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Ventura vola basso: “Ancora tanto da migliorare. Cerci non è pronto, aspetto altri due rinforzi”

Come dieci giorni fa, in conferenza stampa Ventura si dimostra tranquillo. Quella nel triangolare non è stata una sconfitta che poteva spaventare, quella di oggi non deve essere una vittoria che deve illudere. È calcio d’agosto e c’è ancora tanto da lavorare, l’unico obiettivo è il campionato che inizierà solo tra 15 giorni.

Tutto vero, però alcuni passi in avanti oggi si sono visti. Ritmo e intensità, buon calcio e trame di gioco, la Salernitana sta iniziando a prendere la forma che l’ex cittì sogna di darle: “Ero contento anche domenica scorsa senza aver fatto vittorie, il tifoso poi vuole il risultato ma chi fa il mio lavoro sa che ci sono dei tempi e degli step da rispettare – l’esordio di Ventura al termine della partita –  Ero contento perché nonostante la differenza di condizioni con Bari e Reggina ho visto il tentativo di iniziare un discorso insieme. La mia soddisfazione di stasera è perché abbiamo proseguito su quella strada. La condizione è ancora approssimativa ma c’è disponibilità mentale, abbiamo creato senza frenesia un bel po’ di palle gol subendo obiettivamente poco in un caldo infernale. Abbiamo fatto un piccolo passo avanti, ma ne abbiamo ancora tanti altri da fare”.

E adesso contro il Lecce un test sicuramente più impegnativo, a Via del Mare l’occasione di capire meglio di che pasta è fatta questa Salernitana: “Lecce è una verifica importante, giochiamo contro una squadra che si è rinforzata dopo l’anno scorso. Andiamo a fare verifiche soprattutto sul piano della condizione, ma anche sul piano delle nostre conoscenze che stasera abbiamo dimostrato di star migliorando. Personalmente ritorno in una città in cui ho lasciato affetti incredibili e non parlo solo di discorsi sportivi. Mi dispiace che ritorno e non c’è più il presidente Semeraro, per me era un amico”.

Quindi l’analisi della partita di oggi, per Ventura bene ma non benissimo: “Abbiamo avuto dei momenti nel primo tempo in cui abbiamo arretrato di dieci metri il baricentro. Noi siamo partiti dopo un’annata decisamente negativa, sono rimasti circa 6 giocatori mentre 15 ne sono nuovi. Dare una mentalità e un modo di essere a una squadra nuova richiede tempo. Abbiamo creato palle gol pulite, abbiamo anche concesso metri e non deve accadere in campionato. Ma mancano ancora 15 giorni e sono tanti di questi tempi. Potevamo fare certamente meglio. Stiamo lavorando, è inutile adesso dare percentuali. Ci vuole la disponibilità del calciatore, che o fa il calciatore o lavora per diventare protagonista. Se ognuno di loro vuole essere protagonista, niente ci è precluso. C’è grande volontà da parte loro di esserlo, significa cercare di produrre un certo tipo di calcio. Sono concetti diversi rispetto a quello a cui erano abituati. Ho visto due volte calciare via la palla, non voglio che accada mai. Ci vuole tempo, faccio i complimenti alla squadra. in questa settimana di lavoro dopo il triangolare ho visto partecipazione, i ragazzi cercano di vedere il calcio in maniera diversa. Faccio i complimenti, ma si deve migliorare. C’è ancora un po’ di egoismo oggi in campo, possiamo fare qualcosa in più. Sono contento che abbiamo vinto, ma sono estremamente soddisfatto soprattutto per la partecipazione che mostrano i ragazzi”.

In attesa di Cerci, ma non solo. Serve ancora qualcosa dal calciomercato: “Cerci è arrivato ma ci vorrà un mese e mezzo prima che sarà pronto. Vedremo tra un mese e mezzo dove utilizzarlo, che si chiami Cerci non significa nulla. Può fare la differenza, ma se non sta bene non conta il nome. Dal mercato mi aspetto uno o due giocatori, così cominciamo ad avere una struttura diversa. Salerno merita ambizione. Giusto che oggi siano venuti 5mila spettatori, noi attraverso le prestazioni ci sarà il passaparola e già la prossima volta diventeremo 7mila, poi 9mila e chissà se riusciremo a riempire l’Arechi”.

Inizia a essere la Salernitana di Ventura: “La squadra la sento mia dal terzo giorno di ritiro, ho trovato giocatori disponibili. Hanno voglia di ascoltare e capire, i giocatori sono cambiati rispetto a dieci anni fa. Adesso i calciatori sanno se sai, hanno capito che possono ritagliarsi uno spazio importante per raggiungere obiettivi anche personali. Jaroszynski? Può giocare in quel ruolo e anche in caso di necessità da quinto, ma noi lo abbiamo preso per giocare nei tre dietro perché è un positivo di natura, ha voglia di arrivare e buoni piedi. Siamo qui per dargli una mano a raggiungere i suoi obiettivi”.

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