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Una zampata di Pazzini batte la Salernitana, ma l’arbitro sbaglia tutto: al Bentegodi finisce 1-0

TABELLINO HELLAS VERONA-SALERNITANA 1-0 

HELLAS VERONA (4-3-3): Silvestri; Faraoni, Bianchetti, Dawidowicz, Vitale; Gustafson, Colombatto (14’ st Di Gaudio), Zaccagni; Lee (38’ st Empereur), Pazzini (44’ st Tupta), Laribi. A disp. Berardi, Ferrari, Henderson, Di Carmine, Traoré, Balkovec, Kumbulla, Almici, Empereur. All: Fabio Grosso

SALERNITANA (3-4-1-2): Micai; Mantovani, Migliorini, Gigliotti (1’ st Pucino); Casasola, Minala (34’ st A.Anderson), Di Tacchio, Lopez; Mazzarani; Calaiò, Jallow (20’ st D.Anderson). A disp. Vannucchi, Lazzari, Odjer, Djuric, Memolla, Schiavi, A.Anderson, Orlando. All: Angelo Gregucci

ARBITRO: Sig. Marco Serra di Torino (Chiocchi/Fomato) IV uomo: Colombo

NOTE. Marcatore: 25’ st Pazzini (V); Ammoniti: Pazzini, Zaccagni, Empereur (V), Lopez, Gigliotti, Mazzarani, Di Tacchio, Mantovani, Casasola (S); Espulsi Empereur  e Casasola al 49’ st per reciproche scorrettezze. Angoli: 6-7; Recupero: 1’ pt – 5’ st; Spettatori: 9840 di cui 41 da Salerno.

 

Un gol del vecchio lupo Pazzini basta al Verona per battere la Salernitana nella super sfida del Bentegodi. Tanto rammarico per i granata che tengono bene il campo e fanno sudare la banda di Grosso che però sorride nella sfida a distanza con Gregucci e vince la sfida in panchina. Nel momento migliore dei granata l’eroe di Berlino cambia modulo e dà nuova linfa al Verona, nel momento migliore dei granata il tecnico del cavalluccio cambia modulo e spiana la strada all’Hellas. L’arbitro ci mette del suo sbagliando tutte le decisioni importanti e il cocktail è amarissimo per la Salernitana.

LA CRONACA. I granata hanno bisogno di qualche minuto per ambientarsi, prima di prendere fiducia e campo. Nei primi dieci minuti il Verona spaventa, ma è solo un fuoco di paglia. Lopez e Gigliotti vengono puntati da Lee due volte nei primi 10 minuti: l’uruguayano si becca un giallo esagerato, Gigliotti va in confusione e non si riprenderà più tanto che Gregucci sarà costretto a lasciarlo negli spogliatoi all’intervallo. Il colpo di testa di Bianchetti alto su sviluppi di corner (lasciato libero da Gigliotti) fa presagire una serata di sofferenza. Ma non è così. La carica la suona Jallow al 18’, il gambiano dal limite rientra sul destro e va vicinissimo ai pali. Ma la Salernitana con questa azione capisce che il Verona lascia enormi spazi negli ultimi 30 metri e alza il baricentro. Il 3-4-1-2 di giornata è molto corto e compatto, capitan Migliorini guida la difesa e Calaiò l’attacco, tutta la squadra è racchiusa in 30 metri. Casasola spinge sempre come un treno ed è anche determinante in difesa, mentre Mazzarani si incolla a Colombatto e non lo lascia respirare. Scelta tattica giusta, perché il Verona non riesce a costruire e la partita nel primo tempo la fa la Salernitana. Manca però un regista a questa squadra, Minala riesce a sbagliare tutti i passaggi mentre Di Tacchio decide di non prendersi responsabilità. Jallow al 26’ ci riprova  con lo stesso movimento ma questa volta con meno efficacia, mentre cinque minuti dopo Silvestri esce a vuoto ma Mantovani non è lesto ad approfittarne. Il Verona prova a reagire con una conclusione di Gustafson dopo un assist di Pazzini, ma è bravo Micai.

Anche nel secondo tempo parte meglio la Salernitana, ma Minala non riesce a spingere in rete la spizzata di Casasola da sviluppi di corner. Il Verona risponde sempre con  lo svedese Gustafson che scappa alle spalle di Pucino (entrato al posto dell’inguardabile Gigliotti) che da pochi passi cicca col mancino. Ma tutto quello che costruisce il Verona appare casuale, frutto più di errori della Salernitana che di vera costruzione scaligera. Grosso se ne accorge e decide di stravolgere la sua squadra. Il Verona era partito con un 4-3-3 poco propositivo. L’assenza di Marrone in difesa si fa sentire, mentre Colombatto non riesce mai a entrare in partita. Il campione del mondo decide di toglierlo passando al 4-2-3-1 inserendo Di Gaudio che va a fare compagnia a Lee e Laribi alle spalle di Pazzini. Mossa che paga, perché il Verona riesce a far circolare meglio la palla e nel giro di 10 minuti fa 1-0. Un piccolo aiutino lo dà anche Gregucci che toglie inspiegabilmente un pimpante Jallow per inserire il solito confusionario Djavan Anderson. Il tecnico della Salernitana passa al 4-2-3-1 per mettersi a specchio. Mossa che non paga. Al 21’ Pazzini è il più lesto di tutti (e non è una notizia) a spingere in rete il pallone della vittoria dopo un batti e ribatti in area di rigore. I granata però hanno da recriminare perché un minuto prima Djavan va giù in area spintonato dal fischiatissimo ex Vitale. Il rigore sembrava esserci, soprattutto visto il metro di giudizio adottato dall’arbitro Serra che è stato molto severo a tratti. La Salernitana chiuderà con sei ammoniti, il Verona solo con tre ma sul fallaccio di Zaccagni a dieci dalla fine il direttore di gara torinese chiude un occhio e non sventola il secondo giallo. Il rosso lo vedono invece nel recupero Casasola e l’ex Empereur: il brasiliano provoca, l’argentino ci casca. Non un arbitraggio adeguato a una partita di tale importanza.

Gregucci prova a correre ai ripari togliendo un pessimo Minala (anche questa non è una notizia) per André Anderson, abbassando Mazzarani a centrocampo. La Salernitana continua a palleggiare ma palle pulite a Calaiò non arrivano. Al triplice fischio festeggia solo l’Hellas che con il minimo sforzo e si prende i tre punti. Come vincono le grandi squadre. La Salernitana invece fa la partita per larghi tratti ma la perde perché sbaglia sempre l’ultimo passaggio e anche le scelte dalla panchina. Non un bel segnale.

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