L’uomo del momento in casa Salernitana è sicuramente Galo Capomaggio. Il centrocampista ha deciso il match contro il Monopoli con un gol straordinario, ma il suo valore non è legato solamente alla rete. L’ex Audace Cerignola spicca per qualità, corsa e spirito di sacrificio: sono questi gli ingredienti che hanno reso l’argentino fondamentale nella squadra di Giuseppe Raffaele.
Chi può parlare di Galo fuori dal campo è sicuramente suo fratello Thiago. Il classe 2000 gioca in Serie C, ma nel girone B con la maglia del Pineto. Al momento il fratello minore di Galo ha collezionato 9 presenze con la casacca della squadra abruzzese. Il ventiquattrenne (il 18 ottobre farà 25 anni) è molto fiero di suo fratello: “In famiglia siamo tutti molto contenti per il percorso che sta facendo Galo con la Salernitana. Noi crediamo in lui e conosciamo bene il suo valore, proprio per questo ora che lo sta dimostrando a tutti la gioia è ancora più grande”.
Thiago ha raccontato dell’infanzia trascorsa con Galo e Polo, i suoi due fratelli (nella foto da destra verso sinistra sono Galo, Thiago e Polo), e di come sia nato l’amore per il calcio: “La nostra infanzia è stata sempre con un pallone, il primo regalo dei nostri genitori è stato un pallone da calcio. Il suo percorso è iniziato da bambino fino ad arrivare all’Estudiantes De La Plata, invece la passione per il calcio ce l’ha trasmessa nostro padre che già da piccoli ci portava sempre nel campetto fuori casa a giocare a pallone e allo stadio a tifare la nostra squadra (il San Lorenzo) dove andavamo in curva”.
Da bambini è molto importante vincere quando si gioca a calcio (soprattutto se c’è qualcosa in palio) e Thiago poteva contare sui suoi due “fratelloni” per vincere un premio ambito: “Bellissimi ricordi nel campetto dietro casa nostra giocando tra di noi ed anche con Polo, un altro fratello che gioca a calcio qui in Italia, per Galo lui è il più forte. A volte giocavamo contro e qualche volta vinceva lui ed altre volte io, ma soprattutto giocavamo noi tre insieme contro i vicini del nostro quartiere e vincevamo sempre noi. Un aneddoto? La punizione per chi perdeva era dover pagare la Coca Cola della merenda“.
Il difensore ha parlato anche dell’arrivo di Galo in Italia e del suo periodo di adattamento: “Galo è arrivato un anno prima di me. L’approccio con l’Italia è stato un po’ particolare nei primi tempi perché ovviamente lasciare la propria terra non è mai semplice. Ci siamo adattati subito, però, anche perché consapevoli della fortuna di poter coronare il sogno che avevamo fin da piccoli. L’Italia si può dire che ormai sia per noi la nostra seconda casa“.
Il centrocampista del Pineto ha elogiato la tifoseria granata parlando con il fratello: “Ancora non ho avuto modo di venire all’Arechi, ma per quello che mi ha raccontato Galo e da quello che ho visto in tv si vede proprio che è una tifoseria da serie A. Noi tifiamo San Lorenzo in Argentina e Galo mi ha raccontato che ci sono tanti cori uguali a quelli del San Lorenzo“.
Thiago ha concluso l’intervista parlando della Serie C (la serie in cui milita) e del sogno dei fratelli Capomaggio: “La serie C in sé è un campionato molto competitivo in qualsiasi girone. Spero e mi auguro che la Salernitana possa continuare questo percorso come stanno facendo finora, perché hanno tutte le carte in regola per togliersi grandi soddisfazioni. Sarebbe una cosa molto bella quella di giocare tutti e tre i fratelli insieme e sarebbe anche un sogno per nostra mamma che da lassù ci guarda sempre“.