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Da Salerno a Verona, Djuric e Verdi ancora compagni: domenica flashback all’Arechi

A distanza di cinque mesi, di nuovo compagni di squadra e di nuovo a Salerno. La maglia però non è più quella della Salernitana, bensì quella del Verona, scelta di indossare in estate. L’ultima apparizione di Milan Djuric e Simone Verdi all’Arechi risale al 22 maggio scorso, a quel Salernitana-Udinese finito in debacle (0-4) ma che comunque non ha impedito ai granata di festeggiare una straordinaria salvezza. Dove grandi protagonisti sono stati proprio i due ex. Il pubblico di Salerno riserverà certamente ad entrambi una degna accoglienza.

Scelta di vita

Salerno ha segnato quattro anni della carriera di Djuric, arrivato dal Bristol City nell’estate 2018. La prima stagione è stata segnata da tante difficoltà di ambientamento per l’ex Cesena, che ha iniziato a segnare soltanto sul finale del campionato fino ai playout. L’annata 2019/20 è stata quella del record personale di reti (12) con Ventura allenatore; meno gol con Castori (5) ma certamente un’annata da protagonista quella della storica promozione in A. Con un contratto in scadenza a giugno, ad inizio anno grazie all’avvento della proprietà Iervolino e di Sabatini sono stati avviati i discorsi per il rinnovo; qualche chiacchierata c’era stata già in tempi di trus. Incertezza sul futuro che non ha condizionato le prestazioni della punta che ha segnato pochi gol ma tutti pesanti. Il presidente sembrava fiducioso sulla permanenza di Djuric, a pochi giorni dalla naturale scadenza del legame. Il punto di incontro non si è poi trovato su durata e cifre, con la Salernitana che offriva un biennale a 600mila euro e l’entourage del calciatore che chiedeva un triennale. Triennale che ha offerto il Verona. Nel suo addio via social Djuric ha voluto precisare i motivi dell’addio: “la mia priorità è stata sempre quella di continuare a Salerno come dimostrato in campo fino all’ultimo secondo che ho indossato la maglia granata, ho letto tante notizie false in queste settimane tra cui che io prendessi tempo per decidere ma invece molto semplicemente le cose si fanno in due e quando le visioni del presente e del futuro sono differenti è inevitabile trovare un’altra soluzione”. Altra soluzione che è stata l’Hellas perché “era il momento di una nuova sfida”, le parole alla sua presentazione ufficiale. In gialloblu, fin da subito, il centravanti è stato chiuso dalla presenza di Henry, Lasagna, Piccoli e Kallon, la Salernitana ha provato anche a riprenderselo nelle ultime ore di mercato, salvo poi virare su Piatek. Appena 70′ giocati finora, difficilissimo vederlo titolare domenica.

Speranze disattese

La Salernitana è stata la rinascita per Simone Verdi. Nel gennaio scorso Walter Sabatini ha scelto di puntare sull’ex Napoli, completamento fuori dai piani tecnici al Torino. Negli occhi dei tifosi granata c’è ancora la splendida doppietta su punizione all’esordio contro lo Spezia. Dopo qualche difficoltà, il numero 10 è risultato decisivo con i gol contro Udinese, Venezia e Cagliari che hanno portato punti pesantissimi per la salvezza. Dopo l’impresa Verdi ha fatto ritorno al Torino, visto che l’operazione era stata perfezionata in prestito secco. Il fantasista ha salutato tutti con la speranza di tornare, perché Salerno era stata “luce nel buio”. A Salerno ha sposato la sua Laura, uniti in matrimonio dal cappellano della Salernitana don Roberto Faccenda. Le speranze di tornare sembravano esserci, con Sabatini che subito aveva provato ad intavolare discorsi col collega Vagnati; con l’addio del ds e l’avvento di De Sanctis i programmi però sono cambiati. Verdi ha sperato fino all’ultimo in una chiamata della Salernitana, scegliendo poi Verona quasi sul gong del mercato. Ieri con l’Udinese ha giocato la sua prima da titolare, è possibile che anche a Salerno abbia una maglia dall’inizio.

 

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