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Zanetti verso l’Arechi: “Scontro diretto? No, granata hanno alzato asticella. Noi corti in avanti”

Quattro partite, tre pareggi. Paolo Zanetti attende il primo hurrà del suo Empoli, ma sa che la Salernitana domani sarà osso duro. “Che sia una partita complicata su un campo altrettanto tosto è fuori discussione. Viene difficile pensare che una società che ha investito quasi 50 milioni sul mercato possa considerarsi una squadra che lotta per il nostro stesso obiettivo – ha detto in conferenza stampa prepartita oggi – Ci sta che i granata abbiano alzato l’asticella, ma c’è sempre il campo che deve poi emettere i verdetti. La Serie A è questa, dobbiamo confrontarci con realtà importanti, la Salernitana lo è ed è in grande crescita, con un pubblico straordinario. Sarà una sfida stimolante per continuare il nostro percorso di crescita e dare continuità di prestazione, facendo di tutto per fare risultato”.

Le scelte

Capitolo formazione. Si va verso poche modifiche. “Non credo nei turnover, non l’ho mai fatto, a meno che qualche giocatore non mi dia proprio la sensazione di essere stanco – risponde – Questi ragazzi sono talmente tanto allenati che possono sopportare le tre gare ravvicinate, se succede ogni tanto. Sono giovani che si fanno il ‘mazzo’ tutti i giorni e si allenano molto di più rispetto ai minuti che giocano. Questo non mi ha mai preoccupato, l’importante è raggiungere una condizione fisica importante che possa farti stare dentro la gara con intensità. qualche cambio lo farò, ma senza stravolgere la squadra. Ci può stare che in tenuta gara la terza partita possa diventare diversa, rotta, con cambi di fronte e senza la possibilità di lavorare perfettamente di squadra per un leggero calo fisico. In genere, in serie A, non è un fattore di grosso conto”.

I singoli

Bajrami? Non è detto che sia titolare lui, si gioca il posto con Pjaca. Ci sta che si diano il cambio, che uno parta e l’altro entri. Davanti siamo un po’ corti, avendo fuori Cambiaghi, Baldanzi e Destro. Dobbiamo fare ragionamenti anche a gara in corso visto che nelle ultime due gare ci siamo complicati la vita nelle parti finali. Questo aspetto mi fa ragionare, devo avere cambi di un certo tipo per mantenere alto il livello; con i 5 cambi c’è una partita nella partita. Da Nedim mi aspetto tanto, quello che lui pensa di essere e che tutti abbiamo apprezzato in tanti momenti, io da avversario. Ora non ci sono più alibi, non resta che far parlare il campo”. Su Parisi: “La dote più importante che ha, a parte il discorso tecnico indiscutibile, è che più il gioco si fa duro e più entra in sfida e dimostra quel che sa essere. Queste sono le caratteristiche dei campioni, ha questo fattore mentale che lo porta a fare cose con intraprendenza; sta mettendo a posto l’aspetto tattico difensivo e lo sta facendo anche bene contro avversari molto quotati. Il suo percorso si completerà, ha ancora tanto margine soprattutto negli ultimi 20 metri, ci arriva con facilità e potrebbe fare qualche assist in più, si deve dare anche l’obiettivo di incrementare la concretezza. Credo sia evidente che è destinato ad arrivare in una grande squadra. Haas? Il cuore pulsante di questo gruppo, è un leader anche fuori dal campo, con l’esempio sa essere leader. Non è ancora al cento per cento, sta giocando perché per noi è un giocatore importante, che ha caratteristiche particolari, in un sistema di gioco come il nostro diventa determinante per la sua capacità di corsa. Gli vanno messi minuti nelle gambe, sperando non abbia ricadute. Ora sta lavorando bene, può consolidarsi in una categoria gli gli appartiene”.

I nuovi

Pjaca e Akpa Akpro, quest’ultimo ex della partita, sono fra gli ultimi arrivati. “La fine del mercato in un certo senso fa iniziare un altro momento. Ho parlato con i ragazzi, non che prima non lo fossero, ma qualcuno non era concentrato e aveva difficoltà perchè non conosceva il suo destino – afferma Zanetti – Ora la testa è libera e volta all’obiettivo comune. Sono arrivati ragazzi importanti che ci alzano il livello e ci daranno una grande mano. Si sono presentati abbastanza bene, non al top ma in una condizione già buona, a loro mancano solo i minuti delle partite. Si giocano il posto come gli altri, compatibilmente con la gara e le caratteristiche, oltre al fatto di essere arrivati da tre giorni. Mi sto trovando benissimo qui, non ho mai nascosto la mia volontà di tornare a Empoli, spero di rimanerci il più possibile. si lavora bene con un presidente che capisce di calcio e questo non è scontato, c’è un ds di altissimo livello e tutte le persone che lavorano sono grandi professionisti. Si capisce il motivo per cui una città piccolina rispetto ad altre riesca a fare calcio ad alto livello per così tanto tempo. Il segreto è il lavoro, entro in questa idea con grandissima umiltà e fame di risultati. Il nostro percorso è appena iniziato ma stiamo mettendo le basi che cercavo per un futuro importante”.

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