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Cerci, campione-personaggio tra eccessi (di velocità) e giocate di classe. E quei paragoni con Causio e Robben…

Quello di Alessio Cerci rappresenta probabilmente l’acquisto più importante dell’era Lotito-Mezzaroma alla Salernitana. Dati e carriera alla mano, il classe ’87 è senza ombra di dubbio il calciatore di maggior prestigio arrivato a Salerno negli ultimi anni. Nato nel settore giovanile della Roma, ha vestito tante maglie importanti, su tutte quelle di Fiorentina, Torino, Milan, Atletico Madrid e Genoa. Il classe ’87 vanta anche quattordici presenze in Nazionale – e la partecipazione alla Confederations Cup 2013, oltre che al Mondiale 2014 – dopo aver fatto tutta la trafila dall’Under 16 all’Under 21.

Un grande campione ma anche personaggio da copertina, spesso fuori dagli schemi. Già, perché tra il 2010 ed il 2014, a cavallo tra le esperienze di Firenze e Torino, l’attaccante di Velletri salì agli onori della cronaca non solo per il suo rendimento. Finì sulle prime pagine per quel tweet dell’attuale moglie (“Ciao Serie A, ce ne andiamo nel calcio che conta”) al momento del suo passaggio all’Atletico Madrid che generò un tourbillon di polemiche. Prima ancora, aveva fatto discutere per la collezione (tra il 2010 e il 2012) di ben 62 multe per infrazioni al codice della strada. L’attaccante – affidandosi all’avvocato Mario Giuseppe Chirco – presentò ricorso al giudice di pace di Velletri ottenendo un accoglimento parziale.

Poi il passaggio al Torino: lì l’esplosione sotto le mani di Gian Piero Ventura che oggi lo ritrova con l’ippocampo sul petto. All’ombra della Mole, Cerci ha dato il meglio di sé: in due anni 72 presenze e 21 reti oltre ad un numero considerevole di assist. C’è chi lo paragonava a Franco Causio e Bruno Conti definendolo “l’ultima ala italiana”. Un paragone forte, certo, ma mai come quello del giornalista Maurizio Pistocchi il quale lo comparò ad Arjen Robben: “Mi ricorda Cerci”. Una frase, quella dell’allora opinionista Mediaset, entrata nella storia dei social. Addirittura una pagina Facebook nacque per ricordare il parallelo… al contrario, guadagnando migliaia di followers. La speranza ora è che Cerci possa entrare nella storia centenaria dell’ippocampo a suon di assist e gol.

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