Fiorentina-Salernitana non è mai una gara qualsiasi. Per qualcuno tra i protagonisti in campo avrà un sapore ancora più particolare, per i portieri ci sarà addirittura profumo di rivalsa. Sono tanti gli ex delle due squadre, a cui aggiungere su sponda granata quel Franck Ribéry che ha appeso le scarpette al chiodo da poche settimane e che fa parte ora dello staff tecnico della Salernitana. E’ stata proprio la Fiorentina a portarlo nel campionato italiano nel 2019, ormai svincolato, dopo i 12 anni conditi da 24 trofei al Bayern Monaco. Al “Franchi” 7 reti in 50 presenze, la standing ovation di San Siro per una prestazione magistrale nell’1-3 al Milan, ma anche un pesante infortunio nella trasferta di Lecce, con lesione del legamento collaterale della caviglia destra e relativo intervento. Amaro l’addio del francese con il club viola, come raccontato in un’intervista del luglio 2021: “Volevo continuare con la Fiorentina un altro anno, ma è andata diversamente, diciamo che l’ultimo periodo è stato un po’ difficile. È stata dura perché nell’ultimo mese nessuno mi ha chiamato e questo vuol dire che mi hanno mancato un po’ di rispetto. Mi è sembrato che questi due anni in cui ho dato tutto non siano stati così riconosciuti“. Ci avrebbe pensato la Salernitana, il 6 settembre 2021 a coccolare il campione francese, che seguirà la gara di domani dalla stessa prospettiva da cui osservò il precedente dell’anno scorso, quando Colantuono lo lasciò in panchina per tutta la durata del match.
In quell’11 dicembre del 2021, era invece in campo Luca Ranieri, in prestito alla Salernitana proprio dalla Fiorentina e ora tornato su sponda toscana, con la squadra che ne detiene il cartellino. Protagonista della miracolosa salvezza della passata stagione, Ranieri era già ad un passo dai granata nella stagione precedente, quella in B targata Castori. Arrivato in città per le visite mediche, il difensore non firmò poi il contratto, secondo la sua agenzia per via di alcuni presunti messaggi giunti al calciatore direttamente dalla tifoseria granata. Quest’anno solo 2 gettoni per lui con la maglia viola: in campionato nel 2-0 al Verona ed in Conference nel pari al debutto con i lettoni dell’RFS Riga.
Avrà di sicuro maggiori possibilità di essere tra i titolari Krzysztof Piątek, ex freschissimo dei viola, prelevato in prestito con diritto di riscatto (poi non esercitato) dall’Herta Berlino nel gennaio 2022, per colmare il vuoto lasciato dal passaggio di Vlahovic alla Juventus. Il bottino di 3 gol in campionato e altrettanti in Coppa Italia è stato ritenuto insufficiente per versare 15 milioni all’Herta che poi avrebbe girato il polacco ai granata. Piątek era in campo, con la maglia rossonera, quel 29 settembre 2019 di Milan-Fiorentina 1-3 del Ribéry-show (alla Viola non ha mai fatto gol in 3 precedenti). Dell’asso francese ha recentemente detto: “E’ un grande campione, ha tanta esperienza e aiuta sempre la squadra, è importante soprattutto per i giovani”.
Ha preso parte addirittura ad un reality ai tempi della Fiorentina Leonardo Capezzi. Il centrocampista granata, classe 1995, era nella Primavera viola del programma “Calciatori, giovani speranze” di MTv. Oltre alle 59 apparizione (e 10 gol) con la formazione Primavera, un solo gettone per in Prima Squadra. Ironia della sorte, un gettone vecchio 9 anni: il 7 novembre 2013 subentra a Facundo Roncaglia, nella trasferta in casa del Pandurii. Durante i suoi 10 minuti in campo, la Fiorentina ribalta i rumeni con gol di Matos e Borja Valero su assistenza di Cuadrado.
La sfida di domani è però cerchiata in rosso dai due estremi difensori, Sepe e Terracciano, che hanno vissuto momenti negativi quando vestivano l’altra maglia. Pietro Terracciano non è mai entrato nei cuori dei tifosi granata, che hanno commentato con scetticismo l’approdo in massima serie con Empoli e Fiorentina dopo i due anni in granata. Preferito stabilmente a Strakosha nel torneo 2015-16, ha poi perso il posto a favore di Gomis nella seconda delle sue stagioni di prestito dal Catania. In viola ha stretto un rapporto di amicizia con Ribéry che ne ha spesso esaltato le qualità e nello scorso agosto gli ha dedicato un post dopo la bella prova con gli olandesi del Twente che ha garantito l’accesso ai gironi di Conference League.
A dir poco tumultuoso l’anno di Luigi Sepe dalla Fiorentina nel 2016. All’epoca il cartellino del portiere apparteneva al Napoli che lo girò per diverse stagioni in prestito in Toscana. Dopo Pisa ed Empoli (intervallate da un anno al Lanciano) fu la volta dei viola con Paulo Sousa lo scelse come “portiere di Coppa” per Europa League e Coppa Italia, mentre in campionato (dove infatti non ottenne minutaggio) il titolare era Tatarusanu, oggi al Milan. Tutto secondo copione fino ai Sedicesimi di Europa League, quando Paulo Sousa cambia idea e lascia Sepe in panchina per la sfida al Tottenham. La reazione social dell’estremo oggi alla Salernitana fu rumorosa: “Oggi finisce la mia avventura alla Fiorentina, non contrattuale perché ci sono altri tre mesi, ma morale. Oggi mi sento di scrivere che devo chiedere scusa ad alcune persone: una è mia moglie e l’altra è il mio procuratore con il quale quest’estate ho combattuto per fare in modo che facessi un altro anno lontano dalla mia città. Ora a distanza di sei mesi mi sento di chiedergli scusa, di dirgli che avevano ragione loro e che a sbagliare sono stato io”.
Il Direttore Sportivo della Fiorentina, Pradè, commentò: “Le dichiarazioni di Sepe sono assolutamente fuori luogo, applicheremo il massimo della sanzione e se vuole possiamo anche pensare a una rescissione contrattuale”. Alla fine arrivarono le scuse social di Sepe che però non mise più piede in campo e tornò al Napoli. Un motivo in più, quindi, per continuare nel suo buon momento con la maglia della Salernitana dopo i due rigori parati alla Cremonese.
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