Valencia ha voglia di restare: “Continuo a lavorare e ad allenarmi per essere al meglio”

«Sto cercando di adattarmi il più rapidamente possibile» è l’obiettivo fissato da Diego Valencia, uno dei volti nuovi della Salernitana di quest’anno dal Club Deportivo Universidad Católica a fronte di 2,5 milioni di euro per il trasferimento. Arrivato con l’etichetta della “sorpresa” di giovane talento cileno, è stato impiegato con il contagocce e spesso un po’ fuori dall’area offensiva. L’unico forse a salvarsi nella disfatta di Monza, jolly offensivo che Nicola ha schierato spesso come quinto di centrocampo tranne che nel 3-4-3 dell’U-Power Stadium.

Valencia testimonial

Intercettato da AS, versione per il Sud America a stampa cilena, Diego Valencia è stato il testimonial dell’evento Nike “Aquì hay futbol” dove il brand statunitense sensibilizza lo sport con la creazione di campi di calcio e prevenzione sanitaria. Valencia ha risposto, tra le altre domande, al pensiero di vivere il granata: «Sto cercando di adattarmi il più rapidamente possibile. È un calcio molto diverso da quello del Sud America, molto più difficile. È uno dei cinque campionati più grandi del mondo. Chiaramente è complicato perché ci sono i migliori giocatori, ma sto cercando di adattarmi. Sto già parlando la lingua quindi è molto più facile comunicare con l’allenatore e con i miei colleghi. Continuo a lavorare e ad allenarmi per essere il più bravo possibile». Orgoglioso di essere il testimonial di un evento così importante, Valencia ringrazia anche il ct del Cile: «Penso che sia molto importante fare questo tipo di attività. I bambini non dimenticheranno mai nella loro vita di aver condiviso momenti con giocatori professionisti. È anche molto importante per me essere in grado di trasmettere valori attraverso il calcio, che non solo servirà ai ragazzi per praticare sport, ma anche nella vita. Mi rende molto felice essere nella squadra della mia nazione. Per ogni calciatore è molto importante essere in grado di rappresentare il proprio paese. È la cosa più grande che posso ottenere come giocatore e ogni volta che vesto la rojas lo faccio con grande desiderio, perché è il mio paese e viene prima di tutto».