Diacentrismo granata: Sousa aspetta Boulaye ma il recupero non va forzato

Come sta Dia? È la principale domanda che il tifoso si pone e pone in questo finale di luglio, assieme alle curiosità sul mercato in entrata. “Non l’abbiamo riscattato per fare trading ma perché lo riteniamo un giocatore fondamentale”, ha recentemente detto Danilo Iervolino. Concordano con lui pure i supporter e soprattutto Paulo Sousa che ha rimarcato, dopo la partita col Picerno, come le difficoltà ad essere incisivi nell’ultimo terzo di campo si acuiscano con l’assenza di un giocatore del talento e dell’imprevedibilità del senegalese.

Il check

Come sta Dia? Viene in mente il motivetto di “Dove sta Zazà” dell’indimenticabile Gabriella Ferri. Boulaye non sta male ma neppure ancora benissimo. È reduce da test di controllo già preventivati a Salerno a due mesi dall’intervento di pulizia del menisco del ginocchio sinistro ma anche da una visita specialistica dal professor Cerulli a Roma, lo stesso che a novembre scorso operò Mazzocchi e che in Italia è tra i massimi esperti. È ricomparso un processo infiammatorio prevedibile dopo che il giocatore aveva ripreso a fare quasi tutto con il gruppo, tranne che le partitine, prima del test contro i lucani.

Sousa, del resto, lo temeva ed aveva avvisato tutti nel giorno della sua prima conferenza a Rivisondoli. Si è optato allora per un supplemento di lavoro personalizzato dopo il sovraccarico: ieri a Fiuggi il calciatore ha svolto tutta la parte atletica con la squadra e partecipato alle prove di undici contro zero alternandosi con Botheim ma domani non sarà in campo a Frosinone. Salterà quasi certamente anche il match dell’1 agosto con l’Hatayspor e forse potrebbe rivedersi per quello del 5 contro l’Augsburg. Il progetto, comunque è riaverlo il 13 per la Coppa Italia ma senza rischi, a mo’ di prove generali di campionato che comincerà sette giorni dopo a Roma. Lì dove si fece male, guarda caso, a tre turni dalla fine dello scorso torneo nel finale di partita. Alternerà in questi giorni lavoro con la squadra ad altro tipo di allenamenti differenziati, oltre che le dovute terapie, per vedere se il ginocchio darà piena affidabilità-

Lo scenario

Le sirene di mercato non suonano, almeno non in maniera fragorosa, forse anche a causa del pieno recupero fisico non ancora raggiunto da Dia. La Fiorentina in Italia è stata la squadra più concretamente interessata e alla finestra ci resta al pari del Milan e delle inglesi (Everton, Nottingham Forest). Con la scadenza della clausola da un lato c’è stato un sospiro di sollievo in società perché adesso Iervolino è padrone in buona parte del destino del calciatore, a meno di improbabili capricci o puntate di piedi che non sembrano essere all’orizzonte. L’ex Villarreal, pur con tutta la sua timidezza, a Rivisondoli è stato disponibile con i tifosi, ha sorriso spesso, si è concesso per selfie ed autografi mostrando orgoglioso il suo nuovo numero 10. Insomma, non ha dato certamente l’impressione di voler scappare o ambire a tutti i costi ad un trasferimento.

Chiaramente fino al termine del mercato non si potrà dare per certa la sua permanenza ma la Salernitana è orientata a valutare eventuali offerte succulente al massimo entro la prima giornata di campionato, non oltre. In seguito sarebbe troppo complicato attrezzarsi per reperire un sostituto all’altezza. Il valore attribuito dal presidente a Dia è noto: non meno di 35 milioni. Difficile che possa arrivare un club col cash (se nessuno ne ha portati 25 entro otto giorni fa un motivo ci sarà) ma non è da escludere che qualcuno possa proporre meno soldi e una, se non due contropartite interessanti. Per ora De Sanctis non ci pensa e Dia è considerato – ci mancherebbe – a tutti gli effetti pedina imprescindibile, in attesa del suo completo reinserimento. La speranza è che dopo il supplemento di lavoro non ci siano ulteriori ostacoli e che l’attaccante possa tornare abile e arruolabile a tutti gli effetti.