Per una città che ha tante cose belle ed allo stesso tempo anche tanti altri problemi (forse più importanti ed impattanti) da risolvere, non è il massimo parlare della lenta marcia d’avvicinamento all’apertura totale della Curva Nord un giorno sì e l’altro pure. Qualche passetto avanti, qualche altro indietro. La Salernitana continua a sperare di vederla “aperta se non per la prima giornata, al massimo per le settimane immediatamente successive” e ieri mattina c’è stato un nuovo briefing in Prefettura.
La situazione
Il succo, come è noto, è rappresentato dallo spostamento del settore ospiti nello spicchio nord dei Distinti, dove andrebbero realizzati nuovi servizi igienici sia per i tifosi locali, sia per quelli viaggianti. Va pure realizzato un nuovo punto ristoro sempre per gli ospiti. Problemi sormontabili, il progetto c’è già anche di divisione interna di sedute e percorsi mediante vetri infrangibili e zone cuscinetto. Il nodo è l’esterno: dalla Salernitana dipende zero, dal Comune invece solo l’organizzazione della viabilità e l’ultima parola è sempre delle forze dell’ordine. I parcheggi da destinare ai sostenitori delle altre squadre che di volta in volta verranno all’Arechi rappresentano al momento il pomo della discordia tra tecnici di Comune e Salernitana – che lavorano a braccetto – e la Questura. Sovrintende il Prefetto.
Si va verso una soluzione tampone rappresentata dalle navette, l’unica che potrebbe consentire un’apertura della Curva Nord entro settembre, a patto che i lavori all’interno della Nord comincino quanto prima (il 3 luglio lo staff dei concerti di Mengoni e Vasco restituirà l’impianto dopo le operazioni di smontaggio e bonifica. Il club dell’ippocampo ha fatto sapere in tutti i modi di essere pronto e di poterli terminare entro un mesetto: “Abbiamo mappato le imprese che potrebbero svolgere i lavori, di concerto anche con la Lega di Serie A”, ha ribadito più volte Milan. Come da convenzione, sarà la Salernitana ad occuparsene dal punto di vista organizzativo ed economico (per poi andare in compensazione), senza bandi pubblici, in modo da velocizzare l’iter e non restare impantanati negli obbligatori tempi della pubblica amministrazione.
Nodo parcheggi
Si richiedono almeno 160-180 posti auto per i tifosi ospiti ed almeno 12-15 per i pullman. Nel progetto inizialmente approvato dalla Questura essi sarebbero dovuto sorgere alle spalle dei Distinti, su un’area privata che l’ente di via Roma pensava e pensa di acquisire. Non ha fatto i conti con le tempistiche: le trattative con il proprietario vanno per le lunghe, poi ci sarebbero i tempi di realizzazione dei lavori. Come fare per aprire subito? L’unico modo è rappresentato dall’individuazione di un’area secondaria, non attigua allo stadio, dove fare confluire il pubblico ospite per i posteggi, con delle navette che accompagnerebbero le unità da e per lo stadio. La zona di Capitolo San Matteo, usata in occasione del concerto di Marco Mengoni tre giorni fa proprio per questo, è la maggiore indiziata e prevedrebbe una scia di pullman (su chi pagherebbe il servizio non sembrano esserci avvisaglie di criticità) da scortare.
Una soluzione temporanea
Ecco le titubanze delle forze dell’ordine: servirebbero più uomini, quindi costi maggiori ed anche pericoli maggiori nei match più a rischio, dato che la concentrazione di tifosi ospiti “identificabili” in navette dedicate potrebbe far venir voglia a qualche sconsiderato delinquente di portare avanti sassaiole o altri episodi di violenza. Si ragiona e ci si riaggiornerà venerdì. Trapela che il Prefetto potrebbe dire sì a questa soluzione tampone ma solo se temporanea, per qualche mese, e strettamente necessaria a coprire i tempi tecnici di acquisizione dell’area privata sul retro dei Distinti e successivi lavori per il parcheggio ospiti.
In piazza Amendola si aspetta tutte le osservazioni anche sulla sicurezza da parte dei Comune e Salernitana che stanno lavorando a quattro mani. Non è da escludere anche che il parcheggio di Capitolo San Matteo possa paradossalmente essere dedicato ai supporters locali, ricavando quello per gli ospiti rosicchiando un po’ di spazio dietro al settore: i posti per i locali diminuirebbero ma non ci sarebbero i disagi e i dubbi di cui sopra per Questura e Prefettura.
La mentalità
Resta un fatto oggettivo. Fermo restando che con il nuovo progetto del Comune sarebbe possibile tenere aperte quasi tutte le strade che conducono all’Arechi, compreso il sottopasso di via San Leonardo che è vitale per un migliore deflusso (solo viale Pastore resterebbe chiuso perché dedicato proprio al transito degli ospiti), è impensabile poter garantire un posto auto per ciascun tifoso. In primis urge un cambio di mentalità e di cultura: la pretesa di parcheggiare accanto al proprio seggiolino in uno stadio moderno deve essere sostituita con una visione differente che, probabilmente, sarà presente anche nel progetto di restyling che entro fine agosto sarà presentato al pubblico da Milan Ingegneria. Per ampliare l’Arechi, coprirlo e realizzare intorno o al suo interno altri servizi, servirà inevitabilmente “mangiare” un po’ di spazio esterno. Facile immaginare che i posti auto diminuiscano. In altri stadi italiani, anche importanti, non sono infiniti ma i servizi funzionano e i mezzi pubblici sono frequenti, oltre che puntuali.
Mezzi pubblici da potenziare
Una conseguenza logica dell’aumento dei parcheggi è anche un aumento del traffico. Più posti auto, più tifosi prendono la macchina, più si crea caos. Attesa l’impossibilità di posizionare 20-30mila automobili in una stessa area con contemporaneo deflusso e senza traffico, il tifoso che ha possibilità e lungimiranza di posteggiare altrove (magari proprio a Capitolo San Matteo e usufruendo di una navetta che sia gratuita) potrebbe beneficiarne. Idem il tifoso intenzionato ad andare con i mezzi pubblici: nel nuovo progetto dell’Arechi i designer avranno bisogno di concepire probabilmente una diversa fermata metro, più corse, più autobus anche dedicati. Nel 1998/99 erano presenti quattordici navette della vecchia Atacs che facevano avanti e indietro verso via Allende, peraltro con strade minori rispetto a quelle di oggi.
Nell’aggiornamento del programma triennale dei lavori pubblici del Comune di Salerno è spuntata la costruzione di un nuovo terminal bus proprio allo stadio Arechi: l’affidamento dovrebbe essere fatto entro il 2024 per un costo ipotizzato di 7,3 milioni. Il terminal funzionerebbe sette giorni su sette e non solo per le partite, accogliendo fermate di linee extraurbane nazionali. Tornando al discorso stadio, ad esempio a Milano tra metro, bus e tram arrivare a San Siro è comodissimo e viene semplice lasciare l’auto a casa pensando al caos che si creerebbe. Cosa manca per arrivare a questo anche a Salerno? Oltre al potenziamento dei servizi magari anche qualche incentivo, della serie “viaggi gratis sui mezzi pubblici nel giorno della partita se hai abbonamento o biglietto per assistervi“. Insomma, c’è tanto da fare, ognuno per la propria parte. Meno auto significherebbe meno inquinamento, meno traffico, meno parcheggiatori abusivi. Pensiamoci, tutti.
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