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Castori a Vietri tra aneddoti ed emozioni: “A Salerno il calcio è religione. Sassuolo forte ma concede. Con punte veloci…”

“Si torna sempre dove si è stati bene”. Parola di Fabrizio Castori che, a Marina di Vietri sul Mare, ha presentato il suo libro: “La storia di Mister Promozioni”. Nel comune costiero, questo pomeriggio, il mister ha ricevuto in omaggio, tra gli altri, un ippocampo granata in ceramica simbolo del territorio. Tra i presenti durante la presentazione c’erano il sindaco Giovanni De Simone, che ha annunciato la volontà di insignire l’allenatore del titolo di cittadino onorario, il consigliere comunale Salvatore Pellegrino, Vittorio Mendozzi e Cosmo Di Mauro, presidente della locale Pro loco che ha organizzato l’evento.

Aneddoti, storie ed emozioni: l’allenatore della storica stagione 2020/21 culminata con il ritorno dei granata in Serie A dopo 23 anni, ha raccontato la sua carriera, che lo ha visto partecipe in tutte le categorie del calcio italiano. Ad accompagnare il mister anche Carlo Pescosolido, suo storico preparatore atletico e il figlio Marco, match analyst. “Si torna sempre dove si è stati bene. Non potevo dire di noi agli amici che hanno organizzato questa serata con molto affetto, lo stesso affetto che provo io per loro – ha detto il mister, che negli anni della sua permanenza in granata è vissuto proprio nella piccola cittadina costiera – L’idea del libro è nata da Massimo Boccucci e da mio genero Simone Paolo Ricci. Desideravamo raccontare la mia storia, per certi versi un po’ unica. Dalla terza categoria alla Serie A, arrivandoci vincendo i campionati. Al di là dei risultati, mi piace raccontare il libro attraverso tre aspetti fondamentali: la passione che ho messo nel coltivare quello che prima per me era un hobby, e successivamente è diventata una professione; il senso di responsabilità quando, con tre figli, ho lasciato il mio lavoro ed iniziato ad essere un allenatore professionista in Serie D”.

E per fare tutto questo “ci vuole del coraggio –  ha dichiarato l’allenatore – e in quel momento c’era il bisogno che dessi delle risposte, non potevo fallire. Quando si è con le spalle al muro non si può sbagliare, non solo a livello sportivo ma anche a livello di vita, perché la famiglia si mantiene con il lavoro; ed infine la riconoscenza. Come tutti ho avuto momenti difficili dove sono stato aiutato, successivamente ho cercato di restituire questa riconoscenza donatami nella vita. Non potevo tradire la fiducia di chi mi ha teso la mano nelle difficoltà. Ho cercato di renderla anche con i risultati”.

Valori che sono stati messi in campo anche nella storica cavalcata che ha portato i granata alla promozione nella massima serie, contro tutti i pronostici: “Siamo partiti nello scetticismo generale, ma difficilmente riesco a farmi condizionare dall’esterno. Ho cercato di trasformare le difficoltà in una motivazione in più, dovevo convertire questa sfiducia in meriti con i risultati sul campo. Ho vinto su queste perplessità con il lavoro e mai con le parole, perché polemizzare non serve a nulla. Questo è un altro degli insegnamenti che si possono trovare nel libro– ha raccontato Castori, facendo poi riferimento all’attuale tecnico della Salernitana  – Ad Inzaghi non credo possa dare consigli, ovviamente sarà bravo a capire da solo dove intervenire. Di sicuro io non vivo la realtà dall’interno, che è diversa dall’idea che ci facciamo dall’esterno. La troppa fiducia però può nuocere, sfociando nella superficialità. La categoria è stata mantenuta stringendo i denti negli scorsi anni, pensare di averla ormai consolidata potrebbe essere il problema. Non bisogna mai dare nulla per scontato, mantenendo alta la preoccupazione per il pericolo, perché è quella che ti aiuta a non sottovalutare l’avversario. La Serie A insegna che anche con pochi punti ci si può salvare, come se ci fossero due campionati in uno. Uno nella parte alta e uno nella parte bassa della classifica. Sicuramente si può ancora rimediare, non demordendo e cercando di migliorare. Questa piazza sarà sicuramente d’aiuto perché è fantastica, qui il calcio è vissuto come una religione, il pubblico ti dà sempre una grande spinta. Per questo motivo c’è bisogno di impegno e determinazione per ripagare l’affetto di questa gente”.

Per concludere Castori ha detto la sua sulla prossima sfida della Salernitana contro il Sassuolo: “Le partite sono tutte difficili, ed in tutte è possibile portare a casa il risultato. Il Sassuolo ha giocatori forti come Berardi, Pinamonti e Laurientè che posso risolvere le sfide con una giocata. Ma è anche vero che concede molto dietro e la Salernitana ha giocatori bravi in attacco come Dia e Ikwuemesi, che con la loro velocità possono mettere molto in difficoltà la difesa neroverde”.

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