Stroppa contento a metà: “Non possiamo abbassare la testa, complimenti alla Salernitana”

Risultato a parte, Giovanni Stroppa è soddisfatto per la prestazione offerta dai suoi. Anche se i due gol di Gondo hanno reso amara la serata per la formazione pitagorica, il tecnico del Crotone ha analizzato con soddisfazione la prova di Cordaz e soci: “Potevamo essere più fortunati sull’occasione nel finale. Avremmo potuto chiudere la partita con Crociata, abbiamo giocato in inferiorità numerica per molto tempo ma la squadra non ha mai mollato e ha rischiato meno rispetto a quando giocava in parità numerica. Dispiace per aver subito gli ultimi due gol su due palle inattive”.

Sul peso dell’atmosfera dell’Arechi: “Non so se l’ambiente ha influito, in campo ho visto una squadra motivata. Guardo in casa mia, sono molto soddisfatto della prestazione della squadra. L’espulsione è dubbia, credo che Cordaz avesse in mano la palla e non so se c’è stato o meno il contatto. Dispiace per le occasioni, è un onore giocare così in inferiorità numerica. Dispiace perché siamo stati sfortunati ma bisogna fare anche i complimenti alla Salernitana. Ho visto la Salernitana che mi aspettavo ma noi ci siamo comportati bene, anche dopo la mazzata del 3-2 c’è stata una bella reazione. Salvo la prestazione anche se torno a casa a mani vuote”.

Nalini è stata la sorpresa nell’undici titolare: “È a disposizione da tre settimane, se sta bene è un valore aggiunto. È più di un anno che era fermo, ora è rientrato e mi auguro che abbia la continuità fisica per dare il suo contributo. Ha potenzialità tecniche e fisiche da categoria superiore, purtroppo ha avuto diversi infortuni importanti”.

Infine un bilancio sul momento vissuto dai calabresi: “Se avessimo vinto stasera ora saremmo quarti in classifica. Guardo il bicchiere mezzo pieno perché c’è soddisfazione, siamo in salute e la classifica è corte. Non possiamo dimenticare quello che abbiamo fatto, dovremo correggere quello che c’è da correggere ma non possiamo abbassare la testa. Il mercato? È presto, non sarebbe giusto parlarne ora”.