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Da “lavora per tornare calciatore” a unica alternativa offensiva: in pochi giorni, riecco Cerci

“Doveva rompere il ghiaccio, ho pensato potesse essere il momento, ma non mi aspettavo niente”. Il riferimento è ad Alessio Cerci e le parole sono di Gian Piero Ventura, post Frosinone. Il tecnico avrà pensato che si è trattata di una mano del destino, probabilmente, e spera che esso possa dare i suoi frutti già contro il Venezia. Con i contemporanei problemi fisici di Djuric e Giannetti e non avendo operato sul mercato di gennaio ingressi in attacco, la Salernitana si ritrova solo con la coppia Gondo-Jallow a disposizione. Sarà confermata dal primo minuto anche martedì sera. Ma occhio ad Alessio Cerci, diventata unica alternativa offensiva – lui che proprio una punta non è – mentre pochi giorni prima veniva lasciato fuori dai convocati perché bisognoso ancora di trovare la miglior condizione. In effetti, è così.

L’ex del Torino non ha i 90′ nelle gambe ed è stato gettato nella mischia allo Stirpe forse in maniera imprevista, almeno stando anche alle parole della vigilia pronunciate dall’allenatore che aveva lasciato intendere che Cerci avrebbe dovuto forse attendere un po’. Invece, la contingenza ha portato il classe 1987 a tornare in campo quasi un girone dopo l’ultima volta, il 26 ottobre all’Arechi contro il Perugia. Uno spezzone in cui, nonostante la situazione di svantaggio della squadra, l’attaccante ha dimostrato di essere propositivo. Timidissimi segnali che lasciano quantomeno un pizzico di fiducia in vista del prosieguo. “L’obiettivo è far sì che Cerci possa diventare protagonista nelle partite che contano, sperando che contino, aveva detto Ventura prima della trasferta in terra ciociara, pensando alle partite di campionato che verranno dopo la sosta per le nazionali di fine marzo. Le necessità imporranno un’accelerata, per mettere a frutto il lavoro fatto negli ultimi due mesi “in cui Alessio ha capito cosa fare e lavora per tornare ad essere calciatore”.

L’ultima volta in cui Cerci ha disputato 90′ di fila è datata 18 dicembre 2018 in Ankaraguku-Bodrumspor, Coppa di Turchia. È passata un’eternità. In quell’occasione mise a segno anche una doppietta. Poi, non ha mai più timbrato il cartellino, vedendo il campo da allora solo in altri 7 spezzoni – tra Turchia e Salerno – per un totale di 93 minuti nel dato aggregato. Una miseria per chi ha fatto la differenza in Serie A e a livello internazionale. Uno stimolo pure, tuttavia, per chi ha voglia di dimostrare di esserci ancora e di poter tornare a essere determinante, mettendo da parte anche le scintille che ci sono state con la società e che sembravano preludio di un addio senza aver lasciato il segno. Il tempo però sta per scadere, non ce n’è molto.

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