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Un mese fa l’ultima partita, ora i 180′ cruciali: dubbio punta per Marino

Un mese fa la Salernitana vinceva a Cittadella, aspettava con trepidazione la fine di Juve Stabia-Sampdoria e si assicurava, con un temporaneo sospiro di sollievo, la partecipazione almeno ai playout. Dovevano essere contro il Frosinone, dovevano essere il 17, poi spostati al 19 a causa della morte del Papa, e poi ancora rinviati a data da destinarsi, infine fissati al 15 e 20 giugno. Il 2024/2025 è un anno infinito, è passato un mese, ma ne sembrano passati tre per quanti sono stati gli avvenimenti che hanno allontanato un po’ tutti dal calcio giocato, per passare ai libri di diritto sportivo.

Il pallone, in teoria, dovrebbe tornare a rotolare e ad emettere un verdetto pesante nei 180 minuti più importanti della stagione. Sangue freddo e lucidità per gli uomini di Marino, che stamattina si allenano per la prima volta a Novarello, dove sono arrivati ieri pomeriggio in aereo con partenza da Pontecagnano. Anche domani allenamento mattutino di rifinitura, poi il trasferimento a Genova e la conferenza stampa del tecnico in collegamento da remoto. Finalmente si tornerà a parlare di calcio, o quel che resta. Tutti i giocatori a disposizione e ancora dentro il progetto salvezza sono partiti per il ritiro (a casa solo Braaf e Wlodarczyk, come era già capitato oramai in tutte le altre partite della gestione Marino). La Salernitana non ha comunicato se ci sarà un elenco dei convocati domani, oppure saranno ritenuti tutti a disposizione.

Di buono c’è che Zuccon ha recuperato rispetto al 13 maggio, potrebbe però partire dalla panchina. Anche Bronn ha ritrovato energie ed è anche andato in Nazionale. Marino dovrebbe ripartire dalla formazione vincente al Tombolato, con il 3-4-2-1 che vedrebbe Christensen in porta, i tre dietro Ruggeri, Ferrari e Lochoshvili, Ghiglione, Amatucci, Hrustic e Corazza a centrocampo, Caligara e Tongya a supporto dell’attaccante. Forse qui c’è l’unico dubbio di Marino, tra Simy e Cerri. Il nigeriano ha chiuso benissimo la stagione, dimostrando professionalità e attaccamento alla maglia nonostante quel che è successo durante tutta la sua permanenza a Salerno, in particolare a gennaio e a febbraio. Cerri ha avuto un impatto forte con i suoi gol all’avvio dell’avventura granata, poi però quel maledetto rigore sbagliato a Cesena lo ha influenzato negativamente dal punto di vista psicologico. L’ariete ha avuto tempo in questi giorni senza partite per ritrovarsi e potrebbe provare a convincere Marino a meritare una maglia da titolare. Ultimi allenamenti, ultimi dubbi da sciogliere.

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