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Deluso anche Ricchetti: “Torneo senza arte né parte. Sabato c’è il mio amico Breda…”

Hanno condiviso rettangolo verde, ma anche panchine. Una lunga storia di amicizia tra Roberto Breda, tecnico del Livorno che affronterà la Salernitana sabato e un ex calciatore granata nonchè suo vice in panchina per anni. Ma è la stessa lunga storia (d’amore) che lega i tifosi dell’ippocampo proprio a Carlo Ricchetti e allo stesso mister degli amaranto. Un amarcord, che nell’anno del centenario, è un toccasana per gli assidui frequentatori di quegli spalti della Curva Sud anni ’90. Ai microfoni di Radio Alfa, ieri sera Ricchetti ha analizzato non solo la partita che disputerà la Salernitana fuori casa proprio contro il Livorno del suo “amico” Breda, ma anche la sconfitta di ieri sul prato dell’Arechi. Stadio che lo ha visto protagonista dal 1993 al 1998.

“Quella di sabato è una partita importante per entrambe, per la Salernitana potrebbe significare cercare qualcosa di di diverso – ha sottolineato Ricchetti –  o meglio di raggiungere probabilmente l’obiettivo playoff. Per il Livorno invece sarà la prosecuzione del cammino per il raggiungimento della salvezza”. Una sconfitta, quella di domenica sera contro il Crotone, che non è passata inosservata: “Sicuramente la Salernitana ha condotto bene la prima parte della stagione, adesso invece il campionato è diventato anonimo, anche se ha la possibilità di sperare ancora secondo me – ha continuato l’ex calciatore granata –  se la squadra riuscirà a “trattenere” i tifosi, si può ancora sperare. Ma questa situazione senza arte né parte, non è certo ciò che merita la piazza di Salerno. Ma il centenario è un obiettivo importante per i tifosi, ma per la squadra deve rappresentare il raggiungimento di un obiettivo importante considerando la stagione che stanno conducendo i granata”.

Pochi goal per gli attaccanti della squadra di mister Gregucci. Un dato fondamentale, che fa riflettere anche l’ex giocatore: “Avere un attaccante prolifico è fondamentale in serie B, alla Salernitana c’è qualche mancanza, che la società ha cercato di colmare con Emanuele Calaiò, ma riuscire a trovare un attaccante da goal è importante e purtroppo la Salernitana non l’ha mai avuto in questi anni”.

Lui che con Breda ha condiviso il lavoro e il campo da calcio, ne conosce alla perfezione movimenti e personalità: “Alla base del lavoro di Breda c’è un impegno costante, lui riesce a trasmettere serenità al gruppo e a stimolarlo nella maniera giusta – ha concluso Ricchetti – soprattutto quando ha a che fare con squadre in situazioni articolari o sottotono, cura molto la parte difensiva. Ma è anche molto propositivo quando riesce ad esprimersi con le ripartenze. Solidità e organizzazione, il resto lo fa l’impegno. Per chi farò il tifo sabato? Sono nel mezzo, forse per entrambe, mi fa piacere magari in futuro rivedere queste due squadre in una situazione più comoda in futuro”.

 

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