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VIDEO. Iervolino in cattedra: “Presto uno stadio da Uefa! Dispiace non avere tifosi a Roma. Rinnovi? Da gennaio…”

A Roma tra i banchi universitari. Danilo Iervolino è stato protagonista nell’ateneo Luiss della capitale, dove non sarà presente domenica, quando i granata saranno impegnati nella sfida alla Lazio. L’imprenditore ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Rivoluzione strutturale e culturale dello sport in Italia”nell’ambito del corso “Il giurista entra in campo”, in compagnia dell’avvocato ed ex calciatore granata, Guglielmo Stendardo. Due ore intense per il massimo dirigente della Salernitana, nel dispensare consigli ai giovani sulle nuove frontiere del sistema calcio: Eisenhower avrebbe detto “pessimism never won any battle”, partendo dalle evoluzioni normative del settore sportivo in materia contrattuale, per giungere alle spinte di rivoluzione di “un settore grigio e in naftalina” ipotizzate da Iervolino.

Stadio futuristico

Un sistema che ha bisogno di visione e investimenti, a partire dal comparto infrastrutture. E’ figa la squadra che ha lo stadio di proprietà? E’ meglio pagare un fitto di 100 euro per una casa piuttosto che comprarla a titolo definitivo a 5 milioni”. La pensa così Danilo Iervolino, non solo per Salerno e la Salernitana. Intanto l’ARUS, Agenzia Regionale Universiadi per lo Sport, ha indetto il bando di gara per la progettazione del nuovo stadio Arechi: un milione e 157mila euro che andranno a chi si aggiudicherà la gara, con possibilità anche di ribasso. “Siamo soddisfatti della sensibilità che Regione e Comune hanno avuto nei confronti della Salernitana e della sua tifoseria, – ha dichiarato l’imprenditore ai nostri microfoni a margine della lectio – perché lo stadio è il centro dell’economia e più grande assembramento cittadino, luogo d’ospitalità per antonomasia. Ci auguriamo di qui a breve di poter avere uno stadio moderno e adatto alle nuove esigenze e che sia conforme ai parametri UEFA, per essere già pronti per ogni evenienza”. Quasi a voler anticipare dove vuole arrivare con la sua Salernitana. Dalle origini dello sport nell’antica Grecia ad oggi, per Iervolino è necessario, ora come allora, ammodernare gli impianti, rendendoli epicentri dell’economia: E’ giusto che sia una cosa pubblica e che ci provveda il Comune. Ci sono stadi che generano revenues come alla Juve e ben venga questo. Uno stadio come l’Allianz a Salerno sarebbe sproporzionato, le cose non starebbero in piedi. Gli impianti devono essere luoghi d’incontro, dal museo al deposito bagagli. Deve essere confortevole per i diversamente abili, ci devono essere supermercati, un hotel con un rooftop che dà direttamente sul campo. In tutto ciò c’è una vacatio: la mancanza di uno studio attento in merito. Gli stadi più antichi sono quelli di Olimpia nel 776 a.C., il Circo Massimo nell’antica Roma. Lo stadio e infrastrutture si legano all’industria 4.0, lo stadio deve essere inquadrato nel concetto di sport city. Deve avere comodità dei parcheggi e dei mezzi per arrivarci, deve avere infrastrutture confortevoli e spazi”. 

“Tifosi assenti? Perde il calcio”

Proprio Roma, teatro della lectio di Iervolino, sarà la cornice che accompagnerà Dia e compagni alla sfida dell’Olimpico. Il numero uno del cavalluccio sarà grande assente per motivi familiari e lavorativi che lo costringeranno fuori dall’Italia: “Sono molto dispiaciuto della scelta dell’Osservatorio di limitare la vendita a soli 500 fidelizzati. –  ha commentato ai nostri microfoni – Non entro, però, nel merito: le criticità che hanno sollevato non ci sono note. Il calcio perde sempre quando i tifosi non possono seguire i propri beniamini. Non sarò all’Olimpico e seguirò la partita da computer“. Iervolino non ha contatti con l’ex patron della Salernitana, Claudio Lotito: “Purtroppo non ho rapporti con lui, ma mi farebbe piacere averne. Sono convinto che la squadra farà la prestazione a testa alta, la Lazio è una squadra straordinaria”. Il presidente rimanda alla finestra di gennaio qualsiasi considerazione sui singoli: Il rinnovo di Gyomber? Tutti i giocatori sono importanti. Ho detto all’amministratore e all’allenatore che bisogna parlare di contratti solo quando si aprono le finestre giuste. Sicuramente saranno discorsi prioritari a gennaio. Se ho pensato di riscattare Dia e Piatek? Non stiamo pensando a investimenti, rimanderemo ogni discorso, ma valuteremo a fine campionato le esigenze del mister e le intuizioni del direttore De Sanctis”. 

