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Serie B spalmata su due anni? Vigorito capofila del No, l’idea di Stirpe piace a pochi club

Serie B, soluzione cercasi. A dieci giornate dalla fine il campionato di cadetteria si è fermato, lasciando nel limbo chi sognava la Serie A, chi i playoff, chi invece cercava disperatamente la salvezza. Il presidente del Frosinone Stirpe, terzo in classifica, ha provato a dare la sua opinione: spalmare questa stagione in due anni per non perdere quanto costruito fino all’8 marzo (clicca qui per leggere l’articolo). Una proposta che naturalmente ha suscitato pareri discordanti, tutti raccolti dalla Gazzetta dello Sport.

I CONTRARI. Tanti i presidenti di B contrari a questa ipotesi, a partire dal patron del Benevento Vigorito: “Condivido il principio di base della proposta di Stirpe. La stagione si deve portare a termine e ciò deve avvenire nelle massime condizioni di sicurezza. Non capisco però il meccanismo di arrivare al 30 giugno 2021. Io ritengo che si possa giocare nei mesi estivi e concludere questa stagione. Questo varrebbe per tutti i campionati. Terminato questo campionato, e avute tutte le classifiche, 15-20 giorni di stop basterebbero prima di riprendere con la nuova stagione. Il presupposto è quello che l’attuale sosta, sostituirebbe quella che i giocatori solitamente fanno in estate”. 

Anche il numero uno della Cremonese, Paolo Rossi, viaggia sullo stesso pensiero di Vigorito: “Spalmare una decina di partite sul calendario della prossima stagione è solo un aggravio di costi per le società. Avremmo problemi anche a livello di sponsor. La proposta di Stirpe non mi sembra conveniente per nessuno. Non so se si procederà con la cristallizzazione dei campionato. Penso che questa non possa essere una scelta di Figc o Leghe, per farlo credo che occorra un decreto legge. Dovrebbe dunque essere lo Stato a prendere una decisione di questo tipo”. 

Vota per il no anche il presidente del Pescara Daniele Sebastiani: “Non mi trovo d’accordo con la proposta di Stirpe solo sulla questione di disputare il torneo in due anni. Ma condivido tutti gli pensieri espressi dal presidente. Spero vivamente che la stagione possa essere portata a termine, se ciò non sarà possibile bisognerà trovare delle soluzioni consone. Il Benevento il campionato l’ha già vinto, come anche Monza, Reggina e Vicenza in Lega Pro. Bisogna trovare una soluzione anche per le squadre che hanno dimostrato sul campo di meritare una promozione. Gli scontenti ci saranno, purtroppo, ma dovranno passare in secondo piano difronte ad una simile emergenza. Non sono preoccupato per il calcio, sono preoccupato per la salute di tutti, per gli equilibri delle aziende, delle partite Iva, per tutti i dipendenti e dell’economia nella sua totalità”.

Più duro il patron del Pisa Giuseppe Corrado: “Se servisse, potremmo riprendere a giocare a porte chiuse. Ma con i diritti televisivi a lievitare, creando nuove entrate per le società. Non sono d’accordo con la posizione di Stirpe né sotto l’aspetto sportivo, né sotto l’aspetto aziendale. Il campionato deve terminare così come è stato iniziato. Dal punto di vista della gestione aziendale, fare un campionato in due anni e pagare un anno di stipendio ai tesserati in due stagioni non migliorerebbe la questione economica. La disputa di un solo torneo in due anni genererebbe anche ricavi di un anno in due. Costi e ricavi si compenserebbero senza generare positività. Occorre invece trovare una soluzione, in accordo con i giocatori, che limiti le spese di questo campionato, programmando poi la prossima come stagione di transizione. Giocare a porte chiuse non sarebbe affatto una mortificazione del calcio vista l’impossibilità di andare allo stadio. Ciò creerebbe poi presupposti per avere nuove opportunità dalle tv. La vera mortificazione, per i tanti appassionati, sarebbe quella di stare troppo tempo senza calcio”.

Stirpe non raccoglie proseliti, neppure Juve Stabia e Spezia sono d’accordo: “All’attuale stato delle cose, con questa dura emergenza che stenta a rientrare, è praticamente impossibile avanzare delle proposte – dice Langella, presidente delle Vespe – Occorre attendere l’evolversi della situazione per parlare di riprogrammazione. Sono comunque contrario alla proposta di Stirpe. Meglio evitare scelte di compromesso: o riprenderemo a giocare, comprimendo al massimo il calendario; oppure si blocca il campionato in via definitiva, cristallizzando la classifica. Un’idea potrebbe essere quella di disputare ad agosto un torneo nuovo”. Gli fa eco Stefano Chisoli patron dei liguri: “La soluzione di spalmare l’attuale campionato su due anni mi sembra un’ipotesi troppo complicata ed estrema. Spero si riprenda a maggio, qualora le condizioni ce lo permettessero, giocando anche a porte chiuse. Così facendo entro luglio potremmo finire. Il campionato successivo potrebbe poi iniziare più tardi, con qualche turno infrasettimanale in più. Anche l’ipotesi di Gravina del bonus e malus in classifica nella prossima stagione mi sembra alquanto complicata”.

I FAVOREVOLI. C’è chi però trova nella proposta di Stirpe la soluzione per risolvere il problema della ripresa dei campionati. Come Guarascio, patron del Cosenza: “La proposta di Stirpe è da analizzare, non mi piace scartare proposte a priori. La priorità deve essere quella di non penalizzare alcuna squadra, trovando una soluzione, nei limiti del possibile, che non scontenti nessuno. Aspetto fondamentale da tenere in considerazione in vista delle soluzioni che verranno adottate, è l’equilibrio economico dei club. Tanti potrebbero risentire del contraccolpo qualora non si giocasse più”.

Il più convinto è Antonio Gozzi numero uno della Virtus Entella: “La proposta del presidente Stirpe è ragionevole, molto intelligente. Nell’emergenza, andrebbe a salvaguardare la regolarità del campionato e distribuirebbe equamente i sacrifici tra società, atleti, sponsor, abbonati e tifosi. Non so quando e se potremmo tornare in campo per questa stagione. L’idea di farlo però a porte chiuse mi rattrista. Le gare a porte chiuse mortificherebbero tifosi e sponsor. Oggi comunque, il primo obiettivo è quello di uscire quanto più in fretta possibile dall’emergenza sanitaria e salvaguardare la salute di tutti. Bisogna poi farsi trovare pronti alla ripresa, con soluzioni valide e in grado di tenere maggiormente in equilibrio le condizioni economiche dei club”.

D’accordo anche Niederaurer, da poco presidente del Venezia: “Soluzioni come quella prospettata dal presidente Stirpe si possono prendere in considerazione, ma bisogna darci il tempo per capire meglio i numeri complessivi. Ad esempio si è possibile distribuire i costi sportivi di una stagione su due anni e se è possibile fare la stessa cosa per i ricavi. Ci potrebbero essere soluzioni differenti, ma ritengo assolutamente opportuno definire una scadenza nei prossimi 10-15 giorni, entro i quali deve essere presa una decisione che non dovrà nuocere sulla prossima stagione”.

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