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Sinisa avvisa il Bologna: “Non è più una Salernitana da palla avanti e pedalare”

Sinisa Mihajlovic attende la Salernitana ed è ben consapevole che arriverà al Dall’Ara una squadra ben diversa da quella che con Castori alla prima giornata dello scorso anno pure diede filo da torcere ai felsinei.

Occhio ai granata

“La Salernitana non è quella dell’anno scorso, ha preso 14 giocatori, è una squadra diversa, non fa più palla lunga e pedalare su Djuric ma cerca di giocare, ha gamba, sta bene – le parole del tecnico in conferenza prepartita – Ho visto la sua ultima partita ed ha vinto meritatamente contro la Sampdoria ed è una squadra in fiducia, verranno con 2500 tifosi al seguito per metterci in difficoltà, ma noi giochiamo in casa, abbiamo tutti disponibili. Anche se in Italia non è mai facile vincere, almeno le due prossime partite sono alla nostra portata e bisogna cercare di fare il massimo dei punti”.

La condizione fisica

“Noi siamo stati inferiori al Milan solo sugli scatti lunghi e per caratteristiche dei loro giocatori, non a livello di intensità globale. Non abbiamo problemi atletici – il commento di Mihajlovic in riferimento alla precedente partita dei rossoblù – Con la Lazio in undici contro undici siamo stati superiori in tutto, poi siamo andati in inferiorità ed era normale patire qualcosa. Con il Verona siamo stati superiori; ci vuole ancora un po’ per carburare ma vale per tutti. La Salernitana contro la Samp ha fatto bene, ma avete visto la Samp contro la Juve? Era la stessa Samp dell’Arechi? Ci sono sempre alti bassi all’inizio del campionato, ogni partita è una storia a sé. non si possono dare giudizi definitivi oggi, non sono preoccupato”.

Gialli e proteste

“Contro il Milan abbiamo preso un’ammonizione funzionale. Il problema è uno: ho detto ai miei giocatori che non voglio più ammonizioni per proteste. Con il Milan c’era un rigore netto su Sansone e nessuno ha detto niente sui giornali e l’arbitro non è andato neanche a vederlo, è andato solo Soriano come capitano a parlare perché non voglio che gli altri parlino. L’arbitro pensa che se parla solo uno e allora non è successo niente, magari se parlano in dieci, in cinque vengono ammoniti e va a rivederlo al Var – la lamentela del trainer serbo – Il calcio è sempre stato così, ho giocato in squadre piccole e in grandi squadre: se giochi in squadre piccole ti ammoniscono, se giochi nelle grandi squadre puoi fare quello che vuoi. Magari avremmo perso comunque, ma mancavano 20′ al termine ed avere un rigore avrebbe potuto cambiare la partita. L’arbitro poi è venuto nello spogliatoio alla fine della partita per ringraziare di come ci siamo comportati”.

Il mercato

Mihajlovic commenta così i movimenti in entrata del Bologna: “Negli ultimi dieci giorni sono arrivati quattro giocatori con un’età media di 22 anni. Nessuno di loro ha mai giocato nel campionato italiano, qualcuno si adatterà prima, altri dopo, forse qualcuno mai: ci vuole tempo, la squadra è in costruzione. Aspettiamo un difensore centrale per averne sei per tre maglie. È normale che sia sempre l’allenatore colui che deve sistemare le cose quando le cose non vanno come si deve, faccio questo mestiere da tanti anni e ho vissuto tante situazioni, non ho paura: cerchiamo di fare adattare i nuovi il prima possibile e di essere competitivi. Abbiamo ceduto tre titolari, Svanberg, Hickey e Theate, perdendo una decina di gol che da qualche parte dovremo ritrovare. Per vedere se siamo più forti o più deboli dello scorso torneo ci vorrà un po’ di tempo. Zirkzee? Ieri ha fatto il primo allenamento, lo portiamo in panchina e penso che fisicamente stia bene ma gli manca la partita. Solo giocando può recuperare la migliore condizione, vedremo se ci sarà bisogno di metterlo dentro con Arnautovic o al suo posto. Cambiare modulo? Dietro siamo abituati a giocare a tre, potrei pensarci nei finali di partita se fosse necessario, ma non dall’inizio. Ferguson è disponibile, potrebbe anche essere titolare; quando è arrivato era squalificato ma si è sempre allenato, ha fisicità, contrasto, si inserisce bene, è diverso dagli altri centrocampisti. Dobbiamo conoscerlo ancora meglio, deve adattarsi al nostro campionato perché quello scozzese è diverso. In Italia c’è molta più tattica, deve capire certi movimenti”.

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