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Amarcord Salernitana, un anno fa iniziava il miracolo salvezza

Il finale del campionato di Serie A 2021-2022 è stato uno dei più avvincenti e incredibili degli ultimi anni. Non solo in cima alla classifica dove il Milan, grazie a una serie di sedici risultati utili consecutivi, ma anche nella lotta per non retrocedere dove la Salernitana, ormai spacciata a metà febbraio è riuscita a mantenere la categoria cambiando rotta negli ultimi tre mesi e mezzo di campionato. Quasi nessuno, nemmeno un esperto di pronostici e scommesse, nemmeno le indicazioni di un comparatore di quote e pronostici, avevano previsto una simile ripresa della formazione campana costruita grazie alla grinta e alle soluzioni tattiche di Davide Nicola, a girone di ritorno inoltrato subentrato a Stefano Colantuono, ma anche grazie all’intuito del DS Walter Sabatini e a un po’ di fortuna.  Il campionato scorso, infatti, ha visto rivelarsi la quota salvezza più bassa di sempre in campionati a 20 squadre con 3 punti per vittoria. Alla Salernitana ne sono bastati 31 punti in 38 partite per far esplodere la festa del pubblico granata.

Salernitana, un avvio di campionato complicato

Ma partiamo dall’inizio. Dopo la festa promozione, ad opera di Fabrizio Castori, si è già dovuto fare i conti con la realtà: un mercato estivo a rilento e soprattutto la spinosa questione societaria per la comproprietà di Lotito della squadra campana e della Lazio. Ma a fare notizia è l’inizio di campionato complicato della Salernitana con una sola vittoria e sei sconfitte nelle prime otto giornate. Mentre si decide di sostituire Castori con Colantuono negli uffici granata le cose non vanno meglio e la questione societaria si protrae in maniera preoccupante con la Figc che offre il 31 dicembre come termine ultimo per trovare un acquirente della squadra, pena l’esclusione dalla massima Serie. Ma il cambio di tecnico non sortisce effetti e con l’allenatore romano i granata conquistano due sole vittorie, dieci sconfitte e tre pareggi in quindici partite. Un disastro che porta la squadra campana, il 13 febbraio alla 25esima giornata, ad occupare la penultima posizione in classifica a 21 punti. 

Salernitana, un girone di ritorno da sogno

Il 15 febbraio segna però la svolta della Salernitana. Sulla panchina granata arriva Davide Nicola e così inizia la rivoluzione. Buona già la prima con un 2-2 pirotecnico contro il Milan per poi proseguire con un altro pareggio contro il Sassuolo, ma la magia sembra già esaurita. Nelle cinque partite successive la Salernitana conquista solo un punto e tutti pensano al peggio. In realtà era solo un periodo di assestamento che ha portato ad aprire davvero il gas per il rush finale. Dal 16 aprile al 22 maggio, ultima giornata di campionato, Nicola porta a casa quattro vittorie, tre pareggi e una sconfitta. Quest’ultima proprio alla 38esima giornata contro l’Udinese mentre sul campo di un Venezia già retrocesso il Cagliari non va oltre lo 0-0. Due risultati che collocano i campani quartultimi, un punto sopra il Cagliari. Abbastanza per poter festeggiare una salvezza del tutto insperata. A permettere di conquistare nel girone di ritorno 20 punti, a fronte degli 11 di quello d’andata, è stata la capacità di Nicola di rivitalizzare una squadra affossata dalle scelte tattiche dei suoi predecessori, e l’incredibile mercato di gennaio del ds Sabatini con 10 acquisti compresi Emil Bohinen, in prestito dal Cska Mosca, e il mega investimento di Ederson per 6,5 milioni. Con un regista così importante a centrocampo Milan Djuric e Federico Bonazzoli sono rinati e hanno permesso alla Salernitana di trovare una salvezza storica e mai così travolgente.

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