato i sanitari. Discorso inverso per l’uomo nei Distinti, un sessantenne: un ritardo dello staff di soccorritori di circa venti minuti poteva costar caro se non fosse stato per l’intervento di alcuni tifosi vicini.

Questione di civiltà

Restando ancora nel settore centrale dell’Arechi, al triplice fischio, i tifosi nel lasciare l’impianto hanno attraversato praticamente le scale nell’immondizia generale tra lattine, cartoni e plastica. Incivile chi getta tutto per terra, senza dubbio. Ma dove sono i cestini? Totalmente assenti, dentro l’impianto ma anche fuori. Dove c’è chi ha trovato la propria auto danneggiata con tanto di vetro infranto per rubare zaini, valigie o accessori di abbigliamento; antenne radio rubate così come tergicristalli rotti e specchietti divelti. E si ritorna al punto di partenza: possibile che i parcheggi dello stadio siano sempre più terra di nessuno? Come può la Salernitana pensare di riportare le famiglie allo stadio (concetto ribadito anche ieri da Iervolino), se ogni step di avvicinamento alla partita, ma anche nel mentre e alla fine, diventa un ostacolo da superare?

Ordine pubblico

Zero incidenti, nonostante la massiccia presenza di sostenitori ospiti. Bene così. Qualche tifoso però racconta: «Una sessantina di tifosi giallorossi sono arrivati lato distinti quasi fin sotto la sud in cerca del loro settore, senza nessuna scorta e senza nessun filtro oltre alla scarsa indicazione del settore ospiti. Potevano tranquillamente creare una situazione potenzialmente pericolosa per l’ordine pubblico». Uno scenario non proprio da Serie A che non rispecchia quanto di buono la società Salernitana vorrebbe attuare dentro e fuori dal campo.

Offline

Uno stadio o una città che volgono lo sguardo al futuro necessitano di connessione e multimedialità. Non stiamo parlando del tabellone luminoso (seppur provvisorio) ma di una rete internet degna di tale nome che consenta di comunicare e di lavorare. Anche la tribuna stampa non esula da problemi: wi-fidi assente e impossibilità di lavorare per gli operatori del settore, mentre sugli spalti – a causa del sovraffollamento – la rete era totalmente congestionata prima della gara e nell’intervallo, quando tutti (per fortuna o purtroppo) prendono lo smartphone in mano. Dovrebbe, potrebbe essere il punto forte della “nuova era”: un wi-fi per tutti i tifosi.

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