Christian Bucchi carica il suo Benevento ma mostra grande rispetto per la Salernitana. Il trainer beneventano ha incontrato la stampa alla vigilia del derby. “Mi aspetto una partita bella e particolare, oltre a essere un derby si affrontano due squadre forti. La Salernitana ha un organico che le consente di giocarsi qualcosa di importante fino alla fine: era forte all’andata e lo è adesso che ha fatto innesti mirati e di qualità. Sarà dura per entrambe ma anche stimolante, vista la cornice di pubblico – le parole di Bucchi – Sarà una partita ad alto tasso agonistico, fronteggeremo una squadra molto fisica che gioca in casa e ci terrà a partire forte. Dovremo essere altrettanto aggressivi e pareggiare l’intensità, usando la nostra qualità che può determinare molto. Ma attenzione, anche i granata hanno qualità. Tatticamente davanti danno pochi riferimenti, Jallow attacca la profondità e svaria moltissimo, i due Anderson poi sono diversi: Djavan è rapido e tende ad andare più sull’esterno, André è tecnicamente bravissimo, si fa trovare tra linee e funge da regista offensivo. Nell’ultimo periodo ha trovato gol e giocate. Ci sono poi le geometrie di Di Tacchio, Minala è un buon giocatore, Di Gennaro, Rosina, Calaiò che può entrare ed essere incisivo. Insomma, dovremo essere bravi a limitarli, togliendo loro spazi e soffocandone il gioco. Sarà una gara dispendiosa ma è nelle nostre corde essere più accorti”.
L’ex attaccante del Perugia, poi, fa il punto sulla sua squadra tra possibili cambi e problemi fisici dei singoli. “Asencio l’altro giorno ha avuto una piccola distorsione, ha la caviglia gonfia ma fa parte dei convocati, spero di averlo. Di Chiara ha avuto un piccolissimo contrattempo, un leggero fastidio all’anca che sembra risolto ma sarà valutato oggi pomeriggio. È convocato anche lui come Viola che ha avuto la febbre – dichiara Bucchi – Armenteros e Caldirola? Sono cauto su di loro. Credo che i percorsi siano importanti. Caldirola viene da un periodo di allenamenti continui ma non è riuscito a fare partite ufficiali e ne ha bisogno. Armenteros è diverso, ha giocato sempre fino a dicembre, poi staccato per 45 giorni, è come se stesse vivendo una sorta di preparazione e stiamo lavorando per ricondizionarlo. Tuttavia, anche questo passa attraverso le presenze in campo. Sono utilizzabili, non so se dall’inizio”.
Dal 4-3-3 iniziale, i giallorossi sono passati al 3-5-2. “Paradossalmente, però, siamo anche più sbilanciati – precisa il tecnico sannita – A 5 non giochiamo mai, i nostri quinti sono giocatori di spinta. In mediana abbiamo una mezzala di grande inserimento come Bandinelli, un esterno in mezzo al campo come Buonaiuto, poi Insigne, Coda, le geometrie di Crisetig, dietro c’è Di Chiara che è un finto terzo. Il nostro obiettivo è creare occasioni e concedere poco, essere equilibrati. Novità di formazione? Possibile che cambi qualcosa dietro e in mezzo al campo, per caratteristiche nostre e dell’avversario: dobbiamo avere sempre un’ossatura base, poi diverse situazioni possono variare. Credo che siamo sulla strada giusta. Serve continuità, anche un pareggio che lì per lì magari non ti soddisfa ma ti fa muovere la classifica”.
Il Benevento è reduce da un rotondo successo interno ai danni del Venezia, maturato però solo nel finale. “Non abbiamo approcciato bene al match coi lagunari. L’avversario può condizionarti nell’occupazione degli spazi e nelle giocate ma non su quel che dobbiamo fare e come – ammonisce Bucchi – Dobbiamo avere un atteggiamento diverso domani, la Salernitana partirà fortissimo, al pari del Venezia preferisce difendersi bassa e far densità; la differenza sta nelle qualità di giocatori, la Salernitana ha gamba nelle ripartenze, spesso ha sfruttato contropiede con i quinti, Djavan o Jallow, mentre il Venezia palleggia di più e ha meno ripartenze. Dovremo essere bravi a muovere palla, imponendo il nostro gioco e non subendolo, per trovare le giuste soluzioni e continuare quello che stiamo facendo. Io noto progressi: quando siamo partiti in estate volevamo fare qualcosa di buono, il cambiamento tattico non significa rinnegare le idee ma trovare la cosa giusta per la squadra. Magari prima facevamo tanti gol e ne subivamo altrettanti, eravamo la quattordicesima difesa e ora siamo la quarta. Gli errori servono per imparare e trovare le giuste contromisure”. Per Bucchi il suo Benevento può fare molto di più. Il mister non perde occasione per pungolare i suoi elementi. “Asencio può tornare a essere quello di inizio campionato, Ricci ci ha fatto vedere il 30% delle sue capacità, Viola se recupera la condizione può dare tanto, poi aspettiamo Maggio: ci sono tanti giocatori che per mille motivi ad oggi non sono riusciti a dare il massimo – aggiunge – Ci sono ancora tanti punti a disposizione. Vincere il derby e non fare risultato dopo renderebbe tutto vano, come al contrario perdere a Salerno e vincerne poi due di fila potrebbe lasciarci in posizione ottimale. Non è un momento decisivo. Ogni partita è determinante a prescindere perché ti aiuta a diventare più forte. Ci teniamo tutti alla gara contro la Salernitana, ci tiene la città. Bisognerà scendere in campo con la serenità della squadra che sa quel che vuole e che sa come ottenerlo”.
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