Media company e ricavi: il futuro del calcio

“Il calcio è un settore attualmente grigio e in naftalina, ha bisogno di cambiare pelle e di ammodernamento”. Danilo Iervolino ha aperto la lectio con una dura critica al sistema attuale. Non è un segreto che l’imprenditore di Palma Campania, fin dall’acquisto dell’Ippocampo a gennaio, spinga per un pesante ammodernamento del calcio italiano, che “ha bisogno di cambiare pelle”. “Nel calcio si fanno contratti a milioni di euro su una pagina, al massimo due, dove viene scritta una cifra netta.- ha proseguito il numero 1 granata – La prestazione contrattuale non è subordinata al risultato, la società deve tenere il calciatore per tutta la durata del contratto. Se si vuole cedere nello stesso campionato il cartellino del calciatore, questo può opporsi con un veto. Questa cosa fa capire che questa industria deve cambiare pelle, è stata masticata negli ultimi anni e si tirava sui diritti, ricavi, si pensava alle speculazioni. Oggi il calcio sta vivendo un altro momento: sette giorni fa abbiamo portato in Lega l’idea di una Media Company, ma questa esiste già perché il lucro oggettivo viene già perseguito, manca quello soggettivo. Di fatto essa già esiste, quindi manca trattarla da grande azienda: sfruttare diritti a livello internazionale, sfruttare commodities. Per me è assurdo, ad esempio, che i calciatori non possano parlare prima della partita. Ci sono troppi troppo alibi nel calcio italiano, si crede che il calciatore possa indispettirsi se intervistato un’ora prima dell’incontro. Il calcio viene visto esclusivamente come spettacolo televisivo, ma i ragazzi ormai guardano le partite su devices e smartphones, bisogna dare ai ragazzi un intrattenimento coinvolgente, ad esempio dando possibilità di vincere premi mentre è in corso una partita. La media company porterebbe a un salto quantico delle squadre di calcio, il campionato italiano incassa 1/6 di quello inglese. Cosa dobbiamo fare? Rischiare. Ma alla fine tutte le persone che rischiano sono vincenti. Vengo da un piccolo paese, Palma Campania, se sbagli c’è la gogna. Insomma, in Italia non c’è cultura del fallimento, bisogna essere prudenti e avere passo felpato. La strada è di chi se la prende e la azzanna, nel rispetto della legge. In Italia bisogna sentire sermoni lenti e grigi. Anziché progredire, si va in retromarcia, ma in Italia c’è un’effervescente creativa”. Iervolino è entrato nel mondo del calcio da pochi mesi: “Sono arrivato nel calcio con una sensazione ansiogena. Non pensavo fosse così affascinante, sono dieci aziende in una. Una società di calcio è gestione dell’evento, diritti, media company, trasporti, hospitality. Mi hanno chiamato tutti dicendo “chi te l’ha fatto fare?”. Ma il calcio, dopo la nascita dei miei figli, mi ha regalato le emozioni più belle della vita”.

Problema bilanci

Il presidente della Salernitana ha spiegato perché, ad oggi, il sistema ha carenze. Ogni società, nella sua gestione caratteristica, ha quattro voci d’entrata in bilancio. Diritti tv, incassi stadio, merchandising e eventi: “Nessuna squadra di calcio riesce ad andare in pareggio con il conto economico. Spende di più di quanto incassa nella gestione caratteristica. E’ un’industria complicata, le voci non ci permettono di stare in piedi. Questo sistema prima o poi implode, perché una cosa che perde per sua natura non starà in piedi per sempre. Allora si è passati all’indice di liquidità: tutte le Federazioni raccomandano le società di calmarsi pena l’esclusione dal campionato di calcio. Ci troveremo da qui a breve in una rivoluzione copernicana, capiremo soltanto lì quali squadre potranno continuare a competere“. 

