Stefano Colantuono interviene nella sala stampa dell’Arechi per raccontare la vigilia di Salernitana-Palermo. La prima preoccupazione per il tecnico di Anzio è la condizione fisica: “Non è ottimale, ma non lo è nemmeno per quelli che hanno iniziato a luglio. E’ un problema che vale per tutti. All’inizio del campionato è normale che sia così. Ci vogliono 4-5 partite per andare in condizione. Noi abbiamo un ulteriore problemino. Mi riferisco a quei calciatori che hanno interrotto la preparazione come i ragazzi provenienti dall’Avellino o chi, invece, l’ha svolta ai margini perché non rientrava nei piani della società d’appartenenza. Dobbiamo diventare squadra e pensare di fare bene le partite all’inizio, riuscendo a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Non potremmo essere una squadra rodata, ma abbiamo calciatori di esperienza che hanno voglia. E aspettiamo la crescita dei singoli”.
Contro il Palermo, grande abbondanza soprattutto in determinati reparti. “Ho un paio di dubbi, mi fa piacere averli perché vuol dire che abbiamo tante scelte – afferma il tecnico granata – Anderson? E’ arrivato ieri, sta bene. Lo stiamo valutando, ha fatto un percorso particolare tra Bari e Lazio. Stiamo ragionando. Casasola s’è espresso molto bene da terzino in una difesa a 4 ed esterno in una lineaa 5, a seconda di come ci mettevamo. Penso si possa dare seguito a questo discorso. Abbiamo quattro esterni ora, potrò utilizzare Anderson, Casasola, Pucino e Vitale in base all’avversario. Di Gennaro? Ha fatto la preparazione con la Lazio. Non ha minutaggio, il giocatore deve entrare in condizione. E’ un dubbio che mi porterò fino a domani”.
Il Cola pensiero sulle coppie: “Può giocare anche Casasola a sinistra. Palumbo è un giocatore che può fare sia il basso, che la mezzala e si sta disimpegnando bene per caratteristiche tecniche. Di Tacchio, in un centrocampo a tre, ha caratteristiche diverse da Di Gennaro, è più fisico. Di Gennaro nasce trequartista ed è un regista di qualità. Dovremmo fare un paio di valutazioni così, un mix tra chi giocherà dal primo minuto o a gara in corso. Non deve essere un alibi. In questo periodo di campionato sono tutti in questa situazione. E’ un discorso di conoscenze, non stavamo studiando la bomba atomica, ma dobbiamo far assimilare dei concetti ai nuovi arrivati”.
La società non ha decisamente lesinato sforzi. Colantuono esprime la sua opinione sulla competitività della squadra: “Cercheremo di fare un campionato giusto, ci proiettiamo al festeggiamento dei cent’anni della Salernitana. Ci teniamo per i nostri tifosi. Dovranno essere sempre soddisfatti per quello che offriremo. Io sono abbastanza convinto che possiamo fare un buon campionato. Ringrazio la proprietà, Lotito e Mezzaroma, che ci hanno permesso di lavorare in una struttura: la squadra ha una casa fissa. La società ha fatto degli sforzi per garantirci questo, ancor di più dei calciatori importanti arrivati. Le trattative sono un po’ articolate, soprattutto, ma quello che ci siamo prefissati l’abbiamo raggiunto. Al di là del saper giocare, è importante avere giocatori di grande umanità”.
Il tecnico di Anzio ha parlato anche dell’anno del Centenario: “Immagino sia bello. Ho notato partecipando alla manifestazione dello scorso 19 giugno l’attaccamento nei confronti della squadra. Quella manifestazione mi ha lasciato sbigottito. E’ una grandissima responsabilità. Tutti dovremmo cacciare qualcosa in più fuori, abbiamo fatto tutte le cose al posto giusto. Al di là di quello che sarà il risultato. Ci saranno momenti poco positivi, nessuna squadra ha il piede pigiato sull’acceleratore. La cosa che ho chiesto e chiederò è che la gente non dovrà mai pensare che non abbiamo fatto il massimo nella gara settimanale. Metto la mano sul fuoco su questo gruppo. Un gruppo che ha voglia di fare cose importanti. Vedremo step dopo step dove collocarci”.
Sulla sosta forzata di novembre: “E’ preoccupante, ma è capitato così. Si è deciso di fare il campionato a 19, un anno l’ho vissuto a 24, Decide chi ci governa, ne prendiamo atto e in quel momento lì dovremo farci trovare pronti anche se il periodo senza giocare sarà lungo”.
Colantuono, poi, si sofferma sui rosanero, compagine che domani aprirà le danze all’Arechi: “Il Palermo è una di quelle squadre che gli addetti ai lavori collocano tra le potenziali vincitrici del torneo. Le retrocesse reciteranno un ruolo importante, hanno potuto investire di più rispetto a noi ‘normali’ sul mercato. Quest’anno il campionato mi sembra molto competitivo: il Brescia e la Cremonese hanno fatto una buona squadra, le neopromosse hanno un’intelaiatura giusta e possono ambire al doppio salto come accaduto in passato con Spal e Benevento”.
Sulle analogie con l’Atalanta: “Nei due anni di Serie B l’ho allenata dopo una retrocessione. L’Atalanta ha un piccolo vantaggio e aveva la possibilità di ritornare immediatamente in A. L’ho vinto due volte con un mese d’anticipo, come se fossi sulla panchina del Crotone e del Benevento, ora, e mi mettessi a bluffare. La Salernitana viene da anni di Serie B, l’Atalanta puntava subito a risalire, vuoi per disponibilità economica, vuoi per la rosa che poteva disporre con tanti giocatori di A. Nella mia seconda stagione, per dire, ho avuto Consigli, Carmona, Barreto, Bonaventura, Peluso. Se non vinci, vuol dire che hai fatto un casino”.
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