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Compattezza e unità: momento decisivo, anche patron Iervolino a Marassi per lo scontro salvezza

Con tutta probabilità ci sarà anche il patron Danilo Iervolino questa sera a Marassi per una partita che può valere la stagione. Forse non come la piazza granata si aspettava, ma per come si è messo il campionato, la salvezza è un obiettivo imprescindibile. La Sampdoria non naviga in acque migliori, anzi ha due punti in meno, però il minimo vantaggio rispetto ai blucerchiati non può far stare tranquillo il mondo granata.

La vicinanza della proprietà in questo 2025 è sotto gli occhi di tutti, a cominciare dalla partita contro la Reggiana vinta a gennaio all’Arechi, per finire con la vittoria contro il Mantova nel turno precedente, passando anche per qualche trasferta come Brescia e Carrara. Il 2024 di progressivo distacco è solo un ricordo e Iervolino è tornato accanto al gruppo non solo in occasione delle partite, ma con un dialogo costante anche durante la settimana, con la squadra, lo staff tecnico e dirigenziale. La grande rabbia per la retrocessione dello scorso anno, la delusione per non essere riusciti a vivere una stagione diversa sono da mettere da parte obbligatoriamente. La Salernitana si gioca tanto stasera a Genova e non può permettersi di pensare al passato, il futuro è oggi, è questo scontro diretto in casa di una Doria ferita e che tra mille difficoltà sarà accompagnata da 28mila persone, mica poche. Un palcoscenico che deve dare motivazioni, come ha ricordato Marino alla vigilia, lo stesso che nel 2022 grazie a Ederson e Fazio diede il via alla svolta salvezza del 7% in serie A. Salerno ha compreso che, da qualche settimana, avvelenare i pozzi non serve proprio a nulla e chi continua a farlo forse ha altri obiettivi, non proprio candidi.

Iervolino c’è, sarà accompagnato dall’ad Milan. Il patron granata è ovviamente il primo ferito da questa seconda stagione al di sotto delle aspettative che può essere raddrizzata in coda. Anche in questa stagione gli errori commessi sono stati tanti e li evidenzia la classifica, che non mente mai. Eppure la spesa è stata ancora una volta da numeri importanti per una società che sta facendo di tutto e di più per trovare la salvezza, dopodiché dovrà riflettere a bocce ferme e riprogrammare imparando da quello che è andato storto negli ultimi due anni. La Salernitana si sta riprendendo grazie a una reazione forte a livello mentale del gruppo, a un lavoro certosino di Pasquale Marino che ha portato tranquillità ed esperienza, alla presenza anche quotidiana del ds Valentini che, al di là di qualche innesto di mercato che non sta rendendo, anzi non sta giocando come da aspettative (Raimondo e Caligara su tutti), ha portato in dote i titolari che hanno cambiato il volto alla squadra: Christensen, Lochoshvili, Corazza, Zuccon e anche quel Cerri che non riesce a trovare la via della rete da oltre tre mesi, ma che fa un lavoro sporco importante e permette forse ad altri di trovare la via del gol. Dall’arrivo di Marino è evidente che la squadra abbia ritrovato tanta autostima e che la stragrande maggioranza dei giocatori stia dando il massimo quando scende in campo. Mentre i dischi rotti continuano a fare una musica che non fa ballare più nessuno, la Salerno che ama i colori granata pensa a sostenere. I processi, se dovranno esserci, scatteranno a stagione finita con obiettività anche feroce, ma senza malafede.

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