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Da fortino a terra di conquista: l’involuzione granata all’Arechi

di
Mario Ruggiero
- 9 Febbraio 2019 alle 14:19

Da fortino inviolabile a terra di conquista. Se due indizi fanno una prova, quattro sconfitte nelle ultime cinque gare casalinghe sono un quadro abbastanza netto sul recente ruolino di marcia della Salernitana. La prima squadra ad espugnare l’Arechi è stato il Brescia (1-3). Si tratta dell’ultima sfida interna con allenatore Stefano Colantuono. Fino a quel momento la Bersagliera aveva il miglior rendimento interno del torneo. Con Gregucci in sella la momentanea panacea della vittoria con il Foggia, suggellata da Gigi Vitale, calciatore che troverà i granata da avversari tra non meno di due settimane avendo firmato per il Verona nelle battute conclusive del calciomercato.

Il 2018 si è chiuso con il pesante rovescio subito contro il Pescara (2-4). Cavalluccio rimontato in maniera repentina dopo aver chiuso la prima frazione in vantaggio per 2-1. Un crollo, quello evidenziato contro gli abruzzesi, che si è acuito anche nelle successive sfide, vinte da due compagini a tinte giallorosse: sia il Lecce (1-2) che il Benevento (0-1) hanno fatto la voce grossa all’Arechi cogliendo l’intera posta in palio.

Involuzione pesante, dunque, della Salernitana tra le mura amiche. Dovuta, forse, anche ad un atteggiamento tattico eccessivamente sparagnino e poco fruttifero in fase offensiva. La sfida di ieri ha evidenziato, oltremodo, anche la sterilità offensiva dei granata che nelle ultime tre gare hanno siglato una sola rete. Ed occhio che, la classifica, incomincia a farsi sempre più corta. Paradossalmente, meglio per il Cavalluccio che le prossime sfide si giochino in trasferta…

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