“Salerno non può essere una scelta residuale”. Lo dice a chiare lettere il governatore della Campania Vincenzo De Luca, stamattina allo stadio Arechi per tastare con mano lo stato di avanzamento dei lavori in ottica Universiadi. Pur con tono “amichevole“, l’ex primo cittadino di Salerno punzecchia la proprietà dopo l’ennesimo ko interno della Salernitana ed il galoppante scoramento da parte della tifoseria. “Mi aspetto di più come tutti i tifosi – ha esordito De Luca – Ho la sensazione che questo sia un altro anno di sofferenza. Ieri la partita è stata amara, ma come sempre nelle difficoltà bisogna incoraggiare la squadra e la società. Più crescono le tensioni, più aumentano i problemi. E’ giusto aspettarsi di più, la città merita qualcosa di più. Non ho competenze tecniche per dire quali novità introdurre, né per valutare se c’è un problema di organico, di guida societaria o tecnica. Condivido la richiesta della città di campionati di qualità e non di soffrire ogni anno. Il centenario è un evento importantissimo, un secolo di storia è un traguardo che in pochi hanno raggiunto in Italia. Non è stato un percorso fortunato tranne che in pochi momenti. Abbiamo attraversato anni indimenticabili e fornito giocatori alla Nazionale. Gattuso lo abbiamo allevato in questo stadio, così come Fresi e tanti altri. E’ evidente che quei risultati erano legati ad una squadra che aveva elementi eccezionali e ad un allenatore come Delio Rossi che ha portato una ventata di novità e freschezza”.
De Luca rincara la dose: “La sensazione è che ci sia un po’ di perdita di interesse ed entusiasmo. Non è sbagliato il progetto sportivo iniziale, Lotito è titolare di una grande squadra di A. L’idea di avere una squadra di seconda categoria che fosse un grande vivaio di atleti da formare poteva avere grande interesse per noi e per lui. Ora dovremo rifare un punto e chiedergli qual è l’obiettivo, che cosa vuole fare. Ci sono problemi regolamentari, dovremo premere con serenità ed amicizia per avere un chiarimento definitivo. Se gli obiettivi sono ambiziosi, la scelta dell’allenatore e la campagna acquisti devono essere coerenti. Se la Salernitana è gestita come attività residuale allora è evidente che il clima si sfilacci. Lotito non lo vedo da parecchio, gli dirò di mettere mano alla tasca e non essere ‘arrognato’ e soprattutto di chiarire qual è l’obiettivo di fondo di questa società. Il pubblico di Salerno non ce l’hanno nemmeno in A, il rischio di scoraggiarsi e disamorarsi è anche comprensibile quando non arrivano i risultati. Con tutte le accortezze del caso va fatto un chiarimento di fondo”.
Sulle possibili alternative al duo Lotito-Mezzaroma: “Non so se ce ne siano, qui non ne vedo molte. E’ un problema della nostra città. Avessimo altri soggetti interessati ed appassionati intenzionati ad investire ci sarebbe la possibilità di ragionare. La situazione si complica quando fai fatica a individuare altri potenziali investitori a scommettere sulla squadra. Il bando post fallimento è stata un’esperienza riprodotta anche altrove. All’epoca l’attuale società era la più accreditata e solida. Non siamo in quella situazione, ma un ragionamento amichevole e chiarificatore con la società va fatto. Non ci sono molte città in Italia che offrono uno stadio come questo, ristrutturato con i soldi della Regione. Salerno è un contesto gradevole in cui si vive bene nonostante la lamentosità dei nostri concittadini, è difficile trovare queste condizioni altrove. Bisogna crederci e non guardare all’impegno con la squadra in maniera residuale o distratta”.
Sull’avanzamento dei lavori per le Universiadi: “Stiamo completando l’installazione dei sediolini ed i lavori per la messa in sicurezza di ingresso e via di fuga. E’ una bella occasione per le città e per i quartieri, nonché un veicolo di promozione turistica. All’Arechi è previsto il capitolo calcio nell’ambito delle Universiadi, ci auguriamo di assistere ad un bell’evento. Non so se ci sono discorsi in corso per il rinnovo della convenzione in scadenza nel 2020 con la Salernitana. In passato avevamo una situazione di grande emergenza, ci è stata chiesa la gestione diretta dello stadio e l’hanno ottenuta così come l’impianto per gli allenamenti. Dal punto di vista delle strutture la città ha offerto il meglio alla società, ho la sensazione ora che il problema sia di programma sportivo, societario e di organizzazione della squadra. Da questo punto di vista il Comune può fare ben poco se non mettere a disposizione le condizioni migliore per lavorare quotidianamente”.
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