Ti aspetti il mancino di Di Gennaro e invece ti ritrovi a lodare quello di un centrale difensivo. Quanto è strano il calcio. Il “piedino” in questione è quello ancora caldo di Guillaume Gigliotti, titolare per la prima volta in campionato con la maglia della Salernitana domenica, contro il Padova. Bilancio? Un assist, un calcio di punizione da circa 20-25 metri che quasi s’infila nel “sette” e la capacità di riuscire a velocizzare la manovra dal basso. Insomma, esame ampiamente superato. “E’ un giocatore importante che purtroppo ai tempi di De Zerbi, a Foggia, non riuscimmo a trattenere in quanto non trovammo l’accordo per il rinnovo”. A parlare, ai microfoni di Salernitananews.it, è Giuseppe Di Bari, ex direttore sportivo del Foggia e deus ex machina della squadra che due stagioni fa vinse il campionato di Lega Pro. “Le colpe maggiori, all’epoca, furono della società – prosegue Di Bari – Per me e per mister De Zerbi era un giocatore fondamentale per come interpretava il suo ruolo. Ceduto lui, andammo su Empereur, che era proprio della Salernitana”.
Ma il merito dell’operatore di mercato pugliese fu quello di riportarlo nel calcio che conta dopo due stagioni decisamente da dimenticare. In seguito all’approdo al Foggia, nel 2011, Gigliotti nelle seguenti due stagioni mise infatti insieme soltanto tre presenze tra Empoli e serie B spagnola. “Lo seguivo da tempo, dalla prima volta che venne in Italia, a Foggia. Mi impressionò davvero tanto, ma non so perchè nei due anni successivi si persero un po’ le sue tracce. Nella stagione 2014/15 mi serviva un giocatore con quelle caratteristiche e riuscii a mettermi in contatto con il suo agente e a riportarlo a Foggia. Nei primi sei mesi non giocò, con Padalino in panchina, a causa di un infortunio al ginocchio. Nelle due stagioni successive, però, fece davvero molto bene. Sono felicissimo per lui, ha grosse capacità e per caratteristiche si esalterebbe in una squadra che ama giocare dalle retrovie. Nelle prime due gare è rimasto fuori, mentre domenica col Padova ha fatto già vedere buone cose. La manovra è più fluida, è un calciatore che riempie il campo e secondo me è favoloso per come interpreta il ruolo di centrale di sinistra, anche perchè ti offre sempre diverse giocate. Può essere importante per la Salernitana, ma dipende cosa chiede l’allenatore. Ha fatto anche il terzino, potrebbe farlo ancora, ma le sue caratteristiche le esalta giocando da centrale. Sono sicuro che Colantuono saprà sfruttarlo al meglio. Il gol sfiorato su punizione e l’assist per Di Tacchio? Lui ce l’ha nel sangue. Anche a Foggia, quando era con noi, qualche gol su calcio piazzato l’ha fatto. Ha un buonissimo mancino”.
In generale, invece, “la Salernitana l’ho vista a sprazzi e per larghi tratti nella gara con il Lecce che è stata brava a recuperare – racconta ancora Di Bari – Può fare di più ma è in fase di crescita, non ce lo dimentichiamo. L’allenatore sta cercando di trovare gli equilibri ed i sincronismi giusti per esaltare le caratteristiche dei suoi calciatori. L’obiettivo minimo, a mio avviso, sono i play-off. La società e la dirigenza hanno allestito una gran bella squadra, la piazza spinge ed il pubblico credo che farà la sua parte. A Salerno c’è tanta voglia di far bene”.
Sì, ma che caos. Tra ricorsi, ripescaggi ed aule di tribunale: “E addirittura si parla di un possibile blocco del campionato, incredibile. Il mio pensiero è che si è creata troppa confusione, va scelta una strada ed imboccata: o 19 o 22, stop. Tutti coloro i quali sono chiamati a prendere una decisione mi auguro che entro questa settimana possano trovare una soluzione definitiva, andando a decidere il format”. In chiusura, un parere sul campionato che “le tre retrocesse, Hellas, Benevento e Crotone, proveranno a vincere. Poi ci metto il Palermo, che ho visto dal vivo a Foggia e mi sembra ancora più competitiva dello scorso anno. A loro si aggiungerà sicuramente qualche outsider che proverà ad inserirsi nella corsa alla serie A. E tra queste ci metto anche la Salernitana”.
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