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Serie B in attesa del (complicato) protocollo: uno sguardo a quello della massima serie

La Serie A sta rimettendo in moto gli ingranaggi, con l’obiettivo di tornare in campo il 13 giugno, previo ok dal Governo. La Commissione medico scientifica della FIGC ha stilato un protocollo ad hoc per la massima serie che tutti i club dovranno applicare alla lettera. Con la Serie C che ha già chiuso i battenti (ma occhio ai colpi di coda), al palo resta solo la Serie B, per la quale andrebbe elaborato un altro protocollo su misura.

UNO SGUARDO AL PROTOCOLLO DI A. Nel rispetto delle linee guida per la massima serie le società, dopo la definizione del luogo di ripresa e aver convocato il gruppo squadra, dovranno occuparsi di sanificare gli ambienti e di dotare dei vari dispositivi di protezione individuale il personale sanitario che monitora i giocatori. I calciatori e lo staff tecnico dovranno essere sottoposti ad uno screening. In caso di calciatore risultato positivo a questo screening iniziale, questi dovrà essere sottoposto ad isolamento, con sorveglianza clinica e terapia. Tutti gli eventuali trasferimenti, ad esempio da centro di allenamento a hotel, o anche per esami di un calciatore presso una struttura diagnostica, dovranno essere effettuati con i dispositivi di protezione. La società sportiva deve poi assicurare che nessuna persona esterna al gruppo squadra acceda al luogo d’allenamento (bisognerà regolamentare l’accesso dei fornitori), la pulizia e la sanificazione giornaliera degli spogliatoi, palestre e relativi macchinari, e la sanificazione periodica e pulizia giornaliera delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack, che le persone provenienti dall’estero o da zone con focolai d’infezione, o che abbiano avuto nei 14 giorni precedenti, un contatto stretto con una persona positiva confermata per infezione da Covid-19, abbiano osservato un isolamento fiduciario e che, nel caso sia presente una persona affetta da Coronavirus, si provveda all’immediato isolamento. Le sessioni di allenamento devono essere di sola preparazione atletica e tecnica individuale, possibilmente all’aperto e con i calciatori a distanza di almeno due metri. Successivamente si potrà cominciare il lavoro tecnico, con anche simulazione delle fasi di gioco. Stesso discorso per le sedute in palestra, per l’accesso agli spogliatoi e le sedute in sala medica; tutti questi luoghi dovranno essere adeguatamente areati, calciatori e staff dovranno indossare guanti e mascherina. Il rispetto della distanza minima di due metri dovrà essere osservato anche per riunioni interne (possibilmente da evitare) e in sala ristorante, dove i pasti dovranno essere serviti self-service, evitando contatti con il personale del ristorante, che dovrà indossare mascherina e guanti. Il lavaggio delle mani è obbligatorio prima dell’arrivo in sala. La società che non dispone di un proprio centro sportivo, con annessa foresteria deve provvedere ad identificare un albergo o ristorante di riferimento da utilizzare “in esclusiva”; naturalmente, è necessario l’utilizzo di stanze singole, dove i calciatori si recheranno per la doccia.

LA B ATTENDE. Come detto, le società cadette sono in attesa di un protocollo su misura. Non tutti i club possono disporre di strutture adatte, con più campi di allenamento per rispettare le normative necessarie di prevenzione; da considerare inoltre le importanti spese economiche per le procedure di sanificazione e l’impossibilità di avere un alloggio nel quartier generale o nelle immediate vicinanze. Da par suo la Salernitana (ma anche altre società come Benevento, Frosinone, Chievo) è ben attrezzata. La società granata potrebbe sfruttare i tre campi in erba naturale del Mary Rosy (sanificato ben due volte in questo periodo) e quello sintentico del Volpe per dividere adeguatamente (nel rispetto delle esigenze di tutela sanitaria) il gruppo squadra. Il centro sportivo di Pontecagnano mette a disposizione ovviamente anche spogliatoi, palestra e infermeria, quello sito sulla litoranea quattro spogliatoi, più due per lo staff tecnico, palestra e sala medica. Sono state poi individuate due strutte alberghiere vicine per il ritiro, ovvero l’Hotel Olimpico, nelle immediate vicinanze del Mary Rosy, dove il gruppo di Ventura lavorerà, e l’Hotel Commercio, nel comune di Battipaglia.

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