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Tante prove, altrettante soluzioni. È bagarre per la composizione delle fasce: tutte le possibilità

Tante prove ed altrettante soluzioni. Stefano Colantuono benedice l’abbondanza sugli esterni (bassi) e nelle due sgambature domenicali ha provato altrettante coppie di terzini. Questo perchè, come detto in tempi non sospetti, la Salernitana già dalla prossima, in casa col Padova, cambierà assetto: dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Dunque, non sorprende affatto che da ieri il tecnico di Anzio abbia cominciato davvero a lavorare sul nuovo modulo e su nuove soluzioni. Quello che ha in parte sorpreso è il fatto di non aver neanche provato il modulo che prevede i tre centrali, magari con interpreti diversi rispetto a quelli visti all’opera nelle prime due giornate di campionato. D’altronde, nel calcio più che l’atteggiamento tattico conta quello mentale. Senza dimenticare le caratteristiche dei singoli, altrettanto fondamentali. Il 3-5-2 è un modulo complesso e spesso etichettato come prettamente difensivo, ma sembra più una leggenda metropolitana che altro. Dipende, appunto, da come lo si interpreta. In casa con il Palermo, alla prima, i due stantuffi furono Casasola e Pucino (out sinistro). Il primo, riproposto a Lecce con risultati non soddisfacenti, ha palesato tutti i suoi limiti nelle vesti di quinto di centrocampo. Tanta voglia, sia chiaro, ed altrettanta corsa. Ma lì, in quella zona di campo e con un modulo che prevede due punte di cui una statuaria, c’è bisogno anche di altro. Strappi, ricerca continua della linea di fondo e qualità per mettere al centro cross insidiosi. Nulla di tutto ciò, però, è stato messo al servizio della Salernitana. Neanche da parte di Vitale, apparso ancor più in difficoltà in fase passiva: pesano come un macigno la distrazione in marcatura sul gol di Mancosu ed il fallo su Chiricò, dal quale è scaturita la punizione spettacolare con la quale Falco ha impallinato Micai. Insomma, molto probabilmente la possibilità di tirare nuovamente fuori dal cilindro il 3-5-2 ci sarà. Ma forse soltanto in futuro.

Il presente, invece, dice difesa a 4, con terzetto di centrocampo invariato ed un trequartista alle spalle delle due bocche di fuoco. Che avranno bisogno di rifornimenti continui, dal centrocampo ma anche dai due terzini. A chi l’arduo compito? E’ bagarre, almeno ad oggi. Mancano sei giorni alla sfida dell’Arechi con il Padova e Anderson, Casasola, Pucino, Vitale e Gigliotti si giocano le due maglie disponibili. Gli exit-pool danno in netto svantaggio, per i motivi dapprima elencati, il mancino di Castellammare. Ieri, a Sarno, nella posizione di terzino sinistro è stato provato Gigliotti. Risultato? Ripassare, prova ancora non superata del tutto, con il francese che dalla ripresa è ritornato al centro ed il proprio posto è stato preso proprio da Vitale. Contro l’Equipe Campania sono stati invece schierati Casasola e Pucino. Ecco, la coppia che i sondaggi della (quasi) vigilia danno in vantaggio è proprio questa. Ma occhio a Djavan Anderson, smanioso di mettersi in mostra e che forse sarebbe ritornato già utile come “quinto” nelle precedenti uscite. Però ad oggi resta un gradino più in alto Casasola, che da terzino destro garantirebbe sicuramente un apporto diverso rispetto a quello fornito da esterno di centrocampo. A Colantuono, in ogni caso, il compito di scegliere la “coppia” in grado di offrire maggiori garanzie.

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