Danilo Iervolino si sta muovendo in prima persona, sotto traccia, per assicurare quanto prima i rinforzi alla Salernitana. Non appena sarà a tutti gli effetti proprietario del club, l’imprenditore palmese vorrà mettere in campo ogni forza possibile per provare a raggiungere l’obiettivo salvezza o, comunque, guardare al futuro con progettualità: al futuro patron granata non mancano idee, dinamismo e risorse e radio mercato lo dà già molto attivo sia nei colloqui con possibili nuovi dirigenti (Walter Sabatini su tutti), sia nell’imbastire assi con presidenti amici, quale quello torinista, Urbano Cairo, tra i primi a inviargli un messaggio di congratulazioni. Prima di agire, però, deve verificarsi il passaggio di quote totale.
Inutile dire che Danilo Iervolino ed i suoi consulenti, per quanto sarà loro possibile, proveranno a fare di tutto per chiudere quanto prima e, se possibile, provare a veicolare in maniera diversa le loro indicazioni per assicurare alla Salernitana il nuovo indirizzo tecnico – soprattutto sul mercato – anche nel periodo di vacatio che dovrà durare qualche giorno ancora. Quanti? Una quindicina nelle nuove previsioni, mentre il fondatore di UniPegaso contava di fare tutto entro la prossima settimana. Le speranze non tramontano, ma le possibilità non sembrano essere molte, a meno di auspicabili e repentini cambiamenti d’orientamento dei revisori contabili.
Il principale nodo resta il bilancio
Senza l’approvazione che spetta alla precedente gestione, quindi ai due trustee (foto in alto), Iervolino non procederà alla firma del contratto definitivo. Non è certo un obbligo, ma certamente prassi. Da fonti certe, l’imprenditore non vuole (come lui, qualsiasi altro investitore assennato al suo posto) mettere definitivamente nero su bianco senza che i conti al 30 giugno scorso siano vidimati. Non deve essere lui a farlo e, come è noto, potrebbero essere necessari almeno altri 15 giorni affinché le operazioni possano chiudersi in tal senso (clicca qui per leggere). Fino a prima del 31 dicembre, data dell’accettazione dell’offerta vincolante d’acquisto, i revisori contabili di Bdo (gli stessi dell’era Lotito-Mezzaroma) non hanno potuto dare un giudizio sul progetto di bilancio redatto dall’amministratore Ugo Marchetti. “No opinion”, a causa dell’impossibilità di determinare una continuità aziendale nell’orizzonte dei dodici mesi successivi alla chiusura dell’esercizio. Che non significa “adverse opinion“, ovvero giudizio sfavorevole sui numeri. Dopo gli eventi di San Silvestro, l’opinione potrà essere formalizzata e dovrebbe essere positiva. C’è però bisogno di tempo, per tutta una serie di motivi.
L’approfondimento
Stando ai termini di legge, occorrono trenta giorni dal deposito del progetto di bilancio per tenere l’assemblea di approvazione: di norma lo studiano poi il collegio sindacale (anche in tal caso rimasto invariato rispetto alla vecchia proprietà, con Ulderico Granata presidente, Giorgio Giulianelli e Stefano Di Natale componenti) e i revisori contabili. Che, va detto, hanno già avuto modo (dal 21 ottobre) di spulciare i conti. Tutto già fatto. C’è però da emettere nuovamente una relazione, ai fini della riacquisita garanzia di continuità aziendale, mutando gli scenari nell’evoluzione prevedibile della gestione, in base a questo punto ai dati fatti registrare anche nel primo semestre del 2021/22 e soprattutto alla forza imprenditoriale del futuro patron. Si diceva dei trenta giorni: le relazioni del collegio sindacale e dei revisori contabili devono essere depositate entro quindici giorni dalla data di approvazione in assemblea dei soci, dunque i professionisti ne hanno altrettanti per poterle preparare. Dovrebbero consegnarla entro il 18 gennaio (progetto ridepositato, con tanto di nuova relazione sulla gestione dopo l’avvenuta accettazione dell’offerta di Iervolino, tre giorni fa). Da quella data, i soci (ovvero Melior e Widar, quindi Isgrò e Bertoli) avrebbero altri quindici giorni per studiare il tutto e presentarsi “preparati” all’assemblea.
Abbreviazione possibile… a metà
Ma la legge consente anche di abbreviare i termini e rinunciare a questo periodo di “studio”, cosa che i due trustee faranno senza colpo ferire. Ieri l’altro c’è stato, infatti, un lungo briefing tra loro e Iervolino (con i suoi consulenti legali Sica, Fimmanò e Bifolco) in cui sono state ulteriormente date rassicurazioni in tal senso. A quanto pare, però, collegio sindacale e soprattutto società di revisione – che pure, volendo, potrebbero rinunciare votando a favore di un’assemblea totalitaria di approvazione anche domattina – sarebbero invece intenzionate a prendersi buona parte dei 15 giorni a disposizione, se non tutti. Tra i motivi, anche la particolare attenzione – quantomeno formale – che occorrerà mettere nella questione Salernitana, su cui c’è uno zoom comprensibile da parte dei diversi attori (dalla Figc agli stessi disponenti, imbufaliti per la cessione a “soli” 10 milioni, prezzo ritenuto eccessivamente basso); non sarebbero i soli ad avere un occhio attento all’operato della società di revisione, suo malgrado attenzionata anche per altri delicatissimi impegni. Ecco perché, come già accennato nei giorni scorsi, verosimilmente l’approvazione del bilancio non potrà arrivare prima del 20 gennaio, giorno più, giorno meno. A cascata, l’appuntamento dal notaio per la firma del contratto definitivo con contestuale versamento dei 9,5 milioni da parte della Idi Srl in assegni circolari.
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