Questa volta tanti gol, ma ancora enormi difficoltà. La Salernitana torna all’Arechi ma non riesce più a vincere, Ventura chiedeva i tre punti ma sono arrivati invece tre gol che non sono bastati a battere la Cremonese. Ingenuità difensive, inesperienza e nervosismo: troppi regali alla squadra di Bisoli. Di buono va salvata la reazione (doppia), la rimonta (doppia) e la voglia comunque di non perdere la striscia di risultati utili consecutivi in casa. Ma al rientro post lockdown il campionato corre e la Salernitana ha già il fiatone.
Come contro l’Entella però Gian Piero Ventura vuole guardare solo il lato positivo. Promossi e non bocciati i suoi ragazzi, nella consueta conferenza stampa online: “È stata una partita condizionata da due ingenuità: la prima quella del primo gol e poi l’espulsione, anche se immeritata, di Lombardi. Ha calciato via di rabbia una palla verso Migliorini e l’arbitro ha pensato fosse rivolta a lui ma non c’era motivo. Eravamo 2-2 con venti minuti da giocare un uomo in più: la partita era nelle nostre mani”.
Quindi, l’analisi: “Abbiamo macinato in alcuni momenti anche cose buone, in altri momenti c’è stata superficialità. Dopo la partita contro l’Entella avevo detto di aver visto segnali di compattezza, direi che la partita di oggi lo ha confermato perché recuperare due gol e poi recuperare anche sul 2-3 sono segnali che non avevo visto con il Pisa. Resta comunque un rammarico gigantesco, perdiamo due punti che erano alla nostra portata e ingoiamo amaro anche se siamo stati noi a dover recuperare. Loro non hanno fatto nessuna azione, solo su palle regalate da noi in modo superficiale. Kiyine? Come per il 90% dei calciatori si fanno le rotazioni. Kiyine aveva bisogno di recuperare, così come Akpa. Anche Parigini e Palombi andavano fatti riposare. Non sono esclusioni, ma gestione di una rosa per mandare in campo quelli più freschi. Aveva un senso il nostro modulo: pur se in maniera frammentaria, eravamo totalmente padroni del campo”.
Questa Salernitana concede però davvero troppo: “Non ci sono problemi fisici altrimenti non avremmo recuperato la partita al 90’. Il nostro è un problema di varia natura, in alcuni casi psicologico perché siamo partiti con la convinzione di fare punti, non lo abbiamo fatto ed è subentrata ansia. Il primo gol concesso è un errore facilmente eliminabile con la serenità. Sono cose che già abbiamo vissuto e ogni tanto riaffiorano, ma è un discorso di crescita generale e ci vuole pazienza. Oggi i nostri due centrali difensivi erano nella loro trequarti: chiaro che ci voglia personalità e iniziativa nell’uno contro uno, ma è comunque un altro tipo di discorso. Oggi ho visto segnali positivi, poi errori e ingenuità sono così grossolani che sono facilmente eliminabili. Chi è entrato lo ha fatto con lo spirito giusto, oggi abbiamo fatto un passo avanti rispetto a Chiavari. In caso di vittoria queste parole avrebbero avuto un’ottica diversa. Io devo vedere quello che è stato fatto e lavorare, siamo stati fermi 3 mesi e non tutti sono allo stesso livello dal punto di vista mentale. Questo è un campionato in cui basta poco per ribaltare la situazione: dal momento in cui migliori partita dopo partita se ci sarai nei playoff e sei migliorato eliminando le ingenuità e gli errori, allora ti aumenta la competitività. Sono rammaricato per il risultato ma non sulla prestazione”.
Il bicchiere è sempre mezzo pieno: “Quando abbiamo ripreso lo abbiamo fatto con la voglia di giocarci qualcosa. Dopo il lockdown poteva capitare di risultati difficili. Però a Chiavari ho visto un lato positivo, la compattezza, che è stato confermato stasera. Oggi dovevamo vincere assolutamente ma dopo cinque minuti siamo andati sotto con una palla che avevamo noi. Recuperiamo da 0-2 e facciamo un’altra ingenuità clamorosa. Credo che avremmo sicuramente vinto. Nonostante ciò, andiamo 2-3 e recuperiamo ancora: questa è la compattezza di cui parlavo. Se eravamo gli stessi del secondo tempo di Pisa non avremmo recuperato neppure il 2-0. Ci sono stati dei momenti in cui eravamo totalmente padroni del campo. Ma abbiamo concesso anche tre o quattro ingenuità clamorose e sempre palle regalate: questo va eliminato. Quello che conta è che dopo il secondo tempo di Pisa ero un po’ arrabbiato, dopo una sconfitta avevo visto compattezza, stasera ho avuto la conferma che questo gruppo si stia unendo sempre di più. Volevamo cercare di vincere anche dopo il 3-3. Dobbiamo ancora rafforzarci. Ponendo il caso dovessimo arrivare ai playoff e questo gruppo se lo merita, con lo spirito di Pisa è inutile andarci ma con lo spirito di oggi con meno ingenuità nulla c’è precluso”.
Domani è il 30 giugno e scadono i contratti, ma Ventura crede “che la proroga sia stata fatta a tutti, così era stato chiesto. Siamo partiti tutti insieme ed è giusto finire tutti insieme”. Ultima battuta, sul diverbio Avallone-Bisoli: “Non facevo questa categoria da tempo, non ricordavo di poter sentire cose del genere quindi preferisco mantenere il silenzio”.
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