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Avallone e quelle emozioni bianconere: “Un orgoglio tornare a Torino col cavalluccio. Salvezza, miracolo possibile”

Tornerà a Torino contro la Juventus da avversario per la prima volta, anche se il nuovo Allianz non l’ha mai visto da protagonista. “C’era il vecchio Comunale, all’epoca”… ricorda Salvatore Avallone, attuale team manager della Salernitana che in maglia bianconera vinse la Coppa Uefa 1990 con Dino Zoff in panchina. “Ci sarà emozione mischiata a un grande onore, quello di portare il vestito col simbolo della mia città e della mia fede in uno stadio tra i più importanti del mondo. Sono orgoglioso”, ha detto il dirigente ieri sera ai microfoni di Radio Alfa.

Sasà… bianconero

“Ho vissuto emozioni bellissime e toccato il massimo dal punto di vista sportivo con i colori bianconeri, giocando sia in campionato, sia in Coppa Uefa e partecipando a una vittoria importantissima nella storia di uno dei più grandi club del mondo. Esordii al Comunale con l’Amburgo nei quarti di finale, poi dopo avermi fatto giocare anche in campionato Zoff mi fece entrare ad Avellino contro la Fiorentina al posto di Rui Barros: la finale di ritorno finì 0-0 e vincemmo la coppa in virtù del successo dell’andata – ha ricordato Avallone – Fu l’apice della mia carriera, emozioni bellissime che chi comincia da piccolo a fare questo sport sogna sempre. Forse è mancata solo la maglia granata da giocatore, ma tutti questi anni e queste vittorie da dirigente hanno compensato tutto“. Quattro presenze con la Juve, due in Uefa e altrettante in Serie A per l’allora ventenne centrocampista, reduce dai primi passi nelle giovanili della Lazio e poi in quarta serie con il Valdiano, prima di trasferirsi alla Primavera bianconera nel 1988. Poi, quella serata magica in Coppa Uefa: con lui subentrò anche un altro giovanissimo: era il difensore Massimiliano Rosa, poi transitato per Salerno nella stagione 1996/97 (foto in basso proprio insieme ad Avallone che bacia la coppa). Nella sua carriera anche Avellino in B, poi tanta C con Casale, Alessandria, Nocerina, Varese e Juve Stabia. Oggi il salernitano “Sasà” ha 52 anni e dal 2014 è tornato alla base, dopo l’esperienza del biennio 2007-2009.

 

Il presente

“Sarei disposto a fare tante cose pur di salvarmi con la Salernitana, per noi significherebbe storia e far parte di un novero di formazioni importanti del calcio italiano in cui questo club può starci benissimo: anche dal punto di vista del tifo e della passione ha dimostrato di non essere secondo a nessuno. Dobbiamo stare sereni, se riusciremo a fare questo miracolo sarà bello, ma siamo consapevoli che con questa società la strada non può essere che rosea. Crediamoci fino alla fine con la consapevolezza che il domani sarà migliore”, ha aggiunto Avallone prima di fare il punto sul presente: “Dopo il 2-2 col Sassuolo c’è delusione. I ragazzi volevano vincere per cambiare il trend negativo in casa, ma c’è anche la consapevolezza di aver recuperato un risultato contro una squadra che fuori casa, non dimentichiamolo, ha vinto con Juve, Inter Milan. Il Sassuolo è una signora squadra, gioca un ottimo calcio, non siamo stati fortunati: se quel tiro finale di Bonazzoli fosse andato dentro, il risultato sarebbe cambiato e avrebbe reso l’umore migliore. I ragazzi e il mister sono convinti di andare a Torino contro una squadra forte ma senza paura di.. poter far punti anche lì. La Juve sarà reduce dalla Champions, anche se ha una rosa importante e tanti ricambi. Se la coppa le togliesse qualche energia…”.

Missione salvezza

All’Allianz mancherà Ederson. “Sabato ha approcciato alla grande, stava dando l’impressione di poter fare una signora partita. Purtroppo è capitato questo infortunio non gravissimo, che tuttavia in questo momento ci priva di un giocatore importante in mezzo al campo; chi lo sostituirà cercherà di rendersi utile alla causa. Dispiace perché in questo momento stava cercando sempre di più di integrarsi nell’ambiente, crescendo fisicamente e migliorando l’italiano. Credo sia un acquisto importante per la Salernitana”, continua Avallone. Nella salvezza è obbligatorio crederci ancora, nonostante i nove punti di distacco dalla zona sicura… o quasi: “Più andiamo avanti e più ci sono meno possibilità di sbagliare, lo sappiamo. Gli scontri diretti saranno fondamentali, in quelle partite dovremo fare risultato pieno, altrimenti non si potrà arrivare alla salvezza. Cercheremo di fare il massimo per portare a casa l’intera posta in palio. Abbiamo incassato parecchi gol, però la squadra ultimamente sta anche segnando, c’è da registrare qualcosa in fase difensiva ma senza perdere la necessità di proporsi e cercare di attaccare per fare risultato. Il mister e il suo staff ci stanno lavorando: al di là del 5-0 con l’Inter nelle altre partite i risultati sono stati abbastanza normali. Per organico è strano che la Sampdoria sia lì a lottare per non retrocedere: per tornaconto personale speriamo possa avere partite negative, visto che facendo la corsa su più squadre diventerebbe più facile agganciarne una”.

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