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Coccole, scintille social e bracci di ferro: Rosina e Cerci, più di una similitudine

Seicentomila euro complessivi per gli stipendi di Alessio Cerci e Alessandro Rosina: l’uno ha giocato meno di un’ora, l’altro è fuori lista, fuori dai piani da giugno. Eppure, entrambi hanno un curriculum importantissimo, sulla carta qualità enormi, nonostante le carte d’identità (32 anni Cerci, 36 quasi Rosina). La Salernitana sta pagando profumatamente i rispettivi ingaggi, senza ricevere attualmente contributi in campo tra infortuni, scintille, malintesi e rapporti deteriorati.

Come racconta il quotidiano Il Mattino oggi in edicola, sono simili le storie dell’attaccante di Valmontone e del fantasista calabrese, dall’inizio alla fine. Prima inseguiti a lungo e coccolati, poi scaricati. In mezzo, lo zampino dei social. Rosina arrivò a Salerno nell’estate 2016, nelle battute finali del mercato, firmando un lauto quadriennale dopo un lungo inseguimento per poterlo liberare dal Catania; fu subito capitano dal suo esordio a La Spezia (1-1) e da allora – in più ruoli – ha comunque disputato 78 partite, segnando 11 gol e fornendo 8 assist ai compagni con la casacca della Salernitana. Nonostante i problemi fisici e qualche attrito con il club. Già nell’estate 2018 “rischiò” di restare fuori lista. In realtà, lo fu per qualche settimana, dopo aver rifiutato la decurtazione dell’ingaggio. Poi, fu reintegrato. Non gioca dall’ultima di regular season dello scorso torneo, ha ottenuto dalla società il permesso per allenarsi da solo a Torino e aspetta una sistemazione a gennaio. Oppure, la scadenza naturale del contratto prevista a giugno. Anche Rosina, come capitato a Cerci due settimane fa (clicca qui per leggere l’articolo), fu protagonista di un braccio di ferro con la società dai contenuti… social: “Non ho potuto allenarmi a causa di un dolore al tendine rotuleo. Nessun caso”, scrisse su Twitter per provare a spegnere le polemiche legate alla sua assenza dagli allenamenti durante, peraltro, un ritiro imposto dal club. Era il novembre 2017 e la Salernitana rispose così: “In relazione al post pubblicato sul proprio profilo Twitter personale dal tesserato Alessandro Rosina in data odierna, peraltro contravvenendo al regolamento interno dallo stesso sottoscritto, l’U.S. Salernitana 1919 prende atto che, nonostante la risonanza magnetica effettuata il 9 novembre non evidenzi lesioni o infiammazioni a carico del tendine rotuleo destro, il calciatore dichiari il persistere del fastidio. Il presente comunicato a seguito delle numerose sollecitazioni pervenute dagli organi di informazione e dalla tifoseria stessa”.

Faccenda molto simile a quella capitata all’ex punta di Fiorentina, Milan e Atletico Madrid, che frattanto ha trascorso il capodanno con la famiglia come ospite ad un matrimonio e non sembra avere alcuna intenzione di lasciare Salerno. Anzi, qualche giorno fa ha postato sui social network una inequivocabile foto panoramica della città, con tanto di cuore ad accompagnarla. Segno che la volontà del calciatore è quella di rispettare il contratto fino al giugno 2021. La Salernitana, per ora, non ha ancora proposto la rescissione unilaterale del contratto per giusta causa al Collegio Arbitrale. Non dovrebbe arrivare a tanto, bensì infliggere solo una multa a Cerci per la storia della pubblicazione della risonanza magnetica con commenti non autorizzati. Chiaro, però, come proprietà e dirigenza non abbiano gradito il rapporto costi-benefici dei primi mesi del giocatore a Salerno. A Ventura spetterà mediare – ma anche il tecnico deve badare alla concretezza – ed eventualmente garantire un’ultima possibilità al giocatore, che a fine gennaio dovrebbe rientrare dall’infortunio e nuovamente ripartire da zero. Viceversa, la porta del braccio di ferro potrebbe spalancarsi. Proprio come accaduto a Rosina.

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