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Serie B, il Brescia si difende: “Unico avviso ricevuto a maggio”

Da domenica a domenica. Dopo una settimana dal terremoto che ha sconvolto la Serie B, il Brescia ha emesso un comunicato per riaffermare la sua posizione d’innocenza e per ricreare la situazione che ha portato la squadra lombarda a rischiare la retrocessione in Serie C. La società di Cellino, infatti, ha voluto ribadire la data dell’arrivo della contestazione dell’Agenzia delle Entrate e la posizione di squadra in regola con i pagamenti: “Con riferimento all’articolo dal titolo “Brescia giorni caldi” pubblicato venerdì 23 maggio 2025 dalla Gazzetta dello Sport e successivamente riportato da altre testate giornalistiche, desideriamo esprimere il nostro fermo dissenso e procedere a una netta smentita delle informazioni ivi riportate, inesatte, fuorvianti e non corrispondenti al vero. In particolare, viene scritto che Brescia Calcio avrebbe ricevuto un avviso già nel mese di marzo di irregolarità a cui “non diede peso”. Facciamo presente che tale notizia è destituita di qualsiasi fondamento. Brescia Calcio ha ricevuto allo stato uno “schema d’atto” (primo e unico atto) da parte dell’Agenzia delle Entrate solo in data 9 maggio 2025, atto che costituisce solo l’apertura di un contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate e neppure ha natura di formale contestazione e Brescia Calcio, tramite i propri legali, ha già presentato tempestive osservazioni tecniche e si è dichiarata pronta a definire ogni contestazione con successiva surroga anche sotto tale profilo nei diritti restitutori in danno della società che ha truffato il club. Peraltro, al di là di quanto erroneamente riportato su più testate giornalistiche, Brescia Calcio risulta in regola con il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps e definirà secondo legge le contestazioni avanzate dal Fisco con riguardo non a detti aspetti che sono regolari, ma ai crediti acquistati che sono stati contestati e ha già avviato tutte le azioni di tutela in ogni sede competente. Invitiamo pertanto le testate giornalistiche che hanno ripreso tale notizia a rettificare quanto scritto”.

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