“Mi aspetto di non arrivare al 31 agosto per completare la rosa. Ad oggi non siamo competitivi”. Davide Nicola lancia l’appello, in maniera sottile, al direttore Morgan De Sanctis e alla società granata dopo il triangolare all’Arechi tra Salernitana, Reggina e Adana Demirspor. La squadra è (ancora) un cantiere a cielo aperto, con qualche tegola di troppo piombata sulla testa del cavalluccio marino. Tra condizioni da raggiungere e tempi di ripresa per gli infortunati, il mister “rischia” di avviare il campionato di massima serie con qualche pezzo del puzzle mancante, tra i dubbi – ad esempio – sulla situazione Mazzocchi.
“Questo triangolare è nato per una causa nobile e sono contento di aver partecipato con la squadra. Noi abbiamo fatto una programmazione che è durata un mese, abbiamo lavorato tanto e siamo stati a temperature completamente diverse rispetto a queste – ha sottolineato Nicola in conferenza post-partita, commentando le prestazioni dei suoi – Abbiamo fatto cose già provate quest’anno, ci siamo dimenticati un po’ la fase difensiva è vero ma questo è anche comprensibile, in questo momento abbiamo solo 19 giocatori. Motoc? Un giovane interessante che ha bisogno di crescere ed è alla sesta partita con noi, ed è importante per lui, significa tanto. Non abbiamo Gyomber, Radovanovic e Mazzocchi ad oggi con un centrocampo incompleto”.
Sui nuovi arrivati e sulla squadra incompleta: “Abbiamo preso giocatori interessanti come Bradaric e Sambia (quest’ultimo arriva da due mesi di stop), inserirlo già adesso significa danneggiare il giocatore e svalutare un acquisto che è di prospettiva futura ma in questo momento non sta bene. Bradaric è un giocatore che mi piace molto, ma anche lui arrivava da condizione non ottimale, senza preparazione, adesso dopo l’infortunio ne avrà per 10 giorni e poi spereremo di averlo. Abbiamo recuperato Bonazzoli e senza voler perdere tempo è importante che entri nei meccanismi e che possa giocare in coppia con Botheim per capire le caratteristiche, per capirsi con il compagno. Da fuori si può essere preoccupati, è normale. Ma io sono fiducioso e so che arriverà quello che ci manca, bisogna considerare anche l’infortunio di Lovato e cercare quanto prima di sistemare la difesa e soprattutto il centrocampo con il colpo in attacco. Questo lo sappiamo, lo so io, lo sa il direttore e anche il presidente. Mazzocchi? Andrà verificata situazione dalla prossima settimana e poi sapremo se è tutto ok o no. Io sono qua per costruire, abbiamo preparato (in questo mese) dei giocatori che completeranno il loro percorso altrove, ma mi hanno dato disponibilità, dimostrato impegno e voglia di apprendere. Valutiamo Kristoffersen: il giocatore finalmente ha fatto il suo primo gol all’Arechi e sono contento che l’abbia fatto con noi. A rosa completa verificheremo che campionato potrà fare. In questo momento stiamo rispettando le caratteristiche dei giocatori a disposizione – ha continuato il mister – ad eccezione di Ribery e Fiorillo che erano già qui lo scorso anno, gli altri hanno avuto poco spazio ma il nostro compito è valorizzare anche loro per permettergli di approdare in altri lidi. Alcuni di loro devono completare preparazione prima di essere pronti. Con l’arrivo di Bonazzoli ci sono caratteristiche particolari: siamo partiti dal progetto dello scorso anno, poi non siamo sicuramente così chiusi. Il modo di stare in campo è adattabile. Ora bisogna essere coscienti che al più presto dobbiamo completare la rosa. Mi aspetto di non arrivare al 31 agosto. Non è facile, ne sono consapevole: non vogliamo prendere per prendere, dobbiamo trovare il giusto compromesso per lavorare in maniera adeguata perché adesso non siamo ancora competitivi”.
Infine una nota “stonata” in una serata di beneficenza: “La rissa in campo? Mi è dispiaciuto, ma ti fa capire che i giocatori vogliono sempre vincere. Per il trofeo in palio si poteva anche evitare. Guarderò i giocatori e dirò loro cosa penso”.
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