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Auspicio Iervolino: “Retrocessione non farà parte del nostro vocabolario. Mercato chiuso, saremo protagonisti”

Dall’Arechi al red carpet della mostra del cinema di Venezia: Danilo Iervolino ha raggiunto la località veneta per prendere parte all’importante evento cinematografico dopo aver scritto la sceneggiatura per un campionato intrigante. Ha piazzato, col ds De Sanctis, il colpo Piatek e spera di poter gioire anche questa sera, quando la squadra di Nicola sarà di scena al Dall’Ara di Bologna. “Con l’arrivo di Piatek il mercato è definitivamente chiuso” ha affermato l’imprenditore di Palma Campania in una intervista realizzata da Eugenio Marotta per il quotidiano Il Mattino.

“Siamo soddisfatti: abbiamo completato la squadra che volevamo – prosegue Iervolino – La parola retrocessione non deve fare più parte del nostro vocabolario. Quale sarà la parola d’ordine? Non lo so, ma non certo retrocessione. Questa rosa non è stata allestita anche solo per pensare che si possa retrocedere. Sarà una stagione bellissima. Una di quelle belle storie che poi si raccontano ai figli. Di cui uno si riempie la bocca”. L’obiettivo del patron granata è chiaro: “Fare un campionato da protagonista. Su tutti i campi. Alla pari con tutti. Di non essere più una provinciale, piccina che pratica un calcio mediocre. Noi giocheremo un bel calcio. D’ora in poi, zero alibi. Abbiamo una squadra fortissima. L’abbiamo immaginata e sognata così. Siamo forti in ogni reparto. Una difesa super ed un centrocampo tra i migliori d’Italia”. Una squadra forte allestita in un mercato che tra fine luglio ed inizio agosto ha vissuto una fase di impasse: “Con il ds, che è stato bravissimo, ci completiamo. Il presidente fa il presidente e incide quando deve incidere. Così come l’ad e l’allenatore. Diciamo che siamo una buona squadra, in campo e fuori”. Iervolino ha partecipato attivamente ad alcune operazioni: “Su Bonazzoli e Mazzocchi mi prendo una certa paternità: li ho sempre visti in granata anche quando tutti dicevano che erano lontani”.

Lo stadio Arechi

Dal campo… allo stadio. In queste ore tiene banco la vicenda della gestione dellì’Arechi: “È del Comune – ricorda il patron – Noi ne usufruiamo e ci aspettiamo soluzioni. Io penso che l’Amministrazione sia disponibile ed abbia compreso le nostre esigenze. Ora aspettiamo i fatti. Se le cose miglioreranno applaudiremo, altrimenti saremo i primi a raccontarle. Ma non voglio illudere i tifosi: i tempi non sono rapidi. L’importante però è scadenzarli”. Ad ogni modo, il rapporto con le Istituzioni resta buono: Più che mai. Non c’è nulla di personale nel voler capire se ci sono soldi per fare una piazza o una una strada ci sono anche per uno stadio che è il monumento più grande e che è il volano per fa gioire una città? Non vedo perché non debba essere così. Le soluzioni se si vuole sono facili da trovare: vanno fatti i lavori. Una città importante deve vivere una stagione bella e positiva anche in termini di accoglienza. Non chiediamo nulla alla pubblica amministrazione se non minimo sindacale che la città e i tifosi meritano”.

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