“Il male del calcio è…”

I punti da cui ripartire secondo Iervolino: “Bisogna imboccare una strada. I dati fotografano un calcio malato, miliardi di debiti. Da dove partire? Da una ristorata coesione tra i presidenti e da un nuovo statuto comportamentale. Noi presidenti sembriamo dei capotribù che andiamo in Lega per vincere e avere prerogative identitarie personali e non collettive. Lega e FIGC ad oggi non la vedono allo stesso modo su alcuni aspetti. Ho formulato diversi punti da cui far ripartire il sistema: rispetto delle norme e attività sanzionatoria certa, ovvero se si parla di equilibri finanziari, chi non li rispetta va fuori. Poi, regolare di nuovo i rapporti tra diritti e doveri dei calciatori, ad oggi questo sinallagma è sbagliato. Il male del calcio si annida lì. Il rendimento di un calciatore dipende da molti aspetti: adattamento, condizioni familiari in quel momento, come mangia ecc. Bisogna introdurre una capacità risolutiva contrattuale unilaterale. Terzo aspetta, una media company moderna, che faccia innovazione e non che sia solo una veste con rinfrescare la Lega, ma cambiare strategie e regolamenti interni. Infine, capitolo infrastrutture: il vecchio anfiteatro, il vecchio circo, luogo degli interessi, si parte tutto da lì. Sono molto fiducioso, ci aspettano delle belle”.

La tecnologia e il sociale in salsa granata

“La Salernitana l’ho marchiata a fuoco. La società ha quattro gambe: la prima è quella calcistica, dalla prima squadra alle giovanili. Poi c’è quella tecnologica, stiamo sviluppando tantissimo e ancora non si vede quanto stiamo lavorando. Poi c’è la parte delle infrastrutture e quella della mission sociale. Tutti i nostri calciatori una volta al mese vanno in orfanotrofi, centri sociali o in iniziative di charity, contribuiamo direttamente e portiamo i nostri testimonial per rendere più attrattivo l’evento e nessuno di noi prende soldi per questo. Siamo l’unica squadra a farlo. Andiamo nelle scuole a parlare di legalità, di competizione leale. Ogni mese vanno nelle scuole i nostri calciatori e i nostri manager di spicco. La squadra di calcio è un animale strano, ha tutti risvolti di un’economia reale, ma ne ha uno sociale fondamentale. Questo deve caratterizzare sempre di più l’industria del calcio. Le società devono tendere alla sostenibilità”.

Procuratori e incubo Superlega

Incomprensioni di fondo con l’agente di Lassana Coulibaly avevano portato alla rottura con Walter Sabatini a giugno, ma Iervolino si dice difensore dei procuratori sportivi“Lo penso sul serio, perché la qualificazione di agente, che svolge un’attività professionale, fa parte del sistema. Ci sta tutto che prenda dei compensi economici per l’attività svolta, all’interno di un quadro ragionevole di professionalità. Ma io sono contro lo speculatore. Dove tutti perdono e tu manovri, guadagni, discordi le parti, allora no. Per coloro che non sono perbene si macchia un’intera categoria. Ad esempio, Pastorello è un amico, uno dei procuratori più bravi”Netta la posizione del presidente sulla Superlega“Il bello del calcio è la Salernitana che va a pareggiare a Torino contro la Juventus. Immaginate un torneo con sole dieci grandi squadre. Per me non se lo vedrà nessuno. Lo spettacolo è territorialità, è la cosa inedita, è il piccolo Davide contro Golia”.

Su salary cap ai contratti dei calciatori e fair play finanziario: “Sono per gli stipendi tappati, perché semplificano e non perché siano più giusti. Per ora va salvato il salary cap. Le decisioni vanno valutate nel momento in cui sono state prese. Oggi è salary cap, tra due anni magari no. Oggi mettiamo un salvaguardia al sistema, poi magari ne riparliamo. Invece sul fair play finanziario ho qualche titubanza, perché se voglio mettere di tasca mia del danaro per aumentare lo spettacolo, perché me lo impedisci? E’ vero che potrebbero esserci degli svantaggi, ma senza il PSG quale tv avrebbe comprato i diritti della Ligue 1? C’è da dire, però, che è stato cannibalizzato quel campionato dai parigini. Più che altro è un discorso morale, dal punto di vista del diritto non ci vedo nessuna elusione e dal punto di vista economico vedo solo vantaggi”.

 

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