DiBa, ci manchi: Agostino se ne andava 25 anni fa

Di quella guida, in un calcio che come allora – forse più di allora – tiene stretto il marciume a sé, ce ne sarebbe ancora bisogno. Ce n’è ancora bisogno. Agostino Di Bartolomei se ne andava, di sua tragica volontà, esattamente venticinque anni fa e oggi, a venti giorni dal centenario della Salernitana, il pensiero profondo non può che andare a lui. Scelse di chiudere la carriera in granata, vincendo e facendolo in punta di piedi. Col 10 o con l’8, “ha dato tanto a Salerno e ha ricevuto altrettanto affetto”. Il ricordo che ha Luca, figlio di Ago, è ancora commosso.

Playoff venticinque anni fa, playout (a quanto pare) adesso. L’obiettivo è sempre lo stesso, la seconda lettera dell’alfabeto. Conquistarla o avvinghiarvisi, è solo un dettaglio…. influente. “Guidaci ancora Ago”, quel messaggio grande quanto la curva dell’Olimpico, vale più che mai. Perché la ferita è fresca come allora, sei giorni dopo la tragedia, prima di un Lodigiani-Salernitana non qualsiasi. DiBa era DiBa, anche per chi non l’ha conosciuto, anche per chi ne ha solo sentito parlare. Anche per chi lo mise fuori ed oggi è assediato dai rimorsi. Anche se da venticinque anni non c’è più. Avrebbe avuto 64 anni adesso.

”La gente di Salerno ci ha aiutato tantissimo, ci è stata vicina nel dolore”, ha recentemente ricordato il figlio di Agostino, Luca. Che non nasconde la sua simpatia calcistica per i granata, oggi allenati da chi ha condiviso lo spogliatoio col papà, quel Leonardo Menichini che tra il 1976 e il 1978, difensore arcigno due anni più grande, fu compagno di squadra di Ago per due stagioni nella Roma. Caratteristiche tecniche ben diverse ma… un punto di contatto. Di certo, il legame non svanirà mai. Guidaci ancora, guidala tu.

Nella foto in alto: il giorno delle esequie di Agostino Di Bartolomei (cortesia Umberto Adinolfi)