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Dia, si tenta carta del dialogo: “Lo aspettiamo”. Ma l’attesa non sarà infinita: la situazione

L’attesa è molto particolare, formicolante come il su e giù negli uffici della direzione sportiva al secondo piano del prefabbricato installato da qualche mese al Mary Rosy, quartier generale di Morgan De Sanctis. L’umore in seno alla dirigenza della Salernitana ieri sera non era dei più sereni. Boulaye Dia avrebbe dovuto essere ieri nel primo pomeriggio a Salerno, come da accordi presi con la stessa società, per sottoporsi alla risonanza magnetica di controllo in merito all’infortunio comunicato dalla Federcalcio senegalese al retto femorale. Il calciatore, però, non si è presentato e ha addotto motivi personali (clicca qui per leggere l’articolo). Anche oggi dell’attaccante neppure l’ombra. La società temporeggia, vuol credere che al momento che i motivi siano seri a tal punto da ritardare il rientro ed è disposta ad attendere ancora un paio di giorni prima di valutare altri tipi di reazione diversi dal dialogo. Non si esclude nulla e nessuna sede se le distanze dovessero restare tali. La mano è tesa, la porta resterà aperta ma non per molto.

Noi lo aspettiamo qui. Quando? Lo aspettiamo. La dirigenza granata ieri all’uscita dal Mary Rosy non ha fornito indicazioni precise su quando Dia tornerà. Filtra un pizzico di preoccupazione. Il calciatore è rimasto in Francia, dove ha casa, proprio all’indomani della notifica via pec della multa comminatagli dal club granata dopo i “comportamenti non idonei per partecipare a una partita” – come li aveva bollati De Sanctis – per un importo di poco meno di 30mila euro, il 15% del bonifico che mensilmente percepisce. Lo staff sanitario attende: ha in mano, al momento, soltanto la diagnosi della Federcalcio senegalese e vuol vederci chiaro sulle condizioni del giocatore, come è giusto che sia, con i propri occhi per poter stilare un programma di recupero. Non può farlo fino a quando l’ex Villarreal non sarà di nuovo in città. Iervolino, Milan e De Sanctis attendono ma non all’infinito.

L’intenzione è parlare col giocatore: al netto dei guai fisici, c’è da chiarire quanto accaduto prima di Lecce. L’obiettivo di Iervolino è capire cosa c’è che non va, se e quanto c’entri la vicenda Wolverhampton (il calciatore non ha mai nascosto il suo desiderio di misurarsi con la Premier League), quanti e quali margini ci sono per una pace e soprattutto evitare che in futuro si possa andare punto e a capo. Dipenderà molto dallo stesso Dia: se tornerà a stretto giro e si siederà al tavolo con proprietà e dirigenza sarà già un passo importante. Se ciò non dovesse accadere – ipotesi a cui nessuno vuol credere ma che va considerata – la Salernitana potrebbe scegliere altre vie, più forti. Altre multe, altre decurtazioni, livelli ancora più alti? Si spera sempre nel dialogo. Conviene a tutti.

Il calciatore è un asset importante e la società lo sa bene. Lo sa anche il procuratore del ragazzo che al termine dello scorso campionato, anche un po’ inaspettatamente, decise di passare dalla scuderia di Frederic Guerra a quella di Vadim Vasilyev. La Salernitana è consapevole anche che qualora dovesse andare avanti una situazione non chiara dovrà poi correre ai ripari in due modi. Il gruppo ieri ha fatto quadrato, seppur senza ancora altri elementi impegnati in Nazionale. “Siamo forti lo stesso”, filtra dal Mary Rosy ed è con questa testa che va affrontata la settimana che precede la visita del Torino all’Arechi. Se la vicenda Dia non sarà chiarita a stretto giro, la Salernitana sarà costretta a tornare sul mercato degli svincolati e non sarà facile, perché a dire il vero non c’è molto di appetibile nella categoria dei centravanti puri.

La carta El Ghazi resta lì (clicca qui per leggere l’articolo) ma il suo ruolo è un altro e potrebbe portare anche alla decisione di provare la soluzione Cabral falso nueve. Nel caso, Iervolino dovrebbe provvedere ancora una volta ad aumentare l’apporto in cassa mettendoci dei soldini, perché il budget per il calciomercato era stato calibrato su altre prospettive e non ci si aspettava di dover far fronte al caso Dia nelle ultime ventiquattro ore di mercato con gli strascichi, al confine tra problemi fisici, personali e qualche mistero che in questo momento si diffondono sull’asse Salerno-Lione, dove Boulaye ha casa. Proprietà e dirigenza restano in attesa vigile per capire cosa accadrà ma le cautele con tutti i consulenti del club, a vario titolo, sono massime e in costante aggiornamento. La Salernitana allarga le braccia: “Noi lo aspettiamo“.

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