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Tommasi sulla questione allenamenti individuali: “Importante riaprire i centri sportivi”

Il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi è intervenuto oggi a SkySport 24, affrontando in primis la questione ripresa degli allenamenti: “È questo quello che più interessa a noi: vedremo se si riuscirà a mettere per iscritto il permesso ai giocatori di tornare ad allenarsi nei centri sportivi, ovviamente in forma individuale e con tutte le sicurezze possibili. Poi speriamo per il 18 maggio negli allenamenti collettivi. La posizione della Lega calcio? La sapevamo già”. L’ex calciatore della Roma ha commentato anche l’ordinanza firmata dal Governatore della Regione Emilia-Romagna Bonaccini, che permetterà dal 4 maggio allenamenti in forma individuale anche per atleti di discipline sportive non individuali in strutture a porte chiuse: “È quello che dicevamo noi dalla settimana scorsa, dal giorno del nuovo decreto. Ora vogliamo però capire quanto questa ordinanza possa essere tradotta in pratica, perché immagino ci siano anche i singoli comuni a dire la loro. Quello che è balzato di più agli occhi è stata soprattutto la disparità tra atleti di sport individuali e atleti di sport di squadra. Per questo cerchiamo di affrontare questo tema e trovare quel protocollo per aprire i centri sportivi almeno per gli allenamenti singoli. Per tutti calciatori, anche delle categorie inferiori, è fondamentale tornare a fare il proprio lavoro: questo riguarda le partite ma anche tutta la preparazione fisica.Tutti vogliamo completare la stagione, ma serve percorrere piccoli step per poi essere pronti, nel caso, a riprendere a giocare”.

Il numero uno dell’AIC non si è sbilanciato nelle previsioni di ritorno in campo: “Da quando siamo partiti con la gestione dell’emergenza coronavirus abbiamo imparato ad aspettare. Ogni commento di oggi sarà superato da eventi tra qualche settimana o tra un mese, quindi è difficile fare previsioni. Ma non possiamo pensare solo alle partite, serve prima una preparazione progressiva. Allenamenti nei parchi? È una possibilità per allenarsi, ma sarebbe importante riaprire i centri di allenamento”. Chiosa finale sulle rassicurazioni ai calciatori: “Le loro paure sono due: una riguarda il nostro movimento, la tenuta del sistema, la sostenibilità e la grande parte del nostro calcio non è un’élite, che è professionismo ma milita nelle serie inferiori. La chiusura dei campionati rappresenta un punto di domanda sul proprio lavoro e sul proprio futuro professionale per tanti calciatori. E poi l’altra paura riguarda la sicurezza sul posto di lavoro: parecchi calciatori e calciatrici conoscono persone colpite dal virus e hanno una sensibilità particolare in questo senso. Ecco perché c’è la voglia di riprendere, ma in sicurezza”.

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