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Cagliari-Salernitana, solo 2 vittorie in 16 precedenti: gol manca dai tempi di Nomvethe

Quella di venerdì sera sarà la partita numero 17 della Salernitana in casa del Cagliari. Il bilancio parla di dieci sconfitte per la formazione granata, vittoriosa solo due volte. Quattro i pareggi. Sarà la prima volta all’Unipol Domus-Sardegna Arena, lo stadio temporaneo in attesa della ricostruzione del Sant’Elia.

Primi colpi all’Amsicora

La primissima volta è datata 16 febbraio 1930. La Salernitana perse 3-0 sotto i colpi di Fadda (doppietta) e Archibusacci alla seconda giornata di ritorno del campionato di Prima Divisione. L’anno seguente, una delle prime delusioni sportive della storia del club, che perse nel vecchio Amsicora la finale di ritorno per la promozione in B dopo l’1-1 dell’andata: finì 2-1 con i padroni di casa bravi a rimontare l’iniziale svantaggio causato da Luigi Miconi, grazie ai gol di Pulicheddu e Filippi. Nel torneo 1937/38, alla prima giornata, exploit campano con Andrea Lazzarini (0-1) contro un Cagliari che avrebbe poi chiuso la stagione in ultima posizione, mentre il cavalluccio avrebbe festeggiato il primo salto in cadetteria. Dopo qualche anno di assenza, la sfida si rigiocò in Serie B nel campionato 1951/52: era il 21 dicembre e la Salernitana andò a perdere a Cagliari 3-2 (Frugali e Avedano per i locali, poi Alfredo Pastore per i granata, Bercarich per il 3-1 e Lidio Massagrande ad accorciare le distanze). Kappaò campano anche nel torneo successivo (2-0, doppio Loranzi), mentre nel 1954/55 fu 1-1: avanti su rigore i padroni di casa con Santagostino, pari ospite di Tullio Ghersetich. L’anno dopo, mesta sconfitta: in doppio vantaggio grazie a Luciano Testa e Massagrande, la Salernitana si fece superare da Regalia, l’ex di turno Chersetich e Bertoli per il 3-2 finale, con tanto di retrocessione in C a fine campionato.

Sfide a colori

Nella stagione 1987/88 la prima sfida “a colori” e al Sant’Elia, dopo ben 32 anni di digiuno. L’ippocampo fu corsaro sul campo degli isolani (0-2) in Serie C1 con i gol di Vittorio Cozzella e Massimo Venturini. Nell’annata seguente, il Cagliari stravinse il campionato: alla seconda giornata i granata andarono ko 2-0 (marcatori Provitali e Valentini) eccezionalmente all’Amsicora, che tornò per un anno a ospitare il Cagliari in virtù dei lavori di ristrutturazione al Sant’Elia. Ancora una pausa – decennale – e poi le due compagini si ritrovarono a salire in Serie A insieme nel 1997/98: al Sant’Elia la gara terminò 1-1 con Muzzi che rispose a Ciccio Artistico. In massima divisione, fu cocente e determinante la sconfitta rimediata dai granata di Oddo sul campo rossoblu: quel 3-1 alla terzultima di campionato compromise definitivamente le chances di salvezza poi spente dal Piacenza all’ultimo turno. Segnò Marco Di Vaio, poi Mboma e due volte Berretta ribaltarono tutto.

Nel 2000/01 le due squadre si ritrovarono in B: altro 1-1 in Sardegna, con Buso (Cagliari) e Ivone De Franceschi in gol. Altro pareggio l’anno dopo per i campani con Zeman in panchina: fu 2-2, con Daniele Bellotto in gol, ribaltone locale di Mauro Esposito e Suazo, poi rete finale di Giorgio Di Vicino.

La rollina di Tempio Pausania

Sconfitta per la Salernitana nella derelitta stagione 2002/03 (2-0, Mauro Esposito e Melis i marcatori per i sardi allenati da Gian Piero Ventura) nella partita giocata a Tempio Pausania, dove il Cagliari si era rifugiato, e rimasta nella storia. Quell’1 dicembre, infatti, la Salernitana protestò prima del match mediante il segretario Abagnara, pare su indicazione dell’allora tecnico, Zdenek Zeman: le misure del campo non erano regolamentari e le porte non perfettamente centrate rispetto al campo.

Tifosi granata a Tempio Pausania nel 2002 (foto da SalernitanaStory.it)

La partita iniziò con ritardo di quasi due ore e furono ridisegnate le linee delimitanti, non senza proteste della Salernitana. Alla fine il campo fu allargato di sei centimetri e l’arbitro genovese Pieri si assunse la responsabilità di far giocare la partita, anche per evitare problemi di ordine pubblico. L’allora patron Aniello Aliberti presentò riserve scritte dopo la gara, una per il discorso delle porte, l’altra per le misure del campo e un’altra ancora per l’inizio con l’estremo ritardo che superava abbondantemente i canonici 45′ d’attesa prima che la squadra di casa rimuovesse gli ostacoli. Tutto vano, il giudice sportivo omologò il punteggio.

Le ultime apparizioni

Altra sconfitta nel campionato 2003/04. Vantaggio Salernitana con Siyabonga Nomvethe (l’ultimo gol del cavalluccio siglato in casa del Cagliari), poi doppietta di Suazo e rete di Esposito per il 3-1 finale in favore dei sardi che vinsero con quel punteggio anche il campionato. Era la terzultima giornata con Pioli in panchina e una salvezza già in tasca.

Tutta ancora da sudarsi invece quella che il 14 maggio di cinque anni fa la Salernitana vedeva sgretolarsi sempre più. Accadeva alla penultima giornata del campionato di B 2015/16 con il netto 3-0 rimediato in un Sant’Elia già avviato alla dismissione (Salamon, Giannetti e Sau i marcatori). La squadra di Menichini riuscì comunque a salvarsi ai playout contro il Lanciano. Di seguito il tabellino di quell’incontro:

TABELLINO   –   CAGLIARI-SALERNITANA 3-0 (2015/16)

CAGLIARI (4-3-1-2): Storari; Pisacane, Salamon, Capuano, Murru (21′ st Barreca); Deiola, Di Gennaro (46′ st Dessena), Fossati; Joao Pedro; Giannetti, Farias (17′ st Sau). A disp: Colombo, Balzano, Krajnc, Cinelli, Tello, Cerri. All: Rastelli

SALERNITANA (4-3-3): Terracciano; Colombo, Bernardini, Empereur, Rossi (29′ st Oikonomidis); Moro, Pestrin, Zito (46′ st Franco); Donnarumma, Coda, Nalini (39′ st Tuia). A disp: Strakosha, Pollace, Trevisan, Bus, Odjer, Martiniello. All: Menichini.

Arbitro: Sacchi di Macerata (Bottegoni/Intagliata. IV; Morreale)

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