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Caso Brescia, parla Cellino: “Siamo stati truffati, ma daremo battaglia”

“Confermo di aver utilizzato quel sistema di pagamento, l’avrei fatto anche a giugno per l’iscrizione, perché è corretto. Se mi avessero detto che non andava bene, avrei pagato di tasca mia”. Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ha rotto il silenzio e, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, ha fornito la sua versione sulla vicenda.

“Siamo stati truffati, e ho già presentato una denuncia penale. Quella società di via Montenapoleone a Milano che ci ha venduto i crediti d’imposta è sparita, non rispondono più al telefono. E la Covisoc mi ha detto che non siamo i soli”, ha spiegato l’ex patron del Cagliari. Cellino ha poi fornito altri dettagli: “Abbiamo chiesto 2,4 milioni in crediti d’imposta e loro hanno trattenuto circa il 15%. Il 9 maggio ci hanno detto che erano in corso verifiche e avevamo 60 giorni di tempo, dicendomi che in caso contrario avrei dovuto rispondere in solido. E io sarei stato pronto a farlo. In due giorni hanno fatto e chiuso le indagini. Noi avevamo mandato alla Covisoc copia del contratto di acquisto e anche la ricevuta del nostro pagamento”.

L’imprenditore sardo non si fermerà qui: “Non mi va di finire così la mia esperienza al Brescia. Sabato avevo anche definito la cessione del club a una persona perbene, italiana. Ora chissà, siamo nei guai: ma noi daremo battaglia”.

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