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Cessione Salernitana, snervante attesa della pec da Brera Holdings: proposta a rate e clausola sul prezzo?

Un altro giorno ancora è trascorso tra dialoghi incessanti e rifiniture. Passi avanti timidissimi sulla presentazione dell’offerta vincolante d’acquisto della Salernitana da parte di Brera Holdings, che però non è arrivata. Timidezza da scacciare via al più presto per evitare che si vada in ritardo ancor più di quanto il club granata non lo sia già – nella scelta degli uomini ai quali affidare la ricostruzione tra scrivania e panchina – rispetto alle aspettative autoassegnate sul finire del campionato, ovvero quelle di nominare direttore sportivo e allenatore entro la prima decade di giugno. Che è scaduta, però il prodotto può essere lo stesso… “consumato” anche con qualche giorno di ritardo. A patto che, per l’appunto, si tratti solo di un leggerissimo slittamento.

Da ieri, ogni giorno poteva essere quello buono per l’offerte vincolante. Si attende una pec dagli Stati Uniti, dove hanno sede gli interlocutori che rappresentano Brera Holdings (foto in alto Maria Xing e Pierre Galoppi).

L’offerta

Filtra che si sta discutendo una proposta di acquisto rateale in cinque step. Iervolino non si opporrebbe a tale tipo di pagamento ma pretende garanzie di solidità. C’è poi il discorso prezzo: si ragiona su una cifra di 25 milioni… double face. Da un lato, il potenziale acquirente gradirebbe che la Salernitana si impegnasse a realizzare un attivo di mercato quantomeno vicino a tale cifra entro il termine della campagna trasferimenti estiva, in modo da rilevare un club prossimo al pareggio di bilancio. Dall’altro lato, è più o meno la valutazione assegnata alla società stessa, che non può essere regalata. Da qui la possibile offerta di Brera Holdings, tutta da verificare, di una cifra ben superiore con la postilla però che riguarda l’attivo di mercato: se si realizza, il costo resta tale (a rate), altrimenti può scendere. È una delle ipotesi che sarebbe in questo momento al vaglio degli esperti di ambo i fronti. La Salernitana tiene i contatti rappresentata da Maurizio Milan e, a sua volta, si è affidata a uno studio internazionale di consulenza molto importante per quanto concerne le acquisizioni societarie. Altro round oggi, in attesa di passi avanti meno timidi e più concreti: se Iervolino riceve ed accetta l’offerta vincolante, si può andare al preliminare e instradare il discorso con la scelta del management e del tecnico da condividere con i nuovi investitori, anche se l’appuntamento per il closing vero e proprio arriverebbe molto più in là. Pare che una nuova deadline sia il 15 giugno. Al contrario, Iervolino dovrebbe andare avanti da solo.

Il diesse

In quest’ultimo caso, il presidente ha pronto il piano B che prevede l’ingaggio di Rocco Maiorino come direttore sportivo. Il giovane dirigente, fermo da quattro anni ma con una grande voglia di rimettersi in discussione, peraltro alla sua prima eventuale esperienza da “titolare” in Italia senza il tutoraggio di figure importantissime come Braida o Galliani, ha colpito particolarmente il presidente che lo ritiene la figura giusta per innovare e spazzare via i cocci della retrocessione. Ci sarebbe però da sedersi al tavolo anche con lui, discutere il contratto ed ottenere il sì.

Per ora, c’è la disponibilità di massima ad aderire al progetto “sostenibilità” da parte dell’ex Milan e Las Palmas, stuzzicato dall’avventura nella sua terra natia: sulla carta d’identità ha infatti scritto Salerno, sebbene sia poi cresciuto nella vicina Nocera Inferiore prima di emigrare, giovanissimo, al nord e poi all’estero per gli studi universitari. Sarà lui l’uomo di mondo a cui faceva riferimento Iervolino in tempi non sospetti? Probabile. Prima delle firme, però, la storia di Petrachi insegna a non sbilanciarsi: era tutto fatto, poi l’ex torinista non ha gradito i tentennamenti della Salernitana in merito alle rassicurazioni sul futuro societario e ha sbattuto la porta. Qualora l’imprenditore palmese dovesse cedere, inevitabilmente il ruolo di diesse tornerebbe in discussione tra più candidati: ne sono stati ascoltati tanti, da Valentini e Polito al giovane Lovisa, fino a considerare l’esperto Giancarlo Romairone (Triestina, Bari, Chievo, Carpi, Spezia e Pro Vercelli nel suo curriculum) che sarebbe uomo gradito a Brera Holdings.

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