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Dia, il timido e introverso: “Nicola un martello! A Salerno per la Curva Sud”

Sei partite, tre gol e due assist. La carta d’identità provvisoria di Boulaye Dia in queste prime sette giornate di campionato. L’attaccante senegalese arrivato dal Villarreal in prestito con diritto di riscatto ha già scaldato a suon di impegno e prestazioni i cuori della torcida granata. L’infanzia dura, la gavetta, le disavventure ma anche la voglia di crederci sempre fino a raggiungere il sogno di calciare il pallone. Il numero 29 granata si è raccontato a Sportweek, il settimanale di approfondimento de La Gazzetta dello Sport.

Boulaye Dia e la voglia di “crederci sempre”

Dai video della Curva Sud al rapporto con i granata e con Nicola passando dai suoi trascorsi in Francia fino ad arrivare alla famiglia. Boulaye Dia si racconta sulle pagine dell’inserto Sportweek. «Mi piace rimanere solo con me stesso, coi miei pensieri. Però dipende anche da chi ho davanti: se mi ispiri simpatia allora riesco ad aprirmi» racconta il timido e introverso attaccante granata a quanti lo descrivono come un ragazzo riservato. L’approccio con Salerno, tra tifosi e vita quotidiana, è entrata subito nella sua persona: «Ho visto i video della Curva Sud grazie a De Sanctis. Peccato per il gol annullato contro la Sampdoria all’inizio, ho visto subito i tifosi che venivano giù dai gradoni. Poi il VAR l’ha restituito ma era tardi per correre di nuovo sotto la curva. Con mia moglie sto ancora cercando casa. Mi piace Salerno perché non è una città troppo grande. La gente mi ferma appena metto piede fuori dall’albergo gridandomi di segnare sempre più e più gol ogni domenica». La famiglia, il vero valore aggiunto nella carriera e nella vita di Dia: «Nessun idolo da bambino, non tifavo per nessuna squadra perchè a casa non avevamo la televisione per guardare le partite. Ho avuto un’infanzia dura ma non mi sono mai arreso e grazie ai miei fratelli giocavamo per le strade del quartiere». Con la voglia di non mollare mai, Dia ha conosciuto e apprezzato il calcio: «Ho ammirato Ronaldinho, per ogni attaccante che vedo cerco di cogliere la qualità migliore. La punta ideale, per me, ha le caratteristiche di Ronaldo, Cavani, Falcao, magari con la velocità di Mbappé e il tiro di Benzema. Proprio queste due caratteristiche, velocità e percussione, sono i miei colpi migliori». Inevitabile parlare di Salernitana: «Davide Nicola è un martello, grida molto e partecipa tanto alla partita e agli allenamenti. Mi da molti consigli ma spesso seguo il mio istinto. Tra i miei nuovi compagni di gioco ammiro Ribery, è un esempio anche se non si è mai allenato con noi perchè infortunato».

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