“Abbiamo una lista di interlocutori, domani con il patron Iervolino ci metteremo all’opera”. Con queste parole ieri sera Maurizio Milan, visibilmente deluso, ha indirettamente annunciato la separazione tra la Salernitana e le due figure che aveva cambiato già a gennaio e poi ad aprile: Marco Valentini e Pasquale Marino non saranno riconfermati alla Salernitana, il loro contratto in scadenza tra sette giorni non sarà rinnovato. Per questo motivo non è corretto parlare di esonero, ma nei fatti l’avventura dei due non proseguirà, cosa che invece sarebbe successa in caso di salvezza.
L’amministratore delegato si è assunto le responsabilità del fallimento sportivo, con la seconda retrocessione consecutiva, il peggior risultato della storia della Bersagliera, che mai aveva conosciuto due retrocessioni di fila. “Gli errori sono in primis di chi gestisce il club. Non voglio scaricare colpe su altre persone o dirigenti su cui noi ci siamo affidati. Abbiamo puntato su giocatori nel mercato di gennaio da cui chiedevamo molto di più e delle garanzie, dovevamo garantire una ripartenza di questa squadra. Abbiamo fatto errori di scelte sulle persone a cui affidare una gestione di alcuni processi, in questo caso quello sportivo”: Milan ha approfondito così la situazione senza fare nomi, tenendo conto che in questa sciagurata stagione i direttori sportivi a busta paga sono stati 2 (Petrachi e Valentini) e gli allenatori addirittura 5 (Sottil mai sedutosi in panchina, Martusciello, Colantuono, Breda e poi Marino). Se non c’è un netto riferimento al direttore sportivo attuale e al tecnico siciliano, dalle parole del dirigente si capisce che ci sarà un taglio netto con loro.
Pasquale Marino ha fatto il possibile, vincendo 4 partite e perdendone altrettante, dando sicuramente molta più esperienza e lucidità del predecessore e più vivacità offensiva alla squadra. Ma il tecnico di Marsala è mancato proprio nel momento decisivo. “Non abbiamo mai sbagliato due partite consecutive con me in panchina”, aveva detto alla vigilia della sfida di ritorno contro la Sampdoria, ma ieri è successo. A Marino non si possono imputare grandi colpe per la retrocessione, anzi è stato l’allenatore che ha avuto la media punti maggiore (1,50 a partita) tra quelli che si sono alternati in granata. La sfortuna, analizzando solo la sua gestione, ha pure fatto il suo: gli episodi arbitrali sfavorevoli di ieri sera gridano ancora vendetta e la Salernitana avrebbe potuto svoltare se ci fosse stato il gol del vantaggio, il rigore solare non concesso per fallo su Soriano. Poi, i due legni a La Spezia, dove la squadra poteva uscire almeno con un pareggio.
Valentini ha inciso sicuramente di più. Arrivato a gennaio con la Salernitana ultima in classifica a pari merito con il Cosenza con soli 18 punti alla seconda giornata di ritorno, ha fatto il mercato prendendo subito diversi elementi, senza aspettare la fine del periodo di riparazione: dopo le scintille iniziali, Cerri e Raimondo hanno fatto cilecca sempre. Il rigore sbagliato dal centravanti ex Como a Cesena è stato la mazzata psicologica che non gli ha permesso più di tornare quello dell’inizio della sua esperienza granata. Non si può dire che Valentini si sia mosso in modo pessimo: a suo dire, come ha spiegato anche nelle conferenze stampa, a gennaio pochi attaccanti in Serie B si sono mossi e chi ha cambiato squadra ha accettato altri club in lotta per i vertici. Poteva fare qualcosa in più sicuramente, a cominciare dal centrocampo (Zuccon positivo, ma è bastato il suo infortunio nel finale di campionato per vedere un reparto in affanno sulla corsa) e nella gestione di Breda, che era sembrato in confusione già prima della trasferta di Castellammare che ha poi decretato il suo esonero. La Salernitana ha migliorato il suo ruolino di marcia da gennaio ma non abbastanza per salvarsi: il direttore sportivo ha sempre chiesto di essere giudicato alla fine del campionato e del percorso, che oggi dice che la Bersagliera è tornata in C. Obbligatorio, quindi, fare delle riflessioni e non concedere la sufficienza all’operato.
Consultazioni al via da oggi, Iervolino e Milan impegnati per ridare dignità alla piazza di Salerno, che non merita di sprofondare in terza serie così come lo ha fatto. “Abbiamo imparato dagli errori, allestiremo da subito una squadra competitiva per risalire, anche se sappiamo che sarà molto complicato”, la promessa di Milan. Basterà?