Dia, ancora due giorni di clausola: cessione non imminente, ultimi giorni di mercato saranno decisivi

Ancora due giorni di clausola a 21 milioni per una cessione in Europa, poi per chi vorrà acquistare Boulaye Dia scatteranno le trattative private. Fino al 19 gennaio chi mette sul piatto la cifra può portarlo via senza che la Salernitana possa fare resistenza (ci vogliono 23 milioni per zone extraeuropee) ma la sensazione è che, come avvenuto anche la scorsa estate, nessuno lo farà. Non perché il senegalese sia considerato calciatore inadeguato a un top club ma perché il gioco al ribasso e a tenere per il cravattino la società potrebbe farsi più conveniente a fine mercato. Iervolino attende, si chiede “come mai nessun top club abbia bussato alla porta in maniera concreta per un vero cecchino” e nel frattempo il giocatore lavora per recuperare. Tornerà in campo a mercato chiuso, questo è certo. Ma con quale maglia?

Milan e Fiorentina sono le squadre italiane che hanno mostrato maggiore apprezzamento nei confronti dell’ex Villarreal, seppur senza mai fare affondi concreti. C’era anche l’Eintracht Francoforte in Germania, il cui interesse si è raffreddato, data l’incertezza sul recupero post-infortunio. Si vedrà nell’ultima decade di gennaio magari con scambi di prestiti e diritti/obblighi di riscatto. La Salernitana non può permettersi di cedere il giocatore a meno di 20 milioni, altrimenti ci andrebbe a perdere: ne ha spesi 12 per il riscatto (a giugno la seconda delle tre rate da 4, nda), 1,8 per il prestito oneroso l’anno scorso e poi commissioni, contributo di solidarietà e quel 20% della rivendita da corrispondere alla precedente società del giocatore (che scatterebbe solo sopra i 15,6 milioni) renderebbero infruttuosa una cessione intorno ai 18/20 milioni. Per giunta, Dia è ancora infortunato. La sua mancata partecipazione alla Coppa d’Africa da un lato avrebbe potuto velocizzare la partenza ma dall’altro testimonia un reale problema fisico per la punta, uscita a inizio ripresa contro il Milan il 22 dicembre scorso. Si era parlato di cinque settimane massimo di stop e il recupero di Dia prosegue in linea con quelle tempistiche. Potrebbe rientrare in campo il 4 febbraio a Torino contro i piemontesi di Juric (al più tardi contro l’Empoli di Nicola il 9), qualora rimanesse alla Salernitana. Eventualità, a questo punto, da non scartare completamente. Quale società importante investirebbe una cospicua somma di denaro oggi per acquistare un calciatore che non gioca da un mese (ed oltre) e non sarebbe pronto a incidere subito? A febbraio ci sono subito turni decisivi delle coppe europee, chi si rinforza e spende vuole giustamente elementi pronto-utilizzo. Dia non può esserlo, suo malgrado.

Boulaye è al Mary Rosy da un po’ di giorni. Fa il tifo a distanza per il suo Senegal in Coppa d’Africa e lavora con i preparatori. Terapie e sedute differenziate con un briciolo di sorriso in più ritrovato. Sembra più sereno, consapevole che il destino forse non vuole che lasci subito Salerno. Rilanciandosi con un ritorno in campo e mettendo a segno gol pesanti per la salvezza, potrebbe sbloccare la sua cessione in estate, facendo anche più felice il patron che, di contro, non può fare un mercato di riparazione “grosso” se non entrano cifre altrettanto grosse dalla cessione di Dia. Tutto ruota intorno a lui. Ma se il senegalese restasse, mentalizzato a dovere, lì davanti ci sarebbe bisogno di poco altro (Bonazzoli per Botheim?) per provare l’impresa.