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VIDEO. Venticinque anni fa il boccone amaro di Bergamo: la Serie A sfiorata dalla matricola Salernitana

L’11 giugno di venticinque anni fa la Salernitana vedeva infrangersi il sogno del ritorno in massima serie, poi coronato qualche anno dopo. Nel campionato 1994/1995, la formazione di Delio Rossi – neopromossa in Serie B – è la vera e propria matricola del torneo cadetto. Merito dei gol di Giovanni Pisano, capocannoniere con 21 reti realizzate, e delle giocate delle parate di Chimenti e delle giocate dei vari Grimaudo, Fresi, Breda, Strada, Ricchetti, De Silvestro oltre alle indicazioni tattiche dell’emergente Delio Rossi.

Si arriva così al quell’11 giugno con i granata in piena lotta per la promozione in massima serie e con 61 punti all’attivo. A Bergamo l’ippocampo affronta la più quotata Atalanta del compianto Emiliano Mondonico in un vero e proprio spareggio per il quarto ed ultimo posto utile per la promozione in Serie A. In tribuna c’è anche Massimo Moratti, allora patron dell’Inter, interessato alla prestazione di Ganz da un lato e Fresi dall’altro. Prima del fischio d’inizio, la Dea ha 63 punti, due in più della compagine granata che è chiamata all’impresa per centrare un traguardo storico. Il pubblico di casa spinge e al 21′ il risultato si blocca in favore dei nerazzurri: Ganz, servito da Pisani e da un pizzico di fortuna, si ritrova a tu per tu con Chimenti andando a concludere di sinistro insaccando la sfera.

La Salernitana reagisce, crea ma spreca, complice anche un terreno di gioco reso ostico dalla pioggia. A riaccendere le speranze della banda di Rossi è Pietro Strada che al 73′ trafigge Ferron con una punizione calciata magistralmente. Un episodio che dà fiducia alla compagine ospite che spinge alla ricerca del disperato gol del sorpasso e della Serie A ma all’82’ il risultato torna in favore dei padroni di casa che chiudono la pratica con Valentini con un perfetto stacco di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla sinistra.

“Una squadra che ha fatto 57 gol e ha preso 22 pali, col secondo miglior attacco del campionato e viene a giocare a Bergamo nella metà campo avversaria è un importante segno di forza, al di là del risultato” commenterà Delio Rossi dopo il triplice fischio, con i giocatori (e anche lo stesso tecnico) granata in campo in lacrime così come i tantissimi seguaci dell’ippocampo giunti in terra lombarda. La partenza (segnata negativamente dalla scomparsa del giovane Lucio Casaburi) avvenne da Piazza Malta dove c’erano tantissimi salernitani a caricare la torcida granata diretta a Bergamo. Ben 5000 tifosi costretti a seguire la partita in uno spazio particolarmente ridotto (Gsf in azione con t-shirt grigie e Popeye in versione granata) e con incidenti prima della partita all’esterno dell’impianto. In quell’occasione il pullman delle Fedelissime fu costretto a fermarsi da un tifoso bergamasco che si piazzò davanti al bus dando il via all’assalto dei supporter nerazzurri. Poco dopo arrivarono 4 torpedoni granata e nacquero così gli scontri mentre la partita fu segnata da un continuo e fitto lancio di oggetti. Scontri anche al termine della partita, con una concessionaria della Fiat letteralmente devastata.


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