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VIDEO. Corto 24 maggio ’99, la commozione di De Sanctis: “I ragazzi vivono ancora tra i tifosi”

Ventiquattro anni da quel maledetto ventiquattro maggio. Ieri la consueta commemorazione di Ciro, Enzo, Peppe e Simone, i quattro tifosi granata tragicamente scomparsi nel rogo del treno di ritorno da Piacenza. Oggi, al teatro Augusteo di Salerno, la prima proiezione del cortometraggio scritto e diretto da Fernando Inglese, che ricorda i tragici momenti vissuti dalla tifoseria e dall’intera città dopo la gara in terra emiliana. Il diesse granata Morgan De Sanctis, visibilmente commosso sul palco, ha introdotto la presentazione ricordando anche il tifoso napoletano Ciro Esposito, ferito a morte prima della finale di Coppa Italia nel maggio 2014. Alla madre Antonella, prima della proiezione del contrometraggio, è stato consegnato un fascio di fiori in sala giunta al Comune. “Ho giocato nella Roma e nel Napoli, ho salutato la signora Antonella”, ha esordito De Sanctis dal palco dell’Augusteo. Già la curva Sud Siberiano aveva ricordato Ciro Esposito con uno striscione durante la gara contro la Fiorentina all’Arechi a inizio maggio.

Visibilmente commosso il diesse, che ieri ha partecipato alla commemorazione dei quattro tifosi granata al cimitero di Brignano: “Purtroppo nella storia della Salernitana c’è questo lutto enorme, in forma privata ho avuto l’opportunità con il team manager Salvatore Avallone, un uomo profondamente granata, di visitare il cimitero e le tombe dei quattro ragazzi. Ho incrociato gli sguardi dei loro familiari. L’impegno è di continuare a onorare profondamente la loro memoria mettendocela tutta nel nostro lavoro, chi entra nella famiglia Salernitana deve sapere cosa successe a questi ragazzi e deve assumersi l’impegno di continuare a dare tutto anche per loro. E’ un dolore che non si deve dimenticare, mi aspettavo tante cose dalla Salernitana che, poi, sono successe”. “Rappresentare la Salernitana è una responsabilità – ha continuato De Sanctis – sono l’ultimo arrivato nel club. Quando hai questa responsabilità di occupare un ruolo importante come quello di diesse devi subito prendere atto della storia del club. E la storia granata è piena di cose belle, forse le pagine sportive più belle le stiamo scrivendo adesso e ci prendiamo l’impegno di continuare a scriverle”.

Continua poi il diesse, tra gli applausi della sala e la commozione generale: “Riguardo ai nostri tifosi, non mi aspettavo una cosa che non avevo mai considerato perché contro la Salernitana non avevo giocato tante volte. Soprattutto fuori casa la nostra tifoseria è una delle più ordinate, calorose, numerose. Per me è stata una cosa inaspettata, voglio immaginare che questi quattro ragazzi continuano ad accompagnare tutti”. Prima della chiosa finale: “Io faccio il direttore: i miei giocatori, i nostri giocatori, sanno che devono mettercela tutta e non mi capita spesso di emozionarmi, ma stavolta ne vale la pena”.

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