De Sanctis, colpo a sinistra: Bradaric sarà granata

La Salernitana mette la freccia a sinistra. Praticamente definito l’ingaggio di Domagoj Bradaric, giovane esterno mancino croato che la Salernitana preleverà a titolo definitivo dal Lille: ai francesi andranno poco meno di 5 milioni di euro per il trasferimento del classe ’99 di Spalato che dovrebbe sottoporsi a strettissimo giro alle visite mediche per poi firmare un contratto triennale. Dell’accelerata spedita verso l’acquisto del giocatore ne avevamo parlato da giorni (clicca qui per leggere) e nella giornata di oggi è arrivato il virtuale sì tra le parti.

Esperienza francese

Un importante investimento da parte del club di patron Danilo Iervolino che pesca il suo nuovo esterno della corsia di sinistra dalla Ligue 1: nel massimo campionato francese Bradaric ha collezionato 58 gettoni di presenza con un gol e tre assist in tre stagioni. Cresciuto nel settore giovanile dell’Hajduk Spalato, ha esordito in prima squadra nella stagione 2018/2019 diventando anche capitano prima di passare al Lille nell’estate del 2019. Ha all’attivo anche sette presenze ed un assisti in Europa League e quattro apparizioni in Champions, tutte con la maglia del Lille. Che potrebbe ottenere una percentuale sulla futura rivendita del giocatore, stando a quanto aggiunge Sky Sport.

Rinforzo di spessore

Dal 2020, inoltre, è nel giro della Nazionale croata: finora ha giocato quattro partite con la maglia degli scaccati sotto la gestione tecnica di Zlatko Dalic che lo fece esordire il 7 ottobre in un’amichevole contro la Svizzera vinta dalla formazione croata per 2-1, con Bradaric autore dell’assist del momentaneo 1-1 siglato da Brekalo. Ex compagno di squadra di Osimhen, Bradaric nasce come terzino di spinta, ma nel corso dei suoi tre anni al Lille ha più volte giocato anche da esterno di centrocampo. È un calciatore che ama puntare l’uomo e cercare il fondo per poi andare al cross col mancino o – in alternativa- provare a penetrare in area di rigore. Un giocatore di grande prospettiva che già da subito potrebbe rappresentare una certezza per la corsia mancina dell’ippocampo.