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Breda, cuore granata e tecnico versatile: i possibili moduli della “nuova” Salernitana

Oramai è certo, Roberto Breda sarà il nuovo allenatore della Salernitana. L’ex bandiera e centrocampista della Bersagliera tornerà all’Arechi dopo la stagione da tecnico 2010-2011 conclusa con la sconfitta nella finale playoff di Serie C contro l’Hellas Verona. Il mister trevigiano è atteso domani in Campania: il tempo stringe ed il 4 gennaio dovrà condurre il primo allenamento.

A Breda riaffioreranno sicuramente ricordi dolci: è sceso in campo con la maglia granata ben 230 volte durante la sua carriera da giocatore, diventando protagonista di eventi storici per la storia della Salernitana con la fascia da capitano al braccio.

Arrivato dalla Sampdoria nel 1993, già nella prima stagione divenne beniamino dei tifosi granata. Infatti durante il campionato fu il protagonista della vittoria al Partenio contro l’Avellino dopo 33 anni d’attesa con un bolide da 35 metri che s’insaccò al 76′ (nacque così lo striscione: “Che l’Italia lo sappia, Breda al 76esimo”) sotto la curva dei tifosi biancoverdi. Da quel momento fu amore.

Il centrocampista sarà protagonista della vittoria nella finale playoff al San Paolo contro la Juve Stabia che riporterà i granata in B, assaporerà la delusione della sfumata promozione in Serie A l’anno successivo a Bergamo, nel 1998 festeggerà sotto la Curva Sud dopo la partita con il Venezia la promozione in massima serie ed alla fine piangerà lacrime amare per la retrocessione a Piacenza. Ritornerà nel 2003 per poi ritirarsi dal calcio giocato nel 2005 alla fine della sua esperienza in granata.

Adesso, però, è tempo di pensare alla panchina. Il tecnico ritroverà “il leader silenzioso” Lorenzo Amatucci allenato lo scorso anno a Terni (clicca qui per sapere di più) e dovrà trovare il modulo giusto: nel corso delle sue esperienze precedenti ha usato soprattutto il 3-5-2 ed il 4-3-1-2.

Il primo modulo è stato utilizzato da Stefano Colantuono nella sua prima gara da tecnico granata e dopo l’infortunio di Verde, ma non ha mai condotto alla vittoria: sconfitta a Reggio Emilia contro il Sassuolo e nel derby contro la Juve Stabia, mentre solo pareggio con il Brescia. Anche la posizione di alcuni giocatori in questa disposizione, su tutti Soriano, ha portato alla sterilità nella fase offensiva. Nella seconda ipotesi, invece, tornerebbero alcuni principi di Martusciello. La difesa a 4, infatti, era uno dei punti saldi dell’ex tecnico granata.

Il mister dovrà anche valutare l’organico a disposizione nel corso dei primi allenamenti per il calciomercato di gennaio e pensare con Valentini a chi far arrivare durante la sessione. La prima settimana sarà fondamentale per coordinare gli acquisti e le cessioni in un mese decisivo per la stagione.